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Omotransfobia: «Al via il Tour del Bandierone, 600 mq di libertà contro il bavaglio del ddl Zan»

Omotransfobia: «Al via il Tour del Bandierone, 600 mq di libertà contro il bavaglio del ddl Zan»
Ansa

Parte il prossimo sabato 19 giugno da Benevento il Tour del Bandierone #restiamoliberi contro il ddl Zan, attualmente in discussione in Commissione giustizia del Senato. Saranno srotolati 600 mq di libertà che faranno il giro d'Italia e che rappresenteranno ovunque il nostro simbolo contro il bavaglio che vogliono metterci, la nostra risposta alla bandiera arcobaleno che esclude i nostri, di diritti. Contemporaneamente saranno organizzati, anche in collaborazione con altre associazioni, banchetti informativi e manifestazioni di protesta.

«È ora di dire basta a una legge liberticida e alle discriminazioni che dovremo subire. Se viene approvato il ddl Zan, rischiano le donne, rischiano i bambini, che subiranno prevaricazioni e indottrinamenti» ha dichiarato Toni Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, principale organizzatrice del Tour.

«Le persone devono riflettere sulla sostanziale inutilità di una legge che, se venisse approvata, rappresenterebbe una minaccia grave per la libertà di espressione, dato che siamo convinti non esista alcuna emergenza né vuoto normativo che giustifichino l'urgenza di nuove disposizioni. La nostra è una legittima opinione e, come insegna l'esperienza degli ordinamenti di altre Nazioni al cui interno norme simili sono già state introdotte, non avremmo più la possibilità di esprimerla!» ha concluso il vicepresidente Jacopo Coghe.

Milano, vertice sulla sicurezza negli stadi tra Lega Serie A e Polizia
Da sinistra: Bruno Migale, Ezio Simonelli, Vittorio Pisani, Luigi De Siervo, Diego Parente e Maurizio Improta
Questa mattina la Lega Serie A ha ricevuto il capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, insieme ad altri vertici della Polizia, per un incontro dedicato alla sicurezza negli stadi e alla gestione dell’ordine pubblico. Obiettivo comune: sviluppare strumenti e iniziative per un calcio più sicuro, inclusivo e rispettoso.
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Da 56 giorni i genitori non vedono i figli. Gli assistenti sociali però non rispondono
Troppe anomalie sul caso dell’altra famiglia nel bosco. Marina Terragni: «È fuori legge». Ma le operatrici temono per la loro immagine.

«Voglio sapere dove sono i bambini. Sono passati 56 giorni senza vederli. Neppure una telefonata. Non sappiamo come stanno, cosa mangiano, se dormono…». Le lacrime scivolano giù con dignità sul bel volto di mamma Nadya, mentre si siede con noi sulla panca fuori, all’ingresso di casa. Siamo nel bosco di Caprese Michelangelo, piccolo borgo in provincia di Arezzo. «Con mio marito Harald», racconta Nadya, «siamo andati più volte ai servizi sociali. Ci hanno detto che non possiamo vederli perché sono in un luogo segreto. Tutto questo è un abuso. Una violenza che viene fatta a noi e ai nostri figli».

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Il premier: «Il governo ci ha creduto fin dall’inizio, impulso decisivo per nuovi traguardi».

«Il governo ha creduto fin dall’inizio in questa sfida e ha fatto la sua parte per raggiungere questo traguardo. Ringrazio i ministri Lollobrigida e Giuli che hanno seguito il dossier, ma è stata una partita che non abbiamo giocato da soli: abbiamo vinto questa sfida insieme al popolo italiano. Questo riconoscimento imprimerà al sistema Italia un impulso decisivo per raggiungere nuovi traguardi».
Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio celebrando l’entrata della cucina italiana nei patrimoni culturali immateriali dell’umanità. È la prima cucina al mondo a essere riconosciuta nella sua interezza. A deliberarlo, all’unanimità, è stato il Comitato intergovernativo dell’Unesco, riunito a New Delhi, in India.

«Il vaccino a mRna accelera i tumori e attiva le metastasi nei malati»
Ansa
  • Una ricerca di recente pubblicazione mostra come, dati alla mano, Covid e preparati genici velocizzino la crescita delle masse cancerogene. Chi ha ricevuto le dosi è più esposto perché più sollecitato.
  • Boccia (Pd) durante l’audizione di Sileri in commissione: «Decidevano Cts e Cdm» L’allora viceministro conferma: «Io isolato. Non so chi abbia imposto la tachipirina».

Lo speciale contiene due articoli.

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