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Ha fatto la storia del tennis: oscurata perché si oppone alle politiche Lgbt
Margaret Court (Ansa)
L’australiana Margaret Court: «I miei connazionali vogliono che il mio nome sparisca».

È donna e, benché nata in una famiglia modesta, è riuscita ad affermarsi come una delle tenniste più vincente di sempre, portandosi a casa 64 prove del Grande Slam: 24 in singolare, 19 in doppio e 21 in doppio misto. Avrebbe insomma tutte le carte in regola - tanto più in tempi in cui l’empowerment femminile attira tanta attenzione culturale e mediatica - per essere indicata a modello delle giovani di tutto il mondo, l’australiana Margaret Court. Eppure la leggendaria campionessa, che oggi ha 83 anni, ai giorni nostri è come dimenticata; di più: è evitata quasi come la peste. Tanto che, quando Oliver Brown del Telegraph ha scelto di dialogarci nei giorni scorsi, lei era quasi incredula: «Sei il primo giornalista ad intervistarmi in questo modo da anni. Gli australiani preferirebbero che il mio nome sparisse». Curiosamente, perfino il mondo del tennis sembra averla rimossa.

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È finita la moda di diventare trans. Queer & C. dimezzati in due anni
iStock
Secondo Eric Kaufmann, professore all'Università di Buckingham, la percentuale di studenti che si identificano come non binari è in rapido calo. Il contagio sociale tra i giovani provocato dall’ubriacatura woke sta passando.
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Il capolavoro che fa a pezzi la retorica woke
Una scena dal film «Eddington» di Ari Aster (I Wonder Pictures)
«Eddington» è il film più politicamente scorretto degli ultimi anni, capace di demolire con battute taglienti tutti i dogmi mainstream. Dal Covid a Black Lives Matter, Aster mostra quanto i fanatismi ci stiano lacerando, portando a distruggere anche le buone cause.
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Il premier dalla National Italian American Foundation di Washington: «Il Columbus Day non si cancella, e' qui per restare».

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«Uomo d’affari» è sessista. «Cortigiana» invece no
Maurizio Landini (Ansa)
Ocse e avvocati britannici chiedono di eliminare le allusioni al genere maschile nel linguaggio. Sono manie di cui la gente, ormai, ha la nausea (come gli spettatori della Bbc). Ma dato che l’hanno imposta, Landini & C. ora dovrebbero subire la stessa gogna woke.
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