2020-07-17
Per Lady Gates il dramma del Covid è che si fanno nascere troppi bambini
Secondo la moglie del miliardario che gestisce il business dei vaccini, si uscirà dalla crisi «investendo sulla pianificazione famigliare». Per lei, infatti, una delle sciagure della pandemia sono «15 milioni di parti».Parlare di pianificazione famigliare proprio mentre il mondo piange le vittime della pandemia forse potrà sembrare agghiacciante. Solo ieri i decessi fatti registrare a livello globale sono stati 5.579 in più, cifra che ha portato il totale a superare quota 580.000. Nonostante tutto, però, c'è qualcuno che ha il coraggio di lamentarsi per le troppe nuove nascite. Sguardo sorridente, portamento elegante, un coloratissimo quadro composto da tanti omini stilizzati a formare la parola «Joy» (cioè «gioia», ndr) sullo sfondo. Si presenta così Melinda Gates, copresidente con il marito Bill della potente fondazione di famiglia, all'appuntamento per l'intervista pubblicata ieri dalla Stampa. Un lungo colloquio tutto incentrato sulle conseguenze della pandemia a carico del genere femminile, argomento oggetto di un articolo a sua firma pubblicato mercoledì su Foreign Affairs, autorevole rivista americana nel settore delle relazioni internazionali. Ovviamente non potevano mancare gli strali contro l'odiatissimo Donald Trump, anche se - ammette Melinda - «ci sono grandi leader uomini che fanno le cose giuste», come il premier canadese Justin Trudeau e il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. Torniamo però all'argomento principale, per l'appunto il controllo delle nascite. «Dobbiamo investire nella pianificazione famigliare», sostiene la signora Gates, «deve essere volontaria, ma le donne devono capire come funzionano i propri corpi e prendere le decisioni». Perché «quando una madre non può stabilire i tempi delle nascite, resta imprigionata in un ciclo di povertà». Certo, un discorso che stona con le notizie degli ultimi giorni. Quello appena trascorso, ha reso noto l'Istat nel Bilancio demografico nazionale pubblicato lunedì, è stato l'anno che ha fatto registrare il nuovo minimo storico di nascite dall'unità d'Italia. Nel 2019, infatti, sono stati iscritti all'anagrafe «appena» 420.170 bambini, oltre 19.000 unità in meno rispetto al 2018, con un calo pari al 4,5%. Nel mirino non solo «la progressiva riduzione della popolazione italiana in età feconda», ma anche la «progressiva diminuzione del numero di stranieri nati in Italia» (-2.500 unità rispetto al 2018, pari al -3,8%). Ma al di là di questi fattori congiunturali, la verità è un'altra. Come dimostra un recente studio condotto dall'Università di Firenze, dopo il trauma della quarantena 4 connazionali su 5 affermano di non avere alcuna intenzione di mettere al mondo un figlio. Le conseguenze del combinato disposto tra l'incertezza legata al particolare periodo storico che stiamo vivendo e l'ineluttabile processo di invecchiamento della popolazione sono catastrofiche. Secondo una ricerca pubblicata in questi giorni su The Lancet, da qui al 2100 la popolazione del nostro Paese dovrebbe dimezzarsi passando dai 61 milioni di abitanti del 2014 ai 30,5 milioni di fine secolo. Dunque, il discorso di Lady Microsoft non attacca, quanto meno non in Italia.«Le prime stime suggeriscono che a seguito della pandemia 49 milioni di donne in più rimarranno senza contraccettivi», scrive la Gates su Foreign Affairs, «e ciò causerà 15 milioni di gravidanze non pianificate». Già nel 2012 i coniugi Gates si impegnarono a elargire 1 miliardo di dollari al Family Planning 2020 (FP2020), movimento che si impegna a difendere nelle aree del mondo in via di sviluppo «il diritto delle donne di decidere liberamente e da sole se, quando e quanti figli avere». Ma non bisogna illudersi che quella guidata dal fondatore di Microsoft e consorte sia una crociata benefica rivolta esclusivamente ai Paesi più poveri. Le cifre citate da Melinda Gates sono tratte da un articolo pubblicato lo scorso aprile sulla rivista International perspectives on sexual and reproductive. Tutti e quattro gli autori sono membri del Guttmacher institute, Ong «pro choice» (cioè a favore della liberalizzazione dell'aborto) attiva negli Stati Uniti, e che deve il suo nome al ginecologo che ha fondato Planned Parenthood. La catena di cliniche, cioè, che tra il 2017 e il 2018 ha praticato negli Usa quasi 350.000 interruzioni di gravidanza. Giusto per chiudere il cerchio, basti sapere che nel solo nel triennio 2015-2017, Planned Parenthood ha ricevuto finanziamenti dai Gates per circa 6 milioni di dollari.«L'effetto di lungo termine del taglio dei finanziamenti ai servizi di salute riproduttiva è profondo nella società, e i danni si sentono poi per un periodo compreso tra 20 e 40 anni», precisa Melinda Gates al giornalista della Stampa. È alla luce di questa affermazione che il suo intervento si dimostra per quello che è, ovvero un gigantesco spot a favore della pianificazione famigliare, e contro chi osa opporsi a questa ideologia. Ma più in generale, dalla riapertura delle scuole alla politica estera, fino alla distribuzione del vaccino contro il Covid, l'affermazione del pernicioso «vizietto» di dettare l'agenda ai leader mondiali.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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