2021-09-17
Sul vaccino i vescovi ascoltano il Papa. Sull'aborto tacciono
Papa Bergoglio e i vescovi (Getty Images)
Se Bergoglio definisce l'interruzione di gravidanza un omicidio, fanno finta di nulla. Però sulle inoculazioni sono super zelanti.Il mondo è bello perché è vario e la varietà sta anche nella differenza delle analisi e dei possibili commenti a fatti, notizie, accadimenti. Papa Francesco, di ritorno dal viaggio apostolico in Ungheria e Slovacchia, ha concesso un'intervista ai giornalisti presenti nell'aereo. E ha parlato, come sempre, di tanti temi. Anche in modo sorprendente, almeno per certa stampa che vorrebbe ridurre il pontefice ad un tipo umano e religioso troppo ben delineato. Per esempio, rispondendo ad una domanda di Daniel Verdù Palay di El Paìs, Bergoglio non solo non ha criticato il leader magiaro Viktor Orbán, ma al contrario ha elogiato gli ungheresi per quello che stanno facendo per la natura e l'ecologia. Ed altresì in favore della famiglia, con delle leggi «per aiutare le coppie giovani a sposarsi, ad avere figli».I commenti della stampa però, laica ed anche cattolica, si sono focalizzati su ciò che il papa ha dichiarato circa l'aborto. La domanda gli era stata posta da Gerard O'Connell, dell'American Magazine (The jesuit review) e si riferiva alla comunione da dare (o meno) ai politici che sostengono le leggi abortiste. Il che è oggetto di forte dibattito negli Stati Uniti, anche perché l'America è un paese, in cui vivono milioni di cattolici e in cui sono moltissimi i militanti pro life. I quali però, dopo la presidenza Trump (protestante, ma anti aborto), sono ora guidati da Joe Biden, che si dichiara cattolico ma pro choice. Addirittura, Biden si è fatto notare di recente per essersi opposto alla legge del Texas la quale - si badi bene - non cancella l'aborto dallo Stato (purtroppo), ma lo limita al momento in cui può ascoltarsi il battito cardiaco del nascituro. Ebbene, papa Francesco ha colto l'occasione per condannare definitivamente l'aborto e, implicitamente, disapprovare Biden e i cattolici abortisti. Secondo Bergoglio infatti, «l'aborto è più di un problema, l'aborto è un omicidio». Rispondendo alla rivista dei gesuiti americani, il papa non cade in gesuitismi sterili, piuttosto in voga nella comunità ecclesiale, e aggiunge: «Chi fa un aborto, uccide».Basterebbe questa dichiarazione a mostrare l'irriducibilità tra visione cattolica e materialismo egemone. Ed anche, contro le apparenze, l'alterità del cattolicesimo autentico rispetto al pensiero laico dominante, e la sua autonomia e non subalternità ai diktat del momento.In questo papa Francesco non innova perché la Chiesa da sempre ha condannato la soppressione dell'innocente, specie di quell'innocente per antonomasia che è il nascituro. E dal Concilio in poi (1965) questa condanna si è fatta più strutturata, sistematica e universale. Il che proprio certi teologi «conciliari» si rifiutano di notare.Qui però vorremmo far emergere altro. Dopo le aperture del papa alla vaccinazione anti Covid - in sé e per sé legittime, ma che sicuramente non configurano un comandamento divino - molti presuli della cattolicità, sono giunti a dire e a scrivere che chi non si vaccina, uccide. O almeno, rischia (colpevolmente) di nuocere agli altri. Anche chi pratica l'alpinismo o la boxe del resto rischia almeno una vita (la propria), ma definirlo suicida in potenza appare un po' forte. Così la recentissima «Lettera dei vescovi del Lazio sui vaccini» si mostra accorata, ferma, assolutamente intransigente sulla necessaria vaccinazione per «ministri ordinati, operatori pastorali, catechisti, animatori, volontari della carità». Ma anche accoliti, ministri straordinari della comunione, coristi, cantori, eccetera. Fino al punto al punto di escludere le «riunioni comunitarie e gli incontri di catechismo» se chi le presiede non ha ricevuto «da almeno due settimane la prima dose di un qualsiasi vaccino contro il Covid-19». Si cita la Nota della Congregazione per la dottrina della Fede (21.12.2020), ma si dimentica di dire che per questa Nota - l'unico documento che fa testo per i cattolici - è scritto così: «La vaccinazione non è, di norma, un obbligo morale e, perciò, deve essere volontaria» (n. 5).Ora ci chiediamo una cosa. Se l'aborto (volontario) è un omicidio, come insegna ripetutamente il Papa, ed un omicidio premeditato, non si dovrebbe fare di tutto per contrastarlo e combatterlo, come si fa - a volte ingenuamente o conformisticamente - con il Covid? Il vaccino poi non è «un obbligo morale» - anche se diventasse un obbligo legale - perché gli atti finalizzati al bene non sono fattibili sempre, da parte di tutti e a qualunque condizione. Gli atti cattivi invece vanno proscritti sempre e comunque, senza alcuna eccezione. L'elemosina ai poveri va fatta, certo, ma non sempre e ovunque, altrimenti chi aiuta diverrebbe lui stesso bisognoso di aiuto. L'aborto invece, se è l'omicidio di un innocente, va scongiurato sempre e da parte di tutti, cattolici e non. L'embrione, aggiunge in tal senso Francesco, «scientificamente è una vita umana». E questo lo possono capire, coi mezzi della scienza, anche i non credenti.Eppure, proprio nella comunità religiosa, si è fatto di più in quasi due anni per contrastare l'epidemia del Coronavirus, che in tanti decenni per impedire la «pandemia di aborti», che solo in Italia ha falcidiato 6-7 milioni di essere umani. Vorremmo leggere lettere e appelli, cari presuli, che denuncino con pari zelo l'aborto libero e gratuito, come leggiamo ogni giorno di Covid, tamponi, mascherine e vaccini. Sarebbe il modo migliore per dimostrare che è la difesa testarda della vita umana che detta la linea, e non già il conformismo con le attese dei potenti, come a tratti potrebbe pensarsi.
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo in occasione del suo incontro con il premier greco Kyriakos Mitsotakis.
Antonella Bundu (Imagoeconomica)