2023-06-28
A Bankitalia l’uomo del no al Mef
Fabio Panetta (Imagoeconomica)
Il governo avvia l’iter per la nomina di Fabio Panetta come governatore di via Nazionale. Rifiutò il ministero dell’Economia. Contrario al rialzo dei tassi. Ignazio Visco lascia dopo 12 anni.Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni, visto il parere espresso all’unanimità dal Consiglio superiore della Banca d’Italia, ha deliberato ieri la nomina di Fabio Panetta a governatore dell’istituto, a partire dal 1° novembre 2023. Panetta è il successore di Ignazio Visco, attuale governatore di Bankitalia, il cui secondo mandato (non rinnovabile) scade il prossimo 31 ottobre. Il relativo decreto di nomina sarà quindi sottoposto al presidente della Repubblica, come previsto dalla procedura di nomina e dallo statuto della Banca d’Italia. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha svolto in Consiglio dei ministri una relazione di presentazione del nuovo governatore in pectore. Lo scorso 23 giugno la nomina di Panetta ha ottenuto il parere positivo da parte del Consiglio superiore della Banca d’Italia.Panetta, ricordiamolo, è membro del board della Banca centrale europea: era stato a lungo corteggiato dalla Meloni, ai tempi della formazione del nuovo governo, per ricoprire la carica di ministro dell’Economia. Panetta aveva cortesemente declinato l’invito, ma ha invece accettato l’incarico di governatore di Bankitalia, e c’è da capirlo: il mandato dura sei anni e il ruolo è assai più prestigioso di quello rifiutato. La scelta di Panetta sarà certamente gradita al Quirinale: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha in grande considerazione l’economista. Per Panetta, Bankitalia è casa sua: è entrato a Palazzo Koch nel 1985, nel 1999 è diventato capo della divisione monetaria e finanziaria. Nel 2007 ha assunto l’incarico di capo del Servizio studi di congiuntura e politica monetaria, nel 2011 è diventato direttore centrale per il coordinamento della partecipazione della Banca d’Italia all’Eurosistema. Dall’8 ottobre 2012 al 9 maggio 2019 è stato vicedirettore generale, prima di diventare direttore generale e presidente dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, dal 1º gennaio 2020 è membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea. Panetta ha ricoperto incarichi di rilievo e rappresentato la Banca d’Italia in numerose istituzioni europee e internazionali, tra cui l’Ocse e il Fmi. Ora Panetta dovrà essere sostituito nel board della Bce, dove tra l’altro seguiva il dossier dell’euro digitale: il Consiglio è composto da sei membri, e per prassi (anche se la regola non è scritta) è sempre stato presente un rappresentante di Francia, Germania e Italia, le tre maggiori economie europee.Lo scorso febbraio Panetta si era espresso contro la politica del rialzo dei tassi di interesse della leader della Bce, Christine Lagarde: «Considero imprudente», aveva detto Panetta, «muoversi molto velocemente. Siamo di fronte a una incertezza molto elevata. Non dico che dobbiamo fermarci, ma di prenderci il tempo che serve per valutare meglio l’economia. In un simile contesto la Bce non dovrebbe vincolare in modo incondizionato la sua politica monetaria futura», aveva aggiunto, poiché «non è più necessario porre enfasi unicamente sui rischi inflazionistici al fine di evitare gli scenari peggiori. Occorre invece considerare il rischio che la stretta monetaria risulti eccessiva, oltre all’eventualità che la nostra azione possa rivelarsi insufficiente. Dobbiamo procedere con gradualità, al fine di evitare costi eccessivi per l’economia reale». Dichiarazioni che erano state lette da La Verità come pronunciate in chiave molto italiana, funzionali alla ipotesi di una sua nomina al vertice di Bankitalia. Una valutazione, quella del nostro giornale, pienamente confermata dai fatti.
Simona Marchini (Getty Images)