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«Pd, M5s e Leu arroganti e ideologici. Ecco perché lanciamo il nostro video, vanno fermati»

«È saltata la mediazione sul Ddl Zan in Commissione Giustizia del Senato per colpa di Pd, M5s e Leu. E' la prova che questa proposta di legge è solo una battaglia ideologica e che, in realtà, più che tutelare gli omosessuali, le lesbiche, i bisessuali e i trans vogliono solo tappare la bocca a chi come noi si batte perché si possa sempre dire che un bambino ha bisogno di una madre e di una padre» ha dichiarato Toni Brandi, presidente di Pro Vita e Famiglia onlus dopo la notizia della diretta calendarizzazione in Aula del Ddl Zan.

«Grazie a chi ha tentato di tutto per evitare questo esito. Il fronte contrario al Ddl Zan è ormai ampio e va dal Vaticano, ai Radicali, dai Comunisti Italiani ad insigni giuristi, dai sociologi di sinistra fino alle femministe» ha proseguito la nota di Pro Vita e Famiglia.

«Ora c'è solo da sperare che l'atteggiamento di sinistra e 5stelle venga in qualche modo punito per cotanta arroganza e per aver scelto di non trovare un accordo prima, giocando sulla pelle degli italiani: dei genitori, dei bambini e delle donne che saranno le vere vittime di questa forzatura voluta dalla lobby arcobaleno e portata avanti dai loro scudieri ideologici. Per contrastare questa scelta vergognosa e totalitaria abbiamo deciso di lanciare oggi il nostro video documentario informativo che svela i pericoli di questo disegno di legge liberticida e contrario ad ogni forma di democrazia. Si vanno a scovare ombre, dubbi e rischi tramite le parole di politici, esperti, medici, giornalisti, personaggi dello spettacolo e professionisti come: Hoara Borselli, Jacopo, Coghe, Giuseppe Cruciani, Massimo Gandolfini, Mario Giordano, Maria Giovanna Maglie, Giorgia Meloni, Cesare Mirabelli, Costanza Miriano, Simone Pillon, Mauro Ronco, Matteo Salvini, monsignor Antonio Suetta e Antonio Tajani e la testimonianza di tre genitori che hanno già vissuto sulla loro pelle l'anticipazione del Ddl Zan» ha concluso Jacopo Coghe, vice presidente di PV&F.

Fs aumenta gli investimenti e la puntualità
Stefano Donnarumma, ad di Fs
L’ad Stefano Donnarumma presenta le nuove strategie: pronti 18 miliardi per il 2025 e progetti per 177 miliardi fino al 2034. La flotta verrà rinnovata e si punterà su digitalizzazione della rete e apertura ai privati. Matteo Salvini rilancia i cantieri e il Ponte di Messina.

Investimenti per 18 miliardi nel 2025, 7 di questi solo per il Pnrr. Cifre senza precedenti per il gruppo Fs come spiegato dall’amministratore delegato Stefano Donnarumma ieri in occasione della presentazione del Piano strategico 2025-2029. «Questi risultati rappresentano le fondamenta della traiettoria di lungo periodo delineata nell’aggiornamento del Piano strategico, che prevede ulteriori investimenti per 177 miliardi di euro nel periodo 2026-2034. Il prossimo anno puntiamo a superare il target dei 18 miliardi», mentre per quanto riguarda gli obiettivi al 2029, nonostante una perdita iniziale pari a 200 milioni di euro nel 2024, restano gli stessi: «20 miliardi di euro di ricavi, 3,5 miliardi di euro di Ebitda e un risultato netto pari a 500 milioni di euro, coerenti con la traiettoria di crescita prevista per i prossimi anni», ha commentato presentandosi sul palco vestito da ferroviere per «trasmettere l’orgoglio e l’emozione di essere ferrovieri e italiani».

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Lista d’attesa lunga per avere le cure: chiede l’eutanasia. E il Canada gliela dà
Iniezione letale (iStock)
Donna affetta da una patologia rara, ma non grave, si deprime per le tempistiche dell’operazione e ottiene l’ok al fine vita.

Una donna affetta da una malattia rara, ma tutt’altro che in fin di vita bensì semplicemente stanca di aspettare l’intervento chirurgico di cui avrebbe bisogno, arriva a chiedere - e ottiene - la morte assistita. Sembra assurdo che un caso simile possa esistere e, probabilmente, lo è. Peccato sia una storia vera: quella che vede suo malgrado protagonista Jolene Van Alstine, 37 anni, residente nella provincia canadese del Saskatchewan. La donna soffre da otto anni di iperparatiroidismo primario normocalcemico, una malattia paratiroidea molto rara ma curabile. Il punto è che nel Saskatchewan pare non ci siano chirurghi in grado di eseguire l’operazione di cui ha bisogno. Per questo, la trentasettenne deve essere indirizzata fuori provincia, ma non può ottenere un’indicazione senza prima essere visitata da un endocrinologo e - di quelli della sua zona, alcune decine - nessuno accetta nuovi pazienti.

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Marco Scatarzi e Lorenzo Cafarchio raccontano boicottaggi, accuse grottesche e tentativi di censura tra fiere del libro e festival. Perché il pluralismo diventa un problema solo quando non è di sinistra?

La strage silente delle miocarditi da vaccini
Vaccini (iStock)
È provato che il farmaco usato per il Covid, specie nei soggetti giovani, possa causare microlesioni rilevabili solo con esami mirati. Spesso la sintomatologia è nulla: arriva solo un’aritmia improvvisa e fatale. Eppure la «scienza» dà dei cialtroni alle tante vittime.

Il malore improvviso ha un nome. La mio/pericardite associata ai vaccini a mRna contro Sars-CoV-2, è un fenomeno epidemiologicamente ben documentato, in particolare nei maschi tra 12 e 29 anni. Studi pubblicati su The Lancet, Nature, Jama hanno confermato infatti un aumento dell’incidenza rispetto ai tassi di background pre-Covid, soprattutto nella settimana successiva alla seconda dose.

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