2022-05-01
L’Occidente si aggrappa alle bugie per nascondere il suo isolamento
Da mesi Vladimir Putin viene dipinto come un pazzo che verrà battuto da sanzioni e resistenza ucraina. La verità è che la Russia fa affari con Cina, India, Arabia Saudita e Turchia mentre noi ci scaviamo la fossa.Ma quante balle ci hanno raccontato? E quante ce ne racconteranno ancora? Da quando il 24 febbraio la Russia ha invaso l’Ucraina, i giornaloni si sono sbizzarriti come neppure nel periodo della pandemia. Per giorni hanno analizzato i sintomi di un probabile squilibrio mentale di Vladimir Putin, scomodando psichiatri e costringendo gli esperti a un’analisi a distanza del presidente della Federazione Russa. Sono state passate al setaccio le sue parole, i suoi gesti, perfino la sua mimica facciale. E ovviamente la conclusione è stata scontata: siamo in presenza di uno squilibrato. Come se non bastasse, conclusa la visita psichiatrica a distanza, osservando il volto dello zar del Cremlino gli analisti dei principali quotidiani sono giunti alla conclusione che Putin è malato, ma non solo di mente, anche di cancro. Nessuno dei medici interpellati ha fatto una diagnosi precisa sul tipo di tumore, ma tutti o quasi hanno concordato sul fatto che il paziente deve essere affetto da una grave forma degenerativa. Di qui la sua urgenza di conquistare l’Ucraina prima di passare a miglior vita. Tuttavia, oltre a essere colpito da delirio o demenza, che poi nel caso di Putin per i giornaloni sono un po’ la stessa cosa, il dittatore russo sarebbe anche isolato, senza avere alcun contatto con la realtà. Spaventato dal virus, dai complotti di chi lo circonda e dalla possibilità di essere vittima di un avvelenamento ordito dalla Cia, Putin vivrebbe in un bunker, nascondendosi e limitando al minimo indispensabile i contatti: dunque senza contatto con la realtà. Inoltre, abbiamo potuto leggere che lo Stato maggiore russo ha sbagliato tutti i calcoli, convinto di potere conquistare Kiev in due giorni, quasi che la campagna ucraina fosse una scampagnata da consumarsi in un week end, e invece si è trovato impantanato in una guerra lunga. A quanto pare, i generali di Putin non avevano messo in conto il disgelo e il terreno reso molle dallo scioglimento della neve, con il risultato che i carri armati sarebbero affondati nel fango.Ah, dimenticavo: gli ufficiali si erano perfino scordati di provvedere alle scorte di benzina, così i tank dell’armata putiniana all’improvviso si sono trovati a corto di carburante, costretti a essere trainati dai trattori dei contadini ucraini.Fra le tante balle che abbiamo letto, segnalo anche quella riguardante l’atomica finanziaria che l’Occidente avrebbe sganciato per costringere i russi a battere in ritirata. Secondo i grandi giornali, l’esclusione di Mosca dal circuito che consente le transazioni finanziarie avrebbe messo in ginocchio l’economia, privando Putin dei mezzi per continuare la guerra. Non solo: il blocco delle riserve aurifere e in dollari detenute presso banche straniere avrebbe fatto capitolare la Russia nel giro di poche settimane. Infatti, ai primi di marzo, cioè a un paio di settimane dall’invasione, le più importanti testate d’informazione davano per certo il default del Paese, perché il Cremlino non sarebbe stato in grado di saldare i debiti in valuta.Per scongiurare il fallimento, Mosca avrebbe fatto una mossa disperata, ovvero provato a cambiare le clausole dei contratti di fornitura del gas ai Paesi europei, pretendendo un pagamento in rubli al fine di aggirare l’embargo, ma la Ue avrebbe respinto decisa, chiedendo il rispetto dei patti e appellandosi ai codicilli sottoscritti. Insomma, a essere alla canna del gas non era l’Occidente, ma Putin, ormai messo con le spalle al muro. Anzi, costretto a ritirarsi da Kiev, con mezza armata in rotta e un quarto di flotta colata a picco.Risultato: sono trascorsi oltre due mesi da quando l’esercito di Mosca ha passato la frontiera e al momento intere città ucraine sono in mano russa o sotto assedio; l’economia di Mosca, per quanto provata dalle sanzioni, grazie all’aumento dei prezzi dei combustibili pare aver realizzato nel primo trimestre un surplus commerciale mai visto prima, mentre l’Ucraina, per resistere (lo ha detto Volodymyr Zelensky) ha bisogno di sette miliardi di dollari al mese; nonostante l’embargo, la Russia continua fare affari con la Cina, l’India, la Turchia, l’Arabia e con un’altra quantità di Paesi al mondo, stante il fatto che al momento meno di un quinto di questi ha applicato le misure che avrebbero dovuto isolare il Paese come se fosse appestato.Quanto a Putin, può darsi che sia pazzo e forse anche malato di cancro, ma è più probabile che sia un dittatore spregiudicato e cinico, determinato a raggiungere gli obiettivi che si era prefisso, ricorrendo a qualsiasi mezzo, senza badare a quali saranno i costi in termini economici e soprattutto di vite umane. Indipendentemente dalle sue condizioni di salute, mentali o fisiche, una cosa però mi pare ormai assodata: lo zar del Cremlino è tutt’altro che isolato e non alludo alla balla più grossa, quella che vivrebbe sottoterra per timore di essere fatto fuori, ma al fatto che se l’obiettivo dell’Occidente era quello di trasformarlo in un reietto, respinto da tutti, non mi pare che sia stato raggiunto. Al momento, mi risulta che intrattenga relazioni, diplomatiche o meno, con tutti: dal dittatore turco Erdogan, con il quale si sente di frequente, al principe arabo che ama fare a pezzi i giornalisti, al quale ogni tanto telefona. Il segretario dell’Onu va a trovarlo, mentre con quello del Partito comunista cinese probabilmente si messaggia.Insomma, se vogliamo raccontarci la verità e piantarla con le balle, la situazione è molto diversa e molto più pericolosa di come ci viene presentata. Non so chi l’ha detto, ma l’ha detta giusta. A essere isolato in questo momento è l’Occidente. E se uno degli psichiatri che ha dedicato tanta attenzione alla mimica facciale di Putin per rintracciarvi segni di deterioramento celebrale dedicasse un po’ del suo tempo anche a studiare i comportamenti di alcuni leader occidentali, a cominciare da Biden, ho la sensazione che avremmo brutte sorprese.P.s. Per evitare di dover querelare qualche pirla che dopo questo articolo mi accuserà di difendere Putin, aggiungo solo due cose: io non difendo il dittatore russo, ma il buon senso e, soprattutto, non mi cullo nella facile illusione di avere davanti uno squilibrato che prima o poi sarà internato dai suoi in un manicomio.
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)