2020-09-22
«Per salvare la vita ai nostri ragazzi multe da 400 euro a chi si droga»
Il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco (Ansa)
Il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, mette in campo una misura straordinaria contro l'uso dilagante di stupefacenti «Non colpisce i più deboli, anzi costringe le famiglie a intervenire. E fa da deterrente per i consumatori».Alla fine di luglio, a Vicenza, la polizia di Stato ha arrestato 27 immigrati, gambiani e nigeriani, che spacciavano eroina, cocaina e marijuana in alcuni parchi cittadini, tra cui Campo Marzo e Fornaci. Qualche mese prima, nel dicembre 2019, un'altra operazione di polizia ha fermato 35 persone che, partendo ùda Verona, spacciavano a Vicenza e in altre città vicine, incassando anche 6.000 al giorno. Pure in questo caso c'entrava la mafia nigeriana. La stessa che è stata al centro di un'ennesima retata avvenuta sempre nel luglio di quest'anno: 28 fermati appartenenti alla confraternita Maphite. Tra questi anche un affiliato che operava proprio a Vicenza. Tutto ciò per dire che la situazione che il sindaco di centrodestra di Vicenza, Francesco Rucco, si è trovato a fronteggiare dal 2018 (anno in cui è stato eletto) a oggi non è delle più semplici. «Lo spaccio in città negli anni passati è andato peggiorando», dice il primo cittadino alla Verità. «Qui operano soprattutto spacciatori nigeriani, e in parte minore nordafricani. E i consumatori sono anche molto giovani. Si comincia a prendere eroina persino a 14 e 15 anni. E non parliamo solo di ragazzi che vivono in situazioni di disagio, ma pure di persone che stanno bene e hanno buone famiglie alle spalle». Per fermare la diffusione della droga in città, il sindaco ha deciso di prendere provvedimenti piuttosto decisi. Prima di tutto nel contrasto allo spaccio, ad esempio creando una nuova unità cinofila che sarà operativa da ottobre oppure potenziando la videosorveglianza nelle aree più pericolose. Ma, diversamente da quanto avviene in altre parti d'Italia, Rucco e la sua giunta hanno adottato una misura molto particolare: una salatissima multa ai consumatori. «Il consumo di droga non è un reato», chiarisce il sindaco. «Per questo ci si limita alla segnalazione del consumatore alla prefettura, che interviene con la sospensione della patente e altre misure simili. Poi è prevista una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro». E che cosa prevede di diverso la vostra ordinanza?«Il nostro scopo è colpire coloro che vanno ad acquistare droga in particolare in certe zone della città, come Campo Marzo o altri quartieri più periferici. L'ordinanza stabilisce che la sanzione amministrativa non possa essere inferiore a 400 euro. È entrata in vigore a metà luglio, e vale fino al 31 ottobre. Poi diventerà parte organica del regolamento di polizia urbana». Finora che risultati ha dato?«Molto positivi. Dalla fine di luglio a oggi le sanzioni sono state alcune decine. Sono sanzioni alte, ne siamo consapevoli. Lo sono perché vogliamo essere severi. Le risorse che incameriamo grazie a queste multe vanno ad alimentare il capitolo sicurezza. E verranno usate anche per finanziare corsi di prevenzione sull'uso di droghe. A Treviso hanno preso provvedimenti simili, e ci sono altri Comuni che ci hanno chiesto informazioni perché intendono replicare la nostra ordinanza». Le pongo subito l'obiezione che si fa di solito in questi casi. Il consumo di droga non è un reato, talvolta i consumatori sono persone particolarmente fragili. Non si rischia così di andare a colpire i più deboli, cioè l'ultimo anello della catena dello spaccio? «Devo farle una premessa. Gli stupefacenti sono un problema la cui gravità sta tornando ai livelli di venti o trent'anni fa. Negli anni Ottanta e Novanta c'erano tante iniziative per la lotta alla droga, si facevano anche tante pubblicità. Poi tutto questo è sparito, adesso sembra quasi che farsi le canne o le piste di cocaina sia normale. Se le fanno i ragazzi, anche molto giovani, e poi i professionisti, o gli imprenditori. Queste ultime due categorie in particolare non sono “deboli". Sono persone in difficoltà. Che noi andiamo anche ad aiutare». Come? «Contrastiamo lo spaccio e anche il consumo, ma certo non ci dimentichiamo del recupero di chi usa stupefacenti. Poi mandiamo operatori di strada nelle zone più a rischio, per avvicinare i consumatori e spingerli a rivolgersi al Serd o alle comunità di recupero. Questi operatori agiscono per cercare di migliorare la situazione da tutti i punti di vista, operando sul campo. Per esempio cercando di evitare il passaggio di siringhe usate. Noi non vogliamo “colpire i tossicodipendenti", non ci dimentichiamo mai del recupero delle persone». Faccio ancora l'avvocato del diavolo. Tra i tossicodipendenti che lei cita ci sono anche persone che vivono forte disagio.«Sappiamo già che ci sono i tossicodipendenti che non saranno mai in grado di pagare i 400 euro della sanzione amministrativa, lo mettiamo in conto. Ma sappiamo pure che questa sanzione può fare da deterrente per imprenditori e professionisti. E soprattutto agisce sui ragazzini». In che modo?«Visto che la sanzione è molto alta, il coinvolgimento delle famiglie è inevitabile. Dunque facciamo suonare un campanello d'allarme. Coinvolgiamo le famiglie in modo che capiscano la gravità della situazione e agiscano subito per aiutare i loro figli». Di solito la sinistra è estremamente critica riguardo alla «lotta allo droga». Come ha reagito alla vostra ordinanza? «Non ha fatto le barricate, sostiene che sia inutile. Ma non è così. La sinistra insiste sempre sul recupero sociale, che pure noi non trascuriamo. Però, nei 10 anni in cui ha governato, ha creato una situazione disastrosa. Io ho una storia di destra, sono sempre stato contrario al consumo di droghe, e dunque ho una grande sensibilità sul tema. Ma sono convinto che la lotta alla droga sia stata completamente abbandonata negli ultimi anni. Sembra davvero che non sia un problema. Però lo è, e se non facciamo qualcosa subito si andrà incontro a conseguenze spaventose».
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