Da Verona a Firenze, da Roma a Palermo, ecco un breve itinerario per visitare alcuni dei parchi più belli in giro per l'Italia.
Da Verona a Firenze, da Roma a Palermo, ecco un breve itinerario per visitare alcuni dei parchi più belli in giro per l'Italia.Chi ama andare in giro per parchi alzi la mano! Gli amanti della natura, infatti, trovano sollazzo non solo al mare, in montagna o al lago, ma anche nei polmoni verdi di città e paesi.Organizzare un weekend in una città più o meno grande, infatti, non significa solo andare alla ricerca di vie e monumenti principali, ma anche dei suoi parchi, che offrono, oltre alla possibilità di riposare, una prospettiva diversa sulla storia, l’arte e l’urbanistica.Chissà perché per alcuni si tratta di una perdita di tempo; come a dire che il parco toglie spazio a cose più importanti. Non è così: il genius loci non lo si ritrova solo tra statue e botteghe tipiche. Esso campeggia anche sugli alberi, in mezzo alle aiuole e tra le installazioni con cui molti artisti - guarda caso - decidono spesso di decorare le aree verdi.Viene in mente «Back to nature, Arte contemporanea a Villa Borghese», esposizione con cui il critico e storico dell’arte Costantino D’Orazio, nel 2021, ha approfondito il rapporto tra uomo e natura proprio nel parco principale della capitale. Alberi avvolti da trame create all’uncinetto, elementi inseriti nell’ambiente e simboli non immediatamente comprensibili, ma capaci di far fermare e riflettere gli avventori di Villa Borghese.Ecco perché visitare un luogo non può prescindere dai suoi parchi e giardini. Scopriamone alcuni in giro per l’Italia.<div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/parchi-rilanciare-turismo-nostre-citta-2656797000.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="roma-villa-torlonia" data-post-id="2656797000" data-published-at="1645880409" data-use-pagination="False"> Roma - Villa Torlonia iStock Non solo Villa Borghese. La Città Eterna, che vanta ben 18 aree protette, è il più grande comune agricolo d’Europa! Parlando di parchi urbani, i più grandi sono 10 e tra questi spicca Villa Torlonia, nel quartiere Nomentano.Prima proprietà della famiglia Torlonia, poi residenza di Mussolini, oggi è un vero e proprio museo all’aperto grazie ai tanti edifici storici che la costellano.Un motivo per visitarla in questo periodo è dato dalla riapertura della Serra Moresca, progettata dall’architetto veneto Giuseppe Jappelli nel 1839. Dopo anni di restauro, è di nuovo aperta al pubblico con le sue piante esotiche, i vetri policromi e le iscrizioni in arabo. Per accedere si paga un biglietto di 4 €. Chiusa il lunedì, è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 16.00.E se si vuole mangiare un boccone da queste parti, all’interno del parco si trova La Limonaia, ristorante-pizzeria situato in un casolare dell’800.Per dormire, c’è Villa Pirandello (Via Antonio Bosio, 15B), una bellissima oasi di tranquillità in mezzo al caos cittadino. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/parchi-rilanciare-turismo-nostre-citta-2656797000.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="valeggio-sul-mincio-vr-parco-giardino-sigurta" data-post-id="2656797000" data-published-at="1645880409" data-use-pagination="False"> Valeggio sul Mincio (VR) - Parco Giardino Sigurtà iStock Nel 2013 ha vinto il titolo di Parco più bello d’Italia. Ben 60 ettari di verde, che richiedono almeno mezza giornata se si vogliono incorporarne i benefici camminando. Fortunatamente, però, il parco mette a disposizione (a pagamento) sia un trenino che biciclette, shuttle e golf-cart.Cos’ha di speciale il Parco Giardino Sigurtà? Il modo in cui è tenuto, sicuramente; e poi i suoi vari punti di interesse, dal Viale delle Rose alla Valle dei Daini, dalla Panchina degli Innamorati alla Grotta Votiva. E poi le fioriture: quella dei tulipani è una delle più apprezzate. Da metà marzo a metà maggio si può assistere a una vera e propria tulipomania.Il parco riapre dal 6 marzo al 13 novembre 2022. Meglio comprare il biglietto online per evitare file.Per mangiare, basta fare un salto a Borghetto sul Mincio, splendida frazione di Valeggio sul Mincio, precisamente all’Antica Locanda Mincio, romantico ristorante affacciato sul fiume. In Via Michelangelo Buonarroti, 12. Da provare: i tortellini di Valeggio.Per dormire: Le Finestre su Borghetto (Via Raffaello Sanzio 24), un luogo di charme. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/parchi-rilanciare-turismo-nostre-citta-2656797000.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="firenze-giardino-di-boboli" data-post-id="2656797000" data-published-at="1645880409" data-use-pagination="False"> Firenze - Giardino di Boboli iStock Un giardino all’italiana di immensa bellezza. Anzi: il giardino all’italiana per eccellenza. Creato dalla famiglia dei Medici, il modello venne esportato nelle maggiori corti europee.Statue e grotte, fontane, palazzi e un anfiteatro lo puntellano, dichiarando la loro appartenenza di diritto alla storia più fastosa della città. Tra le sculture come quella di Giove assiso, gli edifici come la Kaffeehaus e le innumerevoli specie botaniche come il Limone Mellarosa, l’animo non può che sentirsi profondamente grato di questa visione.Il giardino è aperto tutti i giorni, dalle 8.15 alle 16.30. A partire da marzo la chiusura sarà posticipata di due ore fino a maggio, mentre in estate si chiude alle 19.00. Il primo e l’ultimo lunedì del mese (a esclusione di giugno) il parco rimane chiuso. Il biglietto intero costa 6€.Per mangiare, consigliamo l’Olivia Bistrot del Frantoio Santa Téa, in Piazza de' Pitti, 14r, incentrato sull’olio d’oliva (come porrebbe essere altrimenti?).Per dormire, l’affittacamere L'Antico Canto dei Salterelli, Piazza de’ Salterelli 1, a un minuto dalla celeberrima Piazza della Signoria. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem4" data-id="4" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/parchi-rilanciare-turismo-nostre-citta-2656797000.html?rebelltitem=4#rebelltitem4" data-basename="palermo-parco-della-favorita" data-post-id="2656797000" data-published-at="1645880409" data-use-pagination="False"> Palermo - Parco della Favorita iStock Voluto nel 1799 da Ferdinando III di Borbone, la real tenuta si trova all’interno della Riserva naturale orientata Monte Pellegrino.I suoi due viali, dedicati ad Ercole e Diana, trasudano storia e mito. Percorrendoli per intero, si raggiunge la famosissima spiaggia di Mondello. Viale Pomona, che li interseca, è invece dedicato alla dea della frutta e dei giardini.A margine del parco si trova la Casina Cinese, residenza dei Borbone costruita in stile orientale. La costruzione che si trova accanto ospita il Museo Etnografico G. Pitrè.L’ingresso al parco è gratuito e permette di respirare a pieni polmoni con la sensazione di trovarsi a molti chilometri da una delle città più belle e caotiche d’Italia.Per mangiare: Friggitoria Da Davide, V.le della Croce Rossa, 199/201, dove assaggiare non solo le fritture, ma anche il panino con la milza.Per dormire: B&B Hotels - Hotel Palermo Quattro Canti, Via Vittorio Emanuele, 29, modernissimo hotel in posizione strategica.
Massimo Doris (Imagoeconomica)
Secondo la sinistra, Tajani sarebbe contrario alla tassa sulle banche perché Fininvest detiene il 30% del capitale della società. Ma Doris attacca: «Le critiche? Ridicole». Intanto l’utile netto cresce dell’8% nei primi nove mesi, si va verso un 2025 da record.
Nessun cortocircuito tra Forza Italia e Banca Mediolanum a proposito della tassa sugli extraprofitti. Massimo Doris, amministratore delegato del gruppo, coglie l’occasione dei conti al 30 settembre per fare chiarezza. «Le critiche sono ridicole», dice, parlando più ai mercati che alla politica. Seguendo l’esempio del padre Ennio si tiene lontano dal teatrino romano. Spiega: «L’anno scorso abbiamo pagato circa 740 milioni di dividendi complessivi, e Fininvest ha portato a casa quasi 240 milioni. Forza Italia terrebbe in piedi la polemica solo per evitare che la famiglia Berlusconi incassi qualche milione in meno? Ho qualche dubbio».
Giovanni Pitruzzella (Ansa)
Il giudice della Consulta Giovanni Pitruzzella: «Non c’è un popolo europeo: la politica democratica resta ancorata alla dimensione nazionale. L’Unione deve prendere sul serio i problemi urgenti, anche quando urtano il pensiero dominante».
Due anni fa il professor Giovanni Pitruzzella, già presidente dell’Autorià garante della concorrenza e del mercato e membro della Corte di giustizia dell’Unione europea, è stato designato giudice della Corte costituzionale dal presidente della Repubblica. Ha accettato questo lungo colloquio con La Verità a margine di una lezione tenuta al convegno annuale dell’Associazione italiana dei costituzionalisti, dal titolo «Il problema della democrazia europea».
Ansa
Maurizio Marrone, assessore alla casa della Regione Piemonte in quota Fdi, ricorda che esiste una legge a tutela degli italiani nei bandi. Ma Avs la vuole disapplicare.
In Italia non è possibile dare più case agli italiani. Non appena qualcuno prova a farlo, subito si scatena una opposizione feroce, politici, avvocati, attivisti e media si mobilitano gridando alla discriminazione. Decisamente emblematico quello che sta avvenendo in Piemonte in queste ore. Una donna algerina sposata con un italiano si è vista negare una casa popolare perché non ha un lavoro regolare. Supportata dall’Asgi, associazione di avvocati di area sorosiana sempre in prima fila nelle battaglie pro immigrazione, la donna si è rivolta al tribunale di Torino che la ha dato ragione disapplicando la legge e ridandole la casa. Ora la palla passa alla Corte costituzionale, che dovrà decidere sulla legittimità delle norme abitative piemontesi.
Henry Winkler (Getty Images)
In onda dal 9 novembre su History Channel, la serie condotta da Henry Winkler riscopre con ironia le stranezze e gli errori del passato: giochi pericolosi, pubblicità assurde e invenzioni folli che mostrano quanto poco, in fondo, l’uomo sia cambiato.
Il tono è lontano da quello accademico che, di norma, definisce il documentario. Non perché manchi una parte di divulgazione o il tentativo di informare chi stia seduto a guardare, ma perché Una storia pericolosa (in onda dalle 21.30 di domenica 9 novembre su History Channel, ai canali 118 e 409 di Sky) riesce a trovare una sua leggerezza: un'ironia sottile, che permetta di guardare al passato senza eccessivo spirito critico, solo con lo sguardo e il disincanto di chi, oggi, abbia consapevolezze che all'epoca non potevano esistere.







