2019-01-21
Oggi a scuola si fa lezione di sesso orale e gay pride. E lo scafista diventa buono
Il sindaco di Riace (indagato) sale in cattedra, alle elementari corsi sulla fluidità di genere, all'asilo festa Lgbt. Così indottrinano i nostri figli.Il ministro Marco Bussetti: «La propaganda tra i banchi fa male ai giovani, vigilanza massima. Intanto il governo va avanti su sicurezza degli edifici, nuove strutture e assunzioni».Lo speciale contiene due articoli.Mimmo Lucano in cattedra alle industriali su invito della preside. La conferenza per i licei della Fondazione Feltrinelli, con il video in cui don Mussie Zerai spiega che gli scafisti non sono trafficanti di esseri umani, ma migranti. Le celebrazioni del gay pride all'asilo. Sono alcune delle aberranti iniziative delle scuole italiane che La Verità ha censito. Per raccontarvele tutte sarebbero servite tutte e 24 le pagine di questa edizione. Queste sono le più assurde. Anzitutto, quella dell'Istituto tecnico industriale Panella-Vallauri di Reggio Calabria. Dove, al rientro dalle vacanze natalizie, gli studenti hanno trovato una sorpresa: l'ex sindaco di Riace, chiamato dalla dirigente scolastica, Anna Nucera. Che è anche assessore all'Istruzione, ovviamente in quota Pd. Lucano ha colto l'occasione per sparare a zero sul suo acerrimo nemico, il ministro dell'Interno: «Come può un cristiano votare per Matteo Salvini?». E ha imbarazzato la stessa Nucera, costretta a ricordargli che «a scuola non si può fare politica». Forse si aspettava che il «disobbediente civile» tenesse una lezione di analisi matematica? Possibile che la sinistra delle conferenze sulla legalità ora celebri chi il principio di legalità lo contesta?Sempre in tema migranti, vale la pena citare la Scuola di cittadinanza europea, promossa dalla Fondazione Feltrinelli e destinata a scuole medie e superiori. Il 23 gennaio, a Milano, si svolgerà un convegno per i licei su frontiere e migrazioni. Il «kit didattico» distribuito dagli organizzatori fa accapponare la pelle. Il primo trucchetto è il paragone tra le migrazioni dall'Africa e l'«idea di spostarsi in altre città o in altri Stati per avere opportunità di studio, di lavoro e di guadagno migliori». A stringere, quelli che arrivano sui barconi sono studenti Erasmus: «Ciò che spinge molte persone a venire in Europa», si legge nel prontuario per i ragazzi, «è lo stesso motivo per cui uno studente italiano va a studiare all'estero». Ai liceali sarà sottoposto pure il video pro invasione di Gad Lerner, Basterebbe un traghetto. Anche se l'acme del kit didattico è l'intervista in cui il sacerdote eritreo Mussie Zerai spiega che gli scafisti non sono criminali. Sono migranti ai quali, in cambio di uno sconto sul biglietto per il viaggio, viene chiesto di guidare i gommoni.L'evento della Fondazione Feltrinelli è un aperitivo tra amici, se paragonato all'adunata di 8.000 studenti di medie e superiori toscane, che si è svolta l'11 dicembre al Mandela Forum di Firenze. L'occasione era il ventiduesimo meeting per i diritti umani, intitolato Nessuno è nato per odiare e organizzato dalla Regione. Ottomila ragazzini delle medie sottoposti a un fuoco di fila: l'ubiquo Mimmo Lucano, il governatore pd della Calabria, Mario Oliverio (indagato per abuso d'ufficio e corruzione) e il sacerdote dell'accoglienza, don Massimo Biancalani. Altro che le fantozziane sessioni di Corazzata Potëmkin. Coincidenza: il giorno dopo l'oceanica manifestazione fiorentina, due docenti del liceo Mattioli di Vasto andavano a rappresentare il loro istituto al Salone dei ministri del Miur, a Roma. La scuola abruzzese è stata premiata nell'ambito del progetto L'Europa inizia a Lampedusa, per un «prodotto multimediale» intitolato Lo sguardo della speranza. Il 3 ottobre 2019, un gruppo di alunni si recherà nell'isola, «dove vivrà l'esperienza interculturale di cittadinanza europea, mettendo in pratica l'integrazione sociale attraverso laboratori e percorsi di alternanza scuola-lavoro, finalizzati anche al mantenimento del museo dedicato ai migranti». Per la serie, la buona scuola. Che però è a senso unico, con concorsi a premi ideologicamente orientati. Nella galleria del pensiero unico, ovviamente, spiccano i panegirici dell'Unione europea. Tra i progetti più gettonati c'è la simulazione dei lavori dell'Europarlamento. Al liceo scientifico Buonarroti di Pisa, ad aprile, gli alunni della terza A e di una classe del liceo XXV aprile di Pontedera hanno svolto un dibattito strutturato «sul modello dell'assemblea plenaria del Parlamento europeo». Alla fine, gli studenti hanno elaborato «mozioni scritte» in inglese. Tutto bellissimo. Ma l'impressione è che alcune delle tracce fossero «eurocraticamente corrette». Ad esempio, quella su «Europa ed euroscetticismo», che recitava: «Con il crescente sostegno dei cittadini europei alla destra e ai partiti euroscettici e in considerazione della Brexit, l'Ue come dovrebbe assicurarsi la legittimazione del suo Parlamento e al tempo stesso dialogare in modo più stretto e costruttivo con questi movimenti?». Leggasi: come fa l'Europa a difendersi dai nuovi barbari? Può assimilarli? Senza contare la sviolinata pro invasione: «Come può l'Ue migliorare l'integrazione dei giovani stranieri nella nostra società e nella nostra economia attraverso l'educazione?». European young parliament, che ha organizzato l'attività, si definisce «organismo indipendente». Eppure, la giuria che valutava i temi svolti dai ragazzi era costituita da membri della Ong We world, che, come si evince dal suo ultimo bilancio, nel 2017 ha ricevuto 1.251.665 euro di contributi a vario titolo dall'Unione europea. Come si dice: chi mi battezza m'è compare.Iniziative simili si sono svolte a Modena. Stefano Longagnani, insegnante di matematica all'Istituto Corni, raggiunto dalla Verità, ha descritto l'esperienza sul Parlamento Ue come «propaganda politica pura. La conferenza, che con la scusa di un percorso didattico ha fornito informazioni parziali, è stata scandalosa». Guarda caso, a dirigere questi progetti è un'agenzia comunale, Europe direct, che fa parte di una rete di centri d'informazione sull'Ue «gestita dalla Commissione europea». Nei materiali didattici, che Europe direct riserva a scuola medie e superiori, ci sono delle perle.Ad esempio, il manualetto per ragazzi tra i 13 e i 18 anni, confezionato dal Minculpop dell'Ue (alias Ufficio pubblicazioni), in cui si celebrano i successi della moneta unica: «L'euro», si legge, «ha garantito considerevoli vantaggi ai consumatori europei». Peccato non se ne siano accorti. E c'è pure la stoccata ai Paesi mediterranei: «La debolezza strutturale delle economie di alcuni Stati membri espone l'euro ad attacchi speculativi. Per contrastare questo rischio, l'Unione europea ha allestito strumenti di solidarietà che hanno aiutato i governi più indebitati a superare la crisi». L'austerità spacciata per solidarietà. Il commissariamento di Grecia e Cipro venduto come generoso aiuto a superare la crisi. «La cosa che più mi ha colpito, però», ha riferito alla Verità il professor Longagnani, «è stato l'allineamento di alcune delle mie colleghe presenti». Infatti, mentre persino la relatrice europeista si è mostrata disposta ad ascoltare le sue obiezioni, le altre insegnanti lo hanno «redarguito per averla disturbata».Un capitolo a parte lo meritano il gender e la sessualizzazione dei ragazzini. La Verità, a inizio dicembre, aveva denunciato il vergognoso test sull'orientamento sessuale, costato ai contribuenti 40.000 euro e pensato per la distribuzione nelle scuole umbre. Per bloccarne la diffusione era intervenuto direttamente il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti. Ma la lista delle iniziative di propaganda dell'ideologia gender è sterminata. L'associazione Pro vita ha fornito alla Verità un censimento completo di questo scandalo. Una delle attività che fanno più impressione riguarda di nuovo la città di Modena. Durante quest'anno scolastico, i bambini tra i 5 e gli 11 anni dell'Istituto Madonna pellegrina (povera Madonna pellegrina) prenderanno parte al progetto Io e tu. Identità di genere e affettività. La preside della scuola, nel presentarlo, ha parlato di «liquidità contemporanea dell'essere», di «nostre rielaborazioni» che si sono «confrontate con la percezione essere maschio/essere femmina dei bambini e delle bambine» e di «ruolo dell'istituzione scolastica, sempre più educativo, in delega/deroga alle famiglie e anche laboratorio di ricerca e di pensiero». Un bel giro di parole che pare alludere alla rieducazione alla fluidità di genere, «in deroga alle famiglie», di ragazzini tra i 5 e gli 11 anni.A Trento è dovuto intervenire il presidente leghista della provincia autonoma, Maurizio Fugatti, per bloccare i percorsi di genere nelle scuole, voluti dalla giunta di sinistra. Si sono levate proteste dei sindacati ed è stata lanciata una petizione online per riattivare i corsi. La Voce del Trentino ha mostrato quali libri venivano letti nelle scuole primarie. Praticamente, dei manuali Lgbt, come Il bell'anatroccolo (dalla quarta di copertina: «Elmer è un maschio, ama cucinare, dipingere e vestirsi di rosa»), o Piccolo uovo, che «incontra due mamme gatte e il loro gattino, i due papà pinguini, i cani di diverso colore…». Prima di Natale, una docente di un asilo trentino (un asilo!) si sarebbe rivolta così ai bambini: «Sì, è vero che esistono la Madonna e san Giuseppe, ma esiste anche la coppia formata da due maschi e due donne». L'assessore all'Istruzione, Mirko Bisesti, interpellato dalla Verità, ha commentato: «A differenza della sinistra, che aveva attivato questi corsi senza aprire prima alcun dibattito, noi, viste le lamentele dei genitori, avevamo annunciato già in campagna elettorale che li avremmo soppressi. Per ora, tutti i corsi sono sospesi. Se ne verranno proposti di nuovi, purché pensati esclusivamente per combattere violenza e discriminazioni, prenderemo in considerazione l'ipotesi di reinserirli».Nemmeno gli asili dunque sono al sicuro. Lo scorso luglio, a Casalecchio di Reno (Bologna), il centro estivo dell'asilo Meridiana, gestito dalla coop Dolce, le educatrici hanno inviato i bimbi (i più grandi avevano 5 anni) a dipingersi il viso con i colori dell'arcobaleno per «festeggiare il gay pride». Così, almeno, c'era scritto sul cartellone preparato dalle maestrine. Che un tempo avevano la penna rossa, ora hanno la penna arcobaleno.Il problema dell'ipersessualizzazione dei minori, però, non è legato solo all'ideologia gender. Jacopo Coghe, di Generazione famiglia, ha raccolto le segnalazioni di alcuni genitori sull'Istituto comprensivo Alda Merini di Bergamo. Lo scorso anno, agli alunni di quinta elementare è stato somministrato un corso sul sesso orale, presentato come un «bacio particolare». Ai ragazzi è stato chiesto di «giocare a vedere la sessualità con lo sguardo degli adulti». Una lezione parapornografica, che rivela come potrebbe essere facile aggirare persino le disposizioni sul consenso informato, introdotte dal ministero a novembre: i genitori hanno riferito che «c'è stata molta differenza tra la presentazione del corso e il suo reale svolgimento». E ora, mamme e papà temono che le lezioni siano replicate pure quest'anno. È vero, infatti, che con la Lega al governo e con la costante vigilanza di Bussetti e del ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, sarà più difficile che certe trovate passino impunite. Ma anche l'anno scolastico 2018/2019, come abbiamo visto, si annuncia disseminato di insidie. Pertanto, ai genitori non possiamo che rivolgere la più banale delle esortazioni: vigilate.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/oggi-a-scuola-si-fa-lezione-di-sesso-orale-e-gay-pride-e-lo-scafista-diventa-buono-2626559681.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="troppi-blitz-ideologici-senza-lok-delle-famiglie" data-post-id="2626559681" data-published-at="1760772280" data-use-pagination="False"> «Troppi blitz ideologici senza l’ok delle famiglie» Ansa Ministro Marco Bussetti, una domanda banale: a che serve la scuola? «A sviluppare un pensiero critico. A imparare i principi della nostra Costituzione e il rispetto del bene pubblico. Ad acquisire conoscenze e competenze utili a muoversi con consapevolezza nel mondo». Eppure, La Verità ha censito una miriade di attività pro Ue, pro immigrazione e pro gender. «La propaganda e le iniziative ideologiche dovrebbero restare fuori dalle aule. Fanno male ai nostri giovani e rischiano di inquinare il tessuto scolastico». Abbiamo trovato progetti a sfondo Lgbt in scuole elementari e persino in asili nido. Spesso, i genitori l'hanno scoperto a cose fatte. «E invece, tutto quello che si fa nei nostri istituti dovrebbe essere condiviso con i genitori. Tanto più se si tratta di attività che non rientrano nel curricolo obbligatorio». Lei cosa ha fatto per garantire che le famiglie siano tenute sempre al corrente? «Lo scorso novembre abbiamo diffuso una circolare sul consenso informato». Consenso informato? Cosa prevede? «Miriamo a un patto di corresponsabilità tra scuola e famiglie. A doppio senso». Cioè? «Da una parte i genitori devono avere fiducia in chi deve formare i loro figli». E dall'altra? «La comunità scolastica non può pensare di fare a meno di coinvolgere le famiglie, soprattutto su certi temi». Lei è già intervenuto per fermare la diffusione dei test sull'orientamento sessuale in Umbria. E se qualcuno lamentasse che così si lede l'autonomia scolastica? «Attenzione, nel caso del questionario umbro l'autonomia scolastica non c'entra». No? «No. Abbiamo semplicemente bloccato un'iniziativa che era stata portata avanti senza alcuna condivisione con il mondo scolastico, chiedendo di rivedere la formulazione del questionario e di cambiare le modalità di realizzazione del progetto». Le scuole non condividevano quel progetto? «Più della metà delle scuole che erano state contattate per partecipare alla ricerca aveva deciso di non aderire. E questo penso che non fosse un caso». Molte famiglie sono insoddisfatte di certi approcci educativi. Non è meglio garantire loro la possibilità di scegliere dove mandare i propri figli? «Credo che i genitori abbiano il diritto di decidere quale istituto sia più adatto al proprio figlio, quale tipo di educazione sia più in linea con le sue inclinazioni». E se riproponeste il vecchio cavallo di battaglia del buono scuola? Non ci dica solo che non è nel contratto di governo… «Le dico che a noi spetta il compito di garantire la libertà di scelta di cui parlavamo». Con il buono scuola? «Sostenendo le famiglie con strumenti ad hoc e con iniziative di informazione». Non si sbilancia. E sul tema della sicurezza? Cosa ha fatto e cosa farà il governo per rimettere in sesto il patrimonio edilizio delle scuole? «In pochi mesi di governo abbiamo sbloccato 3,5 miliardi che non erano stati spesi. E abbiamo snellito le procedure burocratiche». E poi? «Abbiamo rilanciato l'Anagrafe dell'edilizia scolastica, che è finalmente trasparente e accessibile a tutti i cittadini. E abbiamo strutturato un'importante collaborazione con l'Agenzia spaziale italiana e con il Cnr». Per le famose mappature satellitari degli edifici scolastici? «Esatto. Così verificheremo se le scuole sono a rischio. Non era mai stato fatto prima. Ma non ci siamo limitati all'aspetto sicurezza». Cioè? «Gli spazi scolastici influiscono sull'apprendimento dei ragazzi». E quindi? «Abbiamo destinato fondi alle Regioni per la realizzazione di ambienti didattici innovativi e palestre». Capitolo nuove assunzioni. «Con la legge di bilancio 2019 abbiamo aperto le porte della scuola ai giovani laureati che vogliono insegnare. Non saranno più condannati ad anni di precariato senza fine». Finisce il precariato? «Si diventa docenti dopo aver superato un concorso. Chi vince va in cattedra». E dei concorsi cosa ci dice? «I concorsi saranno snelli, banditi con regolarità, per le discipline e le Regioni dove ci saranno posti vacanti. E una volta superate le prove, l'insegnante avrà la cattedra nella Regione scelta, dove rimarrà per cinque anni». Perché cinque anni? «In questo modo tuteliamo la continuità didattica per gli studenti». La Verità si è spesa per la causa dei docenti con diploma magistrale esclusi dalle Gae. Quale sarà il loro destino? «Abbiamo già bandito un concorso straordinario». Lei ha annunciato cambiamenti anche in tema di alternanza scuola-lavoro. «Vogliamo evitare che queste esperienze siano forme di apprendistato occulto». Lo erano? «In alcuni casi, sì». Come siete intervenuti? «Abbiamo ridotto le ore minime obbligatorie, differenziandole a seconda della tipologia d'istituto. Il carico eccessivo di ore aveva costretto molte scuole ad accontentarsi di percorsi di scarsa qualità». Solo questo? «No: stiamo elaborando le nuove linee guida in stretta collaborazione con gli studenti. Nessuno li aveva coinvolti fino a ora». Lei invece li ascolta? «Nei giorni scorsi ne ho incontrati a Milano circa 300». Perché? «Per discutere del nuovo esame di Stato. Ho raccolto le loro osservazioni e risposto alle loro domande». Lo avete migliorato? «Abbiamo eliminato prove Invalsi e alternanza scuola-lavoro quali requisiti di accesso alla maturità. Avevano un peso eccessivo». Ministro, ce la fa una promessa? «Dipende quale...». Entro la fine del mandato del governo, liberi la scuola da libri di testo partigiani e iniziative di propaganda politica. «Le posso promettere che interverremo laddove si dovessero verificare storture o abusi».
Sergio Spadaro e Fabio De Pasquale (Imagoeconomica)