Omotransfobia: «Al via il Tour del Bandierone, 600 mq di libertà contro il bavaglio del ddl Zan»

Omotransfobia: «Al via il Tour del Bandierone, 600 mq di libertà contro il bavaglio del ddl Zan»
Ansa

Parte il prossimo sabato 19 giugno da Benevento il Tour del Bandierone #restiamoliberi contro il ddl Zan, attualmente in discussione in Commissione giustizia del Senato. Saranno srotolati 600 mq di libertà che faranno il giro d'Italia e che rappresenteranno ovunque il nostro simbolo contro il bavaglio che vogliono metterci, la nostra risposta alla bandiera arcobaleno che esclude i nostri, di diritti. Contemporaneamente saranno organizzati, anche in collaborazione con altre associazioni, banchetti informativi e manifestazioni di protesta.

«È ora di dire basta a una legge liberticida e alle discriminazioni che dovremo subire. Se viene approvato il ddl Zan, rischiano le donne, rischiano i bambini, che subiranno prevaricazioni e indottrinamenti» ha dichiarato Toni Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, principale organizzatrice del Tour.

«Le persone devono riflettere sulla sostanziale inutilità di una legge che, se venisse approvata, rappresenterebbe una minaccia grave per la libertà di espressione, dato che siamo convinti non esista alcuna emergenza né vuoto normativo che giustifichino l'urgenza di nuove disposizioni. La nostra è una legittima opinione e, come insegna l'esperienza degli ordinamenti di altre Nazioni al cui interno norme simili sono già state introdotte, non avremmo più la possibilità di esprimerla!» ha concluso il vicepresidente Jacopo Coghe.

Orchestra israeliana messa a tacere
La Philarmonie (Getty). Nel riquadro, l'assalto dei pro Pal
A Parigi i pro Pal interrompono con i fumogeni il concerto alla Philarmonie e creano il caos. Boicottato un cantante pop per lo stesso motivo. E l’estrema sinistra applaude.

In Francia l’avanzata dell’antisemitismo non si ferma. Giovedì sera un concerto di musica classica è stato interrotto da militanti pro Pal e, quasi nello stesso momento, un altro concerto, quello di un celebre cantante di origine ebraica, è stato minacciato di boicottaggio. In entrambi i casi, il partito di estrema sinistra La France Insoumise (Lfi) ha svolto un ruolo non indifferente.

Crosetto manda l’Onu in pensione. «Ha l’encefalogramma piatto»
Guido Crosetto (Cristian Castelnuovo)
Il ministro della Difesa interviene all’evento organizzato dalla «Verità» dedicato al tema della sicurezza con i vertici del comparto. Roberto Cingolani (Leonardo) e Nunzia Ciardi (Acn): bisogna prevenire le minacce con l’Ia.

Mai, come nel periodo storico nel quale stiamo vivendo, il mondo è stato più insicuro. Attualmente ci sono 61 conflitti armati attivi, il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale, che coinvolgono oltre 92 Paesi. Ieri, a Roma, La Verità ha organizzato un evento dal titolo «Sicurezza, Difesa, Infrastrutture intelligenti», che ha analizzato punto per punto i temi caldi della questione con esponenti di spicco quali il ministro della Difesa Guido Crosetto intervistato dal direttore della Verità, Maurizio Belpietro.

trump orban nucleare
Donald trump e Viktor Orbán (Ansa)
Il premier ungherese è stato ricevuto a pranzo dall’inquilino della Casa Bianca. In agenda anche petrolio russo e guerra in Ucraina. Mosca contro l’Ue sui visti.

Ieri Viktor Orbán è stato ricevuto alla Casa Bianca da Donald Trump, che ha definito il premier ungherese «un grande leader». Di più: tessendo le sue lodi, il tycoon ci ha tenuto a sottolineare che «sull’immigrazione l’Europa ha fatto errori enormi, mentre Orbán non li ha fatti». Durante la visita, in particolare, è stato firmato un nuovo accordo di cooperazione nucleare tra Stati Uniti e Ungheria, destinato a rafforzare i legami energetici e tecnologici fra i due Paesi. In proposito, il ministro degli Esteri magiaro, Péter Szijjártó, ha sottolineato che la partnership con Washington non preclude il diritto di Budapest a mantenere rapporti con Mosca sul piano energetico. «Considerata la nostra realtà geografica, mantenere la possibilità di acquistare energia dalla Russia senza sanzioni o restrizioni legali è essenziale per la sicurezza energetica dell’Ungheria», ha dichiarato il ministro.

Denuncia i bivacchi degli immigrati. Attivista francese arrestato per odio
Bivacco di immigrati in Francia. Nel riquadro, Jean Eudes Gannat (Getty Images)
Inquietante caso di censura: prelevato dalla polizia per un video TikTok il figlio di un collaboratore storico di Jean-Marie Le Pen, Gannat. Intanto i media invitano la Sweeney a chiedere perdono per lo spot dei jeans.

Sarà pure che, come sostengono in molti, il wokismo è morto e il politicamente corretto ha subito qualche battuta d’arresto. Ma sembra proprio che la nefasta influenza da essi esercitata per anni sulla cultura occidentale abbia prodotto conseguenze pesanti e durature. Lo testimoniano due recentissimi casi di diversa portata ma di analoga origine. Il primo e più inquietante è quello che coinvolge Jean Eudes Gannat, trentunenne attivista e giornalista destrorso francese, figlio di Pascal Gannat, storico collaboratore di Jean-Marie Le Pen. Giovedì sera, Gannat è stato preso in custodia dalla polizia e trattenuto fino a ieri mattina, il tutto a causa di un video pubblicato su TikTok.

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