2023-10-15
Ora Corona si mette la museruola. «Ma martedì svelerò tutto sulla Rai»
L’ex paparazzo aveva annunciato altre novità sul calcioscommesse, poi la retromarcia. Nicolò Fagioli (Juventus) pronto a patteggiare: avrebbe perso un milione di euro. Spalletti: «I giocatori stiano attenti agli sciacalli».Una notizia succosa è che il fantasma del conte Mascetti potrebbe essersi impadronito di Fabrizio Corona, facendogli scrivere sul suo profilo Instagram la seguente esternazione: «Il sito Dillingernews (è il sito di proprietà di Corona, il cui nome rimanda al mariuolo americano nemico pubblico numero uno John Herbert Dillinger, ndr) non pubblicherà più nulla sul caso del calcioscommesse fino a martedì sera, quando sarò ospite della trasmissione Avanti Popolo di Nunzia De Girolamo».Sembra una supercazzola, ma significa qualcosa di molto chiaro: la Rai ha pensato bene di accaparrarsi una qualche esclusiva sull’ex paparazzo, in verità il primo, già ad agosto, a segnalare il coinvolgimento di Nicolò Fagioli e altri calciatori nella vicenda delle scommesse proibite che sta attanagliando il pallone nazionale. «Dopo Fagioli, Tonali, Zaniolo e Zalewski (che però non risulta indagato e, anzi, ha smentito un suo coinvolgimento, ndr) usciranno i nomi di ulteriori giocatori e cinque o sei squadre, la mia fonte è lo zio di un ex calciatore dell’Inter, amico di Balotelli», puntualizza Corona.Nel frattempo il vaso di Pandora è scoperchiato e la faccenda garantisce una figuraccia italiana nel mondo. Sempre che gli indagati abbiano scommesso sulle partite di calcio, perché quello è il nodo: un tesserato federale può scommettere su ciò che vuole tramite piattaforme lecite, ma non sulla disciplina da lui praticata. A oggi la Procura di Torino, dopo l’autodenuncia dello juventino Fagioli, ha indagato Nicolò Zaniolo con l’accusa di esercizio abusivo di gioco o scommessa. Pure Sandro Tonali, con Zaniolo a Coverciano nel ritiro dell’Italia quando gli agenti della polizia di Stato hanno notificato l’avviso, sarebbe indagato. Gli inquirenti hanno sequestrato i cellulari degli atleti, sui quali sarebbe stata individuata una chat dedicata ad allibratori e affini. Fagioli potrebbe cavarsela con una pena lieve. La Procura sportiva riferisce sia molto collaborativo e incline al patteggiamento, su indicazione dei suoi avvocati. Il procuratore federale, Giuseppe Chinè, ha raccolto la sua ammissione di aver scommesso un milione di euro sulle partite di pallone: la condanna, se i fatti venissero confermati, potrebbe essere ridotta da tre anni a un anno e mezzo di stop in virtù della confessione. Dal canto suo, la Juventus si cautela: «Juventus FC precisa che non appena ha ricevuto notizia di un possibile coinvolgimento del proprio tesserato Fagioli sul tema delle scommesse ha subito preso contatto con la Procura Federale della Figc».Ma è Marco Fagioli, il padre del centrocampista bianconero, a circostanziare l’umore del figlio con Repubblica: «Col senno di poi, posso dire che qualcosa lo turbava, non immaginavo niente del genere. Né i club, né i genitori possono seguire tutti gli aspetti della vita dei figli calciatori. Sarebbe utile che fossero i procuratori a mettere in guardia i giovani giocatori rispetto ai rischi a cui vanno incontro. Dovrebbero consigliarli, suggerire loro come comportarsi, aiutarli a capire quali impegni si assumono firmando un contratto».Intanto Zaniolo, già rientrato nella rosa dell’Aston Villa, si sarebbe giustificato: avrebbe scommesso su siti illegali, ma solo a poker e a blackjack. Tonali invece è rimasto qualche giorno a Milano con la fidanzata dove sembra essere scoppiato in lacrime. In attesa di essere interrogato, raggiungerà i compagni del Newcastle. Il romanista Nicola Zalewski, dal ritiro della nazionale polacca Under 21, afferma di non aver mai scommesso su nulla in vita sua. L’esterno non risulta indagato e, anzi, parrebbe intenzionato a querelare Fabrizio Corona. Il ct azzurro Luciano Spalletti prova a capire le motivazioni che hanno condotto i ragazzi a infilarsi in un ginepraio tale da rischiare fino a tre anni di squalifica: «I calciatori devono sapere che sono personaggi famosi e ci sono altre tipologie e professioni dove si diventa altrettanto famosi andando a spiare quelli che sono i comportamenti dei personaggi famosi», ha incalzato a Rai Sport, «Sciacallare su quello che fanno loro serve per ottenere pubblicità. Un atleta deve resistere alle tentazioni. Se non ce la fai a essere una persona di valore, per lo meno devi usare il ragionamento, l’intelligenza di sfogare le tue necessità personali in qualcosa che non turbi la tua professione».E, inevitabile, nell’occhio del ciclone ritorna Gabriele Gravina, già sotto accusa per la pessima gestione dell’affare Mancini di quest’estate, quando l’ex commissario tecnico si è dato alla fuga verso i danari sauditi dimettendosi con un’email inviata dalle spiagge di Mykonos e lasciando la panchina della Nazionale vacante, non scordando i ritardi della federazione nell’allestire il calendario di Serie B, dovuti a pasticci burocratici. Salvatore Caiata, parlamentare e delegato allo sport di Fratelli d’Italia, torna a chiedere le dimissioni del presidente Figc: «Un’ennesima tegola si abbatte sul mondo del calcio, l’intero sistema sprofonda in una voragine dalla quale dovrà cercare di riemergere in tempi brevi. Con questa pubblicità negativa, si rischia il fallimento morale, di immagine e di bilanci. Bisogna alzare il livello di riflessione, è ora di cambiare, di effettuare le riforme sbandierate e risalire la china in tempi rapidi. Dobbiamo tornare a esultare per una Nazionale vincente, per un campionato in cui compaiono i talenti del futuro e tutto ciò può avvenire con un ricambio gestionale che vada nella direzione auspicata». Parere condivisibile, nella speranza che non capiti più nient’altro a corroborarlo.
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