2020-03-16
Ogni ospedale inventa nuovi posti letto. E si tenta col plasma
In un giorno 368 decessi, infetti a quota 27.747, Vincenzo De Luca chiude un paese come Codogno. Luca Zaia: «Una struttura per provincia». Il coronavirus avanza: superati i 20.000 malati in Italia. Il numero complessivo dei contagiati, comprese le vittime e i guariti, ha raggiunto i 27.747. Il numero delle vittime spaventa: con i 368 di ieri il totale sale a 1.809. Per la prima volta ci sono decessi in Sardegna e in Calabria. Sono 2.335, invece, le persone guarite dopo aver contratto il coronavirus, 369 in più rispetto a sabato. Sono in tutto 9.268 le persone positive al coronavirus in isolamento domiciliare. E con i 2.853 di ieri i contagiati sono complessivamente 20.603. L'incremento è il più elevato in assoluto. Soprattutto in quelle regioni che da tempo chiedono, inascoltate, misure più stringenti: Lombardia, Veneto, Liguria e Campania. In Lombardia il sistema è al limite ormai da giorni. Il bilancio dell'assessore lombrado al Welfare Giulio Gallera è questo: 13.200 contagiati, di cui 5.000 ospedalizzati. Solo 25 in più in terapia intensiva. Crescono anche i morti: 1.218. E se Lodi è stabile, crescono però in modo notevole i contagi a Bergamo e a Brescia. Servono più posti. Sull'ospedale temporaneo nella Fiera di Milano «sono state rappresentate le difficoltà in particolare sulle apparecchiature e sul personale sanitario», ha spiegato il capo della Protezione civile Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa. Ma ha annunciato: «Stiamo risolvendo». Quindi si cerca di liberare posti. «Dall'inizio dell'emergenza», afferma Borrelli, «sono state trasferite dalle terapie intensive lombarde ad altre regioni 40 pazienti». Il problema è ancora legato alla carenza di ventilatori per le terapie intensive. E, comunque, la Protezione civile non ha notizie di decessi perché non si era in grado di assistere i pazienti. Almeno per ora. Anche perché, spiega Borrelli, «ci sono ancora alcune decine di unità di terapia intensiva in tutta Italia». Un protocollo siglato da Asst di Mantova e altri centri regionali, con capofila il policlinico San Matteo di Pavia, per l'uso del plasma dei pazienti Covid guariti come cura dei malati che stanno combattendo contro il virus. Nel frattempo l'Unità di crisi delle Aziende socio sanitarie territoriali della Lombardia ha dato il via libera al prelievo del plasma da alcuni pazienti guariti, che presentando elevati livelli di anticorpi contro il coronavirus in teoria possono diventare donatori a favore di malati in gravi condizioni. In Veneto il governatore Luca Zaia annuncia l'apertura di Covid hospital in ogni provincia: «3.300 posti letto in più». Sono 136 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (sette in più rispetto a sabato). Sono saliti, invece, a 2.246 i positivi registrati in Veneto, 74 casi in più nelle 24 ore. I deceduti sono 66. Ma il più alto numero di morti complessivo è a Treviso, con 27 vittime dall'inizio dell'epidemia. L'Emilia Romagna è corsa ai ripari. E nelle ultime 24 ore ha allestito 526 posti letto ospedalieri dedicati ai colpiti dal coronavirus. Ora il totale di posti è di 2.097. Nel Piacentino, una delle zone più colpite, sono cinque i Covid hospital in funzione. A Parma sono due gli ospedali dedicati al virus e si attende l'attivazione di altre due postazioni. A Reggio Emilia a supporto dell'hub cittadino è stato attivato l'ospedale di Guastalla. A Modena, oltre al Policlinico, sono operativi sul Covid Carpi, Mirandola e Sassuolo. L'ospedae di Bellaria sarà presto dedicato al virus. A Ferrara, in caso di necessità, il Sant'Anna sarà supportato dall'ospedale Delta. Infine in Romagna le strutture dei capoluoghi saranno supportate da Lugo e Riccione.Boom di casi positivi in Valle d'Aosta: dai 42 di ieri si è passati a 56. In Puglia i contagi sono aumentati del 38%. I morti sono raddoppiati: da otto a 16. «Colpa delle migrazioni dal Nord», precisa il numero uno dell'Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro.«Se non abbiamo altri ventilatori, probabilmente non riusciremo a salvare tutti», denuncia il governatore Michele Emiliano. La Liguria ha recuperato 12.000 posti letto nelle residenze per anziani. Si contano altri 90 contagiati rispetto a ieri e sei nuovi decessi.A Napoli e nella sua area metropolitana (tra le più colpite dal Covid-19 al Sud) i tamponi risultati positivi sono 188: 107 nel capoluogo e 81 in provincia. Al momento i posti in terapia intensiva sono una ottantina. Il governatore Vincenzo De Luca ha emesso un'ordinanza con la quale ha praticamente chiuso il comune di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. Come a Codogno, non si può più entrare né uscire. Ci sono 20.000 abitanti in quarantena. «Stiamo lavorando senza sosta, giorno e notte, per trasformare in dieci giorni il Loreto Mare di Napoli in un Covid hospital», annuncia De Luca. In Calabria la situazione comincia a diventare bollente: «Non so quali possono essere i numeri di resistenza», afferma la governatrice Jole Santelli, «posso solo dire che la situazione attuale è che ho cento posti in terapia intensiva, ma servono i macchinari». All'ospedale di Cosenza hanno recuperato posti letto e sono stati costretti addirittura ad autoprodurre disinfettante.
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