Il Pd vuole le commissioni d’inchiesta solo quando fanno le pulci alla destra

Tra i convocati, guarda caso, ci sono Daniela Minerva e Eugenia Tognotti, che rispettivamente su Repubblica e La Stampa hanno pubblicato articoli infuocati per sostenere che una commissione di inchiesta sul Covid non si deve fare assolutamente. Tra gli altri che dem e grillini vorrebbero sentire ci sono virostar come Massimo Galli, Franco Locatelli, Filippo Anelli, e ancora Nino Cartabellotta della fondazione Gimbe e Nicola Magrini dall’Aifa. Gente a cui, semmai, bisognerebbe fare le pulci e che invece si vuole tirare in mezzo in questa fase per rallentare l’iter dell’indagine.
A questo punto, vista la situazione, tocca notare un paio di particolari piuttosto curiosi. I dem, per bocca di Stumpo, dicono che una commissione di inchiesta sarebbe ingiusta e inopportuna, che nessuna nazione l’ha fatta (falso: ne sono state create più o meno ovunque), e che sarebbe usata dalla destra per colpire gli avversari politici. A noi però risulta che lo stesso Pd abbia sostenuto con decisione e con piglio polemico l’istituzione di ben due commissioni di inchiesta sul Covid.
Una è quella della Regione Veneto, istituita alla fine di giugno del 2021. Avevano deciso di chiamarla «Commissione speciale di inchiesta sulla gestione della pandemia di Covid-19 in Veneto» e sapete chi era stato a proporla? Come ha scritto il Quotidiano nazionale, «la sua istituzione era stata chiesta dai consiglieri regionali di opposizione del Partito Democratico e il presidente del Veneto Luca Zaia aveva accolto la proposta, anche se non era stato semplice trovare un accordo e la trattativa tra i capogruppo era durata alcune settimane, prima della fumata bianca». Chiaro? Il Pd che si oppone alla commissione di inchiesta a livello nazionale è lo stesso che l’ha voluta in Veneto, ovviamente perché al governo della Regione c’è un leghista. Scopo della indagine veneta era quello di «accertare le cause che hanno influito su contagi e decessi causati dal Covid-19 e verificare le eventuali responsabilità, in particolare per quanto riguarda la seconda ondata».Non è tutto. I dem sono stati convinti sostenitori pure della commissione di inchiesta riguardante la Regione Lombardia. Un tema che suscitò un dibattito feroce a livello locale. Si iniziò a parlare di quella commissione già nel 2020, e quando fu istituita esplosero polemiche durissime perché per presiederla era stata scelta Patrizia Baffi di Italia Viva. Pensate, all’epoca si sollevarono anche personalità importanti di Pd e 5 stelle. «Questo è un paravento, un tappeto sotto il quale cercheranno di nascondere gli errori e l’incapacità di gestione del duo Fontana-Gallera», tuonò l’allora politico del M5s, Vito Crimi. «Una coalizione e una giunta che non hanno nulla da nascondere non si scelgono il presidente della commissione di inchiesta che compete all’opposizione», gridò il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando. Ma pensa: in quel caso la volevano eccome, l’indagine, e quanto insistettero perché fosse condotta in maniera chirurgica! Andò a finire che si dovette cambiare il presidente della commissione. Fu incaricato Gian Antonio Girelli del Partito democratico, oggi collega di Nico Stumpo in Parlamento. I lavori di quella commissione si conclusero nel 2021, e proprio Girelli spiegò perché il risultato non era stato molto soddisfacente. Sentito nel 2022 da Fanpage, raccontò la sua versione dei fatti. Leggiamo un passaggio di quell’articolo: «La lista di persone invitate e mai ascoltate è lunga: dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte (“non si è degnato nemmeno di mandarci una risposta”), al Commissario straordinario Domenico Arcuri e il ministro della Salute Roberto Speranza. Tra i documenti richiesti e non ottenuti ci sono persino i verbali delle riunioni del Comitato tecnico scientifico regionale».
La morale di queste due storie è semplice: quando c’era da usare le commissioni per puntare il dito contro i governatori avversari, i progressisti si sono dannati perché si facessero (e da destra per lo più non si sono opposti). Ora che c’è da indagare a livello nazionale - per altro con una commissione che avrebbe poteri di indagine notevoli, a differenza delle commissioni regionali - il Pd si oppone e sabota. Come a dire: indagare si deve, a patti che non si indaghi su di noi.










