2025-10-20
Palazzopoli, assessore di Torino puntato dai pm
La Procura chiude le indagini su Paolo Mazzoleni, ex presidente dell’Ordine degli architetti.Paolo Mazzoleni, oggi assessore all’urbanistica della giunta di centrosinistra di Torino ed ex presidente dell’Ordine degli architetti di Milano, è uno dei protagonisti dell’inchiesta sulle «Residenze Lac» di via Cancano, uno dei procedimenti urbanistici più discussi degli ultimi anni. Secondo la Procura di Milano, che ha chiuso le indagini settimana scorsa, Mazzoleni avrebbe avuto un ruolo centrale nella trasformazione dell’ex area industriale «Pompe Peroni», ai margini del Parco delle Cave, dove la società privata Lakes Park - poi Nexity Milano Parco delle Cave - ha costruito tre torri residenziali di 43 metri.Secondo la Procura, in qualità di tecnico incaricato dal privato, Mazzoleni avrebbe attestato la conformità dell’intervento pur sapendo che così non era. I magistrati sostengono che non si trattasse di una ristrutturazione ma di una nuova edificazione e che quella qualificazione abbia permesso di ridurre gli oneri, con un danno per il Comune stimato in circa 618.000 euro.Nel fascicolo Mazzoleni risulta indagato per lottizzazione abusiva, false attestazioni e falsità materiale e ideologica, insieme ad altri 35 nomi: funzionari comunali, membri della Commissione paesaggio e professionisti. La Procura lo individua come il progettista che avrebbe impostato la linea tecnica su cui poi si sono basati i pareri favorevoli del Comune e della commissione, quella stessa impostazione che oggi viene ritenuta alla base del falso. Il documento segnala anche un dettaglio cruciale: in una fase precedente, lo stesso Mazzoleni avrebbe definito l’intervento come «nuova costruzione», per poi riclassificarlo come «ristrutturazione» nella Scia del 2022 - un cambio che, per gli inquirenti, ha avuto conseguenze decisive.Un dato rende la vicenda più delicata: nel 2018 e nel 2021, mentre venivano rilasciati i primi pareri favorevoli, Mazzoleni era alla guida dell’Ordine. Quel ruolo non rientra nelle contestazioni, ma resta una coincidenza non irrilevante: nello stesso periodo rappresentava la categoria e seguiva l’intervento oggi finito sotto inchiesta. Nel 2022, quando viene depositata la Scia contestata, non è più all’Ordine ed è già entrato nella giunta di Torino come assessore. Nel procedimento milanese compaiono anche l’ex dirigente comunale Giovanni Oggioni e il co-progettista Bruno Ombra. Quella di via Cancano non è l’unica inchiesta in cui compare il nome di Mazzoleni: altri fascicoli, sempre legati alla sua attività professionale a Milano, riguardano lo «Scalo House» di via Lepontina, la palazzina di piazza Aspromonte e il complesso «Lambrate Twin Palace». In tutti questi casi al centro ci sono trasformazioni urbane e uso di procedure semplificate. L’indagine tocca due città governate dal centrosinistra - Milano (sindaco Beppe Sala) e Torino (Stefano Lo Russo) - e si inserisce in un quadro più ampio: anche a Bologna, giunta dello stesso colore (Matteo Lepore), sono aperti fascicoli su pratiche urbanistiche. Tre città, tre inchieste, stesso terreno: il governo del territorio come punto critico del centrosinistra.