2025-09-17
Palazzopoli, il Riesame: «Corruzione? Mancano prove»
Giancarlo Tancredi (Ansa)
Le motivazioni per la revoca di alcuni arresti: «Dalla Procura argomentazioni svilenti». Oggi la delibera per la vendita di San Siro.Il provvedimento con cui il Tribunale del Riesame di Milano ha annullato le misure cautelari nei confronti dell’architetto Alessandro Scandurra, ex componente della commissione Paesaggio, e dell’imprenditore Andrea Bezziccheri, è il tassello di un mosaico più ampio. Si attendono infatti ancora le motivazioni relative alle altre quattro misure cautelari, tra cui quelle che hanno riguardato l’ex assessore Giancarlo Tancredi e gli architetti Giuseppe Marinoni (ex presidente commissione Paesaggio) e Federico Pella, destinatari di interdizioni dai pubblici uffici e di divieti temporanei di contrattare con la Pubblica amministrazione. Come mancano ancora quelle che riguardano il numero uno di Coima, Manfredi Catella. Anche quelle decisioni saranno decisive per capire se l’orientamento del Tribunale è esteso all’intera inchiesta che ha scosso Palazzo Marino. Nel caso Scandurra - le giudici Paola Pendino, Francesca Ghezzi e Vincenza Papagno - hanno escluso che vi fossero gravi indizi di corruzione osservando che né le parcelle né la permanenza in commissione bastassero a dimostrare un patto illecito. «Le argomentazioni del giudice impugnato non convincono», scrivono, parlando di «difetto nell’individuazione degli elementi essenziali» e di una ricostruzione in cui «non risulta adeguatamente indagata la genesi del patto», con il gip Mattia Fiorentini che sarebbe «giunto a ritenere automaticamente configurata l’esistenza del patto illecito». Per il Riesame, si è trattato di una «semplificazione argomentativa svilente» che ha prodotto «un quadro fattuale confuso». Un ragionamento simile è stato esteso a Bezziccheri, patron di Bluestone: le motivazioni parlano di infondatezza della corruzione e arrivano a evocare «tutt’al più un abuso d’ufficio», ormai abolito. «Non risulta adeguatamente indagata la genesi del patto corruttivo», scrivono i giudici, aggiungendo che i pagamenti erano legati a prestazioni «effettivamente prestate e regolarmente contabilizzate». E se Scandurra «non era consapevole» di un dovere di astensione oltre il regolamento, «a maggior ragione non poteva esserlo Bezziccheri». In Procura, tuttavia, non si considera affatto chiuso il capitolo. I magistrati stanno studiando le motivazioni depositate e hanno già annunciato ricorso in Cassazione. Un’eventuale impugnazione potrebbe partire dall’idea che i giudici abbiano applicato uno standard più vicino a quello del dibattimento che a quello richiesto in fase cautelare. La Suprema Corte, infatti, in altre vicende di corruzione nella Pubblica amministrazione, ha ricordato che nella fase cautelare non serve la prova piena del cosiddetto «pactum sceleris», ma bastano indizi gravi, precisi e concordanti, anche ricavati per presunzioni. Ha chiarito inoltre che anche parcelle formalmente regolari, qui si parla di una da 22.000 euro, possono costituire il prezzo di un accordo illecito se la loro collocazione temporale e il contesto li rendono sintomatici di uno scambio. Sul terreno dell’astensione, la giurisprudenza ha sottolineato che l’obbligo discende dai principi di imparzialità e buon andamento dell’amministrazione e non può essere ridotto alle lacune di un regolamento locale. E, quanto alla collegialità, la Corte ha ribadito che il condizionamento può derivare non solo dal voto decisivo ma anche dall’autorevolezza tecnica e dalla capacità di orientare il dibattito. Infine, in tema di esigenze cautelari, ha affermato che il rischio di reiterazione non svanisce con la cessazione formale di un incarico, ma va valutato sul complesso delle relazioni e del ruolo professionale dell’indagato. Tra le censure del Riesame e i principi della Cassazione, il nodo del ricorso sarà il criterio con cui sono stati pesati gli indizi. Intanto le famiglie del Comitato «Sospese» chiedono un intervento per sbloccare i cantieri: «Ora liberate anche noi», dice il portavoce Filippo Borsellino, mentre il Comune punta a riaprirne alcuni entro fine anno. Il sindaco Sala, nel frattempo, ha annunciato che la giunta approverà la delibera con Regione, Milan e Inter sul nuovo stadio di San Siro.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
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