2022-10-05
Per darci la colpa del caro bollette ecco il rap sul risparmio energetico
Il Comune di Verbania diffonde un video in cui degli studenti invitano, in rima, a spegnere le luci o a fare delle docce veloci. Il risultato è ridicolo, ma fa anche riflettere sui meccanismi di condizionamento in atto.È sempre stupefacente la capacità degli italiani di inserire una pennellata di grottesco all’interno di un quadro già di per sé desolante. Mentre i politici si arrovellano (con scarsi risultati, finora) su come risolvere l’emergenza energetica e mentre le famiglie si struggono per le spaventose bollette che sono costrette a pagare, ecco apparire sulla Rete la cialtronesca novità capace di far scivolare il dramma in una farsa ancora più umiliante. Ci riferiamo a una iniziativa partorita dal Comune di Verbania, splendida e celebre località piemontese. Il sindaco del Partito democratica, Silvia Marchionni, ha lanciato un progetto chiamato Energy Rap allo scopo di fronteggiare i problemi causati dall’aumento del costo del gas. Il Comune, spiega la signora sul sito web istituzionale, provvederà a ridurre il livello dell’acqua nelle piscine pubbliche (formidabile trucco) e ad abbassare le temperature all’interno dei propri uffici e in tutte le scuole, con l’esclusione degli asili nido, e fin qui siamo nell’ambito dei surreali provvedimenti che anche altre amministrazioni saranno costrette a prendere.La Marchionni, tuttavia, ha deciso di metterci del suo e di manifestare un vibrante attivismo. Il sindaco ha fatto realizzare ad alcuni studenti della città promuovendo «con una campagna di sensibilizzazione comportamenti e abitudini capaci di tutelare l’ambiente, contrastare il cambiamento climatico e salvaguardare le spese, attraverso il risparmio energetico, rivolto a cittadini e famiglie». Al centro di tale campagna c’è un video - che in queste ore circola insistentemente su Internet - realizzato da alcuni studenti locali. I ragazzi cantano un brano rap che elenca i «giusti comportamenti» da tenere per far fronte all’emergenza energetica: in sintesi, state al freddo e arrangiatevi. Il risultato, come è fin troppo facile immaginare, è semplicemente agghiacciante. Intendiamoci: gli studenti sono stati fin troppo bravi, eseguono il compito come meglio non si potrebbe. Ed è esattamente questo il punto. Ci siamo occupati proprio di recente dell’utilizzo dei più giovani come «avanguardia» dell’ideologia dominante. Ebbene, qui abbiamo il pensiero unico all’ennesima potenza, che si manifesta per bocca di ragazzini a cui - come fossero piccoli pionieri sovietici - è affidato il compito di diffondere il Verbo Dominante. Vediamo una simpatica fanciulla che scandisce: «Svegliati prima/ non fare il pigrone/ che anche a piedi arrivi a lezione». Subito dopo, un’altra ragazza in accappatoio sorride: «Sotto la doccia/ non starci mezz’ora/ spegni quel phon che ci mandi in malora». Tocca a un ragazzo la strofa più complessa: «Spegni la luce, console e tv/ che di energia non ne abbiamo più».Certo, si tratta dell’iniziativa di una singola città, che di per sé potrebbe pure risultare un po’ ridicola e tutto sommato inoffensiva. Il punto è che la trovata del Comune di Verbania è il limite estremo di un arcipelago ideologico nemmeno troppo piccolo in cui tutta l’Italia continua a essere imprigionata da troppo tempo, prima con il Covid, poi con la guerra in Ucraina e adesso con il caro bollette. I fanciulli vengono utilizzati per veicolare un messaggio raggelante, ovvero che la risoluzione dell’emergenza dipenda dai comportamenti dei singoli. Gli studenti sono chiamati a favorire la mobilitazione totale dei cittadini per la Causa Superiore, essi partecipano allo slittamento sul piano morale di una vicenda che di morale non ha assolutamente nulla. Se i costi dell’energia aumentano, infatti, non è colpa degli italiani che consumano troppo: semmai, gli italiani sono vittime di scelte politiche unilaterali prese al di sopra delle loro teste. I genitori dei ragazzi canterini dovranno forse fare i salti mortali per pagare le utenze, o addirittura saranno costretti a non pagarle per mancanza di denari. Le famiglie devono sopportare, oltre all’aumento del prezzo dell’energia, anche il rincaro dei beni essenziali, della pasta, del pane, del latte. Al danno clamoroso si aggiunge la beffa di vedere i propri figli invitare a coltivare abitudini virtuose, come se la virtù potesse in effetti conferire qualche forma di salvezza. E anche qualora i genitori fossero favorevoli alla genialata del sindaco, il discorso non cambia: avremmo soltanto una forma più profonda di ipnosi.Il fatto che la scuola collabori alla messa in scena di un simile spettacolo è particolarmente grave. In classe i giovani dovrebbero riuscire nell’impresa di sviluppare un minimo di pensiero critico, dovrebbero ricevere gli strumenti intellettuali per filtrare i contenuti prodotti dalla politica. Vogliamo che in aula si affrontino anche questioni di attualità? Bene, allora si spieghi agli adolescenti che l’aumento delle bollette non dipende dalla guerra in Ucraina (che loro maledicono nel ritornello della canzoncina rap), ma dalla transizione ecologica. Dall’ambientalismo di facciata che viene celebrato nel video. Si spieghino agli studenti le cause del conflitto, si presentino loro visioni differenti. Ovviamente, niente di tutto ciò si verifica. Quel che vediamo è piuttosto la scuola ridotta a servire la politica, umiliata e tramutata in luogo di produzione della propaganda. Così funziona il meccanismo: da un lato si impongono agli italiani sacrifici che non vogliono e non meritano in nome di battaglie che spesso nemmeno condividono. Dall’altro si tenta di anestetizzarli, per spingerli con ogni mezzo ad accettare di buon grado la sofferenza. O addirittura li si fa sentire in colpa o li si accusa. Piccola curiosità. A un certo punto del rap, gli studenti notano che non sanno «che cazzo fare» con le finestre della classe: aprirle per il Covid o chiuderle per non far uscire il caldo? Il cortocircuito deve essere sfuggito agli autori del video, ma è una piccola consolazione: anche nel mare della propaganda più odiosa, in qualche modo, la verità riesce ad emergere.
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Donald Trump (Getty Images)
Donald Trump (Getty Images)
Andrea Crisanti (Imagoeconomica)