2025-09-26
«Niente paracetamolo alle gravide». Ma il post dell’azienda viene rimosso
Nel riquadro, Andrea Baccarelli, preside della T.H. Chan school of public health di Harvard. (IStock)
Il messaggio del 2017 sul Tylenol darebbe ragione all’amministrazione Usa, che l’ha sconsigliato alle gestanti Intanto, la stampa progressista prova a screditare lo scienziato italiano che ha trovato nessi farmaco-autismo.A sorpresa, mentre prosegue con toni accesi lo scontro tra i sostenitori della dannosità del paracetamolo per le donne in attesa, di cui si è fatto portavoce Donald Trump, e coloro che respingono sdegnati il solo sospetto che produca eventi avversi quali l’autismo, qualcuno ha recuperato un post della campagna Care without limits, Cura senza limiti. Creata qualche anno fa per il marchio Tylenol, il farmaco antidolorifico di punta di Kenvue a base di paracetamolo e di cui Trump ha sconsigliato l’assunzione alle gestanti, si occupava di pubblicare anche via social messaggi del tipo: «Il Tylenol è sicuro se usato come indicato. La sua sicurezza è stata dimostrata attraverso decenni di utilizzo e ricerche scientifiche». Però, il 7 marzo 2017 l’account Tylenol così rispondeva su X a una signora che aveva delle perplessità: «In realtà non consigliamo l’uso di nessuno dei nostri prodotti durante la gravidanza. Grazie per aver dedicato del tempo a esprimere le tue preoccupazioni oggi». Post che è stato cancellato, pare pochi giorni fa stando ai commenti sdegnati di parecchi utenti. Allora nemmeno il paracetamolo può essere raccomandato in gravidanza! Kenvue «la più grande azienda al mondo di prodotti dedicati esclusivamente alla salute in termini di fatturato», stando a come si presenta, ha replicato con una dura nota alle dichiarazioni del presidente americano: «La scienza dimostra chiaramente che l’assunzione di paracetamolo non causa l’autismo». Di fatto, non lo sconsiglia alle future mamme. Si limita ad affermare: «Se sei incinta o stai allattando, chiedi consiglio al tuo medico prima di usarlo». Già, però sui social aveva lanciato il messaggio che, nella fase più delicata della vita di una donna e del suo bimbo in grembo, «non consigliamo l’uso di nessuno dei nostri prodotti». Affermazione che sembra dare ragione a Trump quando invita le donne «a non assumere il Tylenol, non fa bene». Il tycoon nel suo discorso aveva citato la rassegna scientifica, finanziata da una sovvenzione del National institutes of health (Nih) sui potenziali rischi legati all’uso di acetaminofene (paracetamolo) durante la gravidanza, realizzata assieme con altri colleghi dal professor Andrea Baccarelli, preside della T.H. Chan school of public health di Harvard. Il professore ha confermato alla Verità: «Anche studi condotti su modelli animali hanno suggerito che l’esposizione prenatale all’acetaminofene può avere effetti negativi sullo sviluppo cerebrale del feto. Queste evidenze supportano la possibilità di una relazione causale tra l’esposizione prenatale all’acetaminofene e disturbi dello sviluppo neurologico, tra cui l’autismo. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per confermare tale associazione e stabilirne un nesso causale certo». Baccarelli raccomanda «un approccio equilibrato, basato sul principio di precauzione», perché pure la febbre alta può comportare rischi per la donna e la sua creatura, ma ribadisce che è «prudente adottare un atteggiamento di cautela riguardo all’uso dell’acetaminofene in gravidanza». Posizione ben diversa da quella assunta dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). «Il paracetamolo, ampiamente utilizzato per il trattamento della febbre e del dolore, può essere impiegato durante la gravidanza, se clinicamente necessario. I dati disponibili non evidenziano associazioni con un aumento del rischio di autismo né con malformazioni del feto o del neonato», ha fatto sapere tre giorni fa. In un comunicato, Aifa informava che «alla luce delle più recenti valutazioni scientifiche effettuate a livello europeo, non emergono nuove evidenze che richiedano modifiche alle raccomandazioni in vigore sull’uso del paracetamolo in gravidanza». Rassicurazioni a oltranza, come fa l’Associazione dei ginecologi e ostetrici americani (Acog) che definisce il paracetamolo un «antidolorifico e antipiretico sicuro da utilizzare durante la gravidanza». E le perplessità del professor Baccarelli, dopo aver analizzato 46 studi clinici internazionali precedentemente pubblicati e condotti su esseri umani? Il Corriere della Sera sembra volerne incrinare l’obiettività, riportando quanto ha pubblicato il Nyt circa un conflitto di interessi dell’endocrinologo, che avrebbe testimoniato in una causa di autismo contro il Tylenol. Nel 2023 sarebbe stato ben più netto nel descrivere i rischi dell’utilizzo del farmaco. «Evidenze sostanziali supportano una associazione causale forte, positiva», con autismo o Adhd, avrebbe dichiarato, ricevendo per quella sua testimonianza tecnica 150.000 dollari.Però operazioni come quelle che fa Salute del gruppo Gedi, venduto in abbinamento a Repubblica e alla Stampa, non sollevano dubbi sul conflitto di interessi. Paginate di promozione del festival che avrà luogo tra pochi giorni, con medici (Bassetti, Crisanti, Cartabellotta, Parisi, Mantovani solo per citarne alcuni) che parleranno di tutto e di più, intervallate da sprezzanti articoli sull’operato di Trump. «Azzerati i finanziamenti per gli studi sull’mRna e tagliati quelli contro il cancro. Cancellati i vaccini. Licenziata la direttrice dei Centers for disease control. Pezzo dopo pezzo l’amministrazione smantella la grande biomedicina Usa», titola inorridito il mensile.Tutta sana indignazione? Non è che inserzionisti presenti in abbondanza nel numero in edicola, come Pfizer, Astrazeneca, Sanofi, Roche, Novartis, Gsk siano gli ispiratori degli attacchi al presidente? Colpevole di avere a cuore la salute dei cittadini, non gli interessi di Big pharma.
Brunello Cucinelli (Imagoeconomica)
Plastico del Ponte sullo Stretto (Imagoeconomica)
Ecco #DimmiLaVerità del 26 settembre 2025. Il capogruppo di Fdi in Commissione Covid, Alice Buonguerrieri, ci rivela gli ultimi clamorosi sviluppi emersi sulla gestione della pandemia.