2024-08-05
«L’internazionale woke distorce le Olimpiadi per colpire i cristiani»
Marcello Foa (Imagoeconomica)
Il giornalista Marcello Foa: «Cerimonia di apertura spaventosa, Macron non ha celebrato i miti francesi ma solo le sue battaglie Lgbt».Marcello Foa è manager, giornalista, conduttore radiofonico ma, soprattutto, esperto di come si può gestire o manipolare l’informazione. Ne hai parlato nel tuo libro Gli stregoni della notizia. Ti chiedo se qualcosa è andato storto nella cerimonia di apertura alle olimpiadi di Parigi. Mi riferisco all’oltraggio dell’Ultima Cena. Gli organizzatori hanno osato troppo? E l’ondata di indignazione globale li ha travolti? Costringendoli a virare su versioni di comodo o più accomodanti? «Ci sono alcuni aspetti di questa cerimonia che non sono stati evidenziati perché l’attenzione si è polarizzata soltanto sull’Ultima Cena. Ad esempio, il manifesto del Comitato olimpico raffigura l’Hotel des Invalides ma senza la croce. Questo è già un segnale eloquente della volontà di provocare una parte religiosa precisa. Ma ci sono altri messaggi, secondo me, inquietanti. Ad esempio, l’uso dei bambini in una delle scene iniziali delle Olimpiadi. Nessuno ne ha colto il significato ma è spaventoso. Tre bimbi con la torcia olimpica scendono nelle catacombe, fra crani e topi, poi nelle fogne dove incrociano il mitologico coccodrillo. La musica è angosciante, ad annunciare un evento funesto. E questi bambini dove salgono? Su una barca a remi guidata dal tedoforo mascherato con cappuccio e guanti bianchi, di cui non si vede il volto coperto da una maschera. Non c’è gioia, l’atmosfera è tetra. Cosa richiama quell’immagine?».Caronte? «Esattamente. Figura mitologica citata da Dante. E Caronte cosa fa?» Conduce le anime all’inferno. «Proprio così. Una scena veramente spaventosa. Poi un altro dettaglio nella cena delle draq queen: c’è una bambina vestita di giallo, a un certo punto l’uomo al suo fianco si china verso di lei e fa il gesto del taglio della gola. Viviamo in un contesto di iper-protezione dell’infanzia, dove non si può giustamente mostrare il volto di un bimbo ma in mondovisione è andato in scena tutto questo. Caronte, la croce mancante, l’Ultima Cena, Maria Antonietta decapitata e grondante sangue che dice “Andrà tutto bene…”. L’obiettivo era scioccare e provocare, innanzitutto i cattolici. Sotto questo aspetto, missione compiuta».Ma non è una provocazione conformistica? Direi scontata? Dare addosso al cristianesimo? «Ti direi di sì. Ma a cosa serve la cerimonia di apertura delle Olimpiadi se non a lanciare da parte del Paese ospitante un messaggio forte al resto dell’umanità? Ti faccio tre esempi partendo da Los Angeles 1984. Tutti ricordano il rocket man che vola. Una scena molto hollywoodiana che esaltava il primato tecnologico Usa nelle imprese spaziali».Quella cinese poi… «La cerimonia più fastosa della storia, con 13.000 comparse, se non ricordo male, molte delle quali suonarono i tamburi simultaneamente. La rivoluzione culturale di Mao aveva cancellato le tradizioni di quel Paese che, invece, le ha orgogliosamente recuperate e valorizzate in quell’occasione. Mentre quattro anni prima, ad Atene 2004, venivano rianimante le statue dell’Antica Grecia».La Francia che messaggio ha lanciato, allora? «È un grandissimo Paese con una straordinaria tradizione culturale, scientifica e letteraria. Emmanuel Macron si è forse richiamato alla tradizione gollista? No! Alla tradizione socialista di cui è stato interprete François Mitterand? No! Del resto, chi ha lanciato alla presidenza Macron? Addirittura un anno e mezzo prima che si candidasse?».Jacques Attali, simbolo della tecnocrazia all’ennesima potenza. «Macron è uno dei cosiddetti young global leaders. Una sorta di accademia del World economic forum da cui sono passati Matteo Renzi,Justin Trudeau, la ex premier neozelandese Jacinda Ardern o la finlandese Sanna Marin e tanti altri. Macron appartiene alla élite globalista e ne ha voluto rilanciare i valori e gli obiettivi, fra cui le battaglie Lgbtqia+ e un’idea molto discutibile di inclusione e di tutela delle minoranze. Ha voluto celebrare non la grande storia francese ma la sua idea di Francia. Il punto è che ha sbagliato probabilmente gittata nel lancio del messaggio ed è caduto nel grottesco. Perché, vedi, c’è un’importante legge della comunicazione secondo la quale l’efficacia del messaggio è tanto più elevata quanto più questo è proposto in maniera graduale e subliminale sicché il grande pubblico lo assimili senza resistenze. A questo, in genere, mirano le cerimonie di grandi eventi come le Olimpiadi. Viceversa, se scegli un messaggio esplicito e di rottura, vuoi rompere una situazione di stallo creando una dinamica a te più favorevole. Lo choc che infrange il tabù. Non ce n’era bisogno ora ma, evidentemente, c’è stato un eccesso di zelo, forse di supponenza».Come scrive Federico Punzi, dovevano celebrare un regime e, a loro modo, lo hanno fatto. Superando addirittura la Cina. E ce ne voleva! «Più che un regime, hanno celebrato gli obiettivi socioculturali in cui credono. Perché la globalizzazione non è semplicemente un percorso economico e commerciale. Ma anche il desiderio di implementare un’unificazione valoriale. Ne parlo anche nel mio ultimo libro Il sistema (in)visibile».L’ideologia woke, che è il fondamento di questa unificazione valoriale, se abbracciata porta, però, a risultati di bilancio fallimentari. Si parla ad esempio di capitalismo woke. La Disney ha ottenuto risultati economici e finanziari pessimi aderendo al vangelo globalista. E allora perché lo fanno, Marcello? Gli americani hanno in proposito coniato una formula: «Go woke, go broke!». Rimani, cioè, al verde. «Un’ottima domanda su cui ci sarebbe da scrivere un libro. D’istinto, vedo due possibilità. La prima scaturisce da una riflessione a caldo. Gli esseri umani, banalmente, sbagliano e peccano di arroganza. La storia è piena di piani che sono rivelati controproducenti per chi li ha attuati. Chi ha investito in fondi rigorosamente Esg ha ottenuto rendimenti pessimi. L’altra spiegazione, più sospettosa, è che, pur sapendo che questi piani sono economicamente fallimentari, li ritengono comunque necessari per ulteriormente sradicare la società: è la cosiddetta teoria del caos. Non ho una risposta certa».Credevamo fosse già abbastanza ma veniamo superati da chi ci fa i fari, con la freccia e il clacson bitonale tipo Gassman nel Sorpasso. «Picchia troppo forte non è giusto» non è un proclama ideologico ma sono le parole con cui Angela Carini si è ritirata dal combattimento contro l’atleta algerina del cui genere biologico si dibatte. E chi teorizza la protezione delle donne ritiene che questa debba farsi massacrare sul ring… «Questa è una vicenda complessa che ho seguito solo in parte. L’atleta non è transgender e questo lo sappiamo. È una donna la cui biologia e genetica la rende simile a un maschio quanto a prestazioni sportive. Noto, però, la contraddizione. L’International boxing association squalifica l’atleta algerina mentre il Cio, di più larghe vedute diciamo così, la riammette. Quel Cio che, presumo, abbia avallato la cerimonia di apertura. Tutti questi episodi, quali l’indignazione seguita alla cerimonia e il ritiro di Angela Carini che, con questo gesto, è diventata paradossalmente una star mondiale, segnalano però che c’è un’onda di ritorno. Una parte importante dell’opinione pubblica, come del resto dimostra il basso gradimento del mercato in favore di Disney, ci dice che ne ha abbastanza di approcci estremi e provocatori. Macron ha approfittato dei Giochi per esaltare i valori in cui si riconosce, ma ha finito per compattare in Occidente un vasto segmento di opinione pubblica contraria, solitamente sfilacciata e ha provocato rigetto in molti Paesi del mondo».Ultimo paradosso, Marcello. Perché non ci sto veramente capendo più nulla. Si sono indignati pure gli islamici per la cerimonia come dimostra la dura presa di posizione di Teheran o di Ankara. In realtà non ne avrebbero avuto motivo, anzi. Come te lo spieghi? «Invece secondo me è coerente. Cristo, per i musulmani, non è una figura aliena. Non gli viene riconosciuto di ruolo di figlio di Dio, ma viene considerato una figura importante, è un profeta. Oggi è sotto attacco il cristianesimo. Ma domani potrebbe toccare a loro. Ecco perché si indignano per questo sguaiato attacco alla religione in sé».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.