2024-04-15
Occhio al reflusso. La buona digestione comincia a tavola
Un italiano su quattro soffre di disturbi alimentari collegati alla risalita del cibo verso la gola. Per curarli è opportuno masticare con calma, rinunciare a porzioni abbondanti ed evitare alcune pietanze come fritti, grassi e la frutta acida o che fermenta troppo.Sapete che oltre il 25% degli italiani soffre di disturbi variamente riconducibili alla sindrome da reflusso gastroesofageo e che i farmaci contro il reflusso sono tra i primi posti della classifica dei principi attivi più venduti? E sapete anche che talvolta quei farmaci si potrebbero evitare, assumere meno sovente o completare impegnandosi a portare avanti corretti stili di vita e di alimentazione che fronteggiano e a volte eliminano alcune cause del reflusso? Lo spiega anche Paolo Borrata nel bel volumetto Reflusso. Capirlo e curarlo. La dieta anti acido per ritrovare il benessere con oltre 70 ricette. Il tomo redatto dall’otorinolaringoiatra di grande esperienza vuol porgere una guida articolata ed esaustiva che insegni a capire e gestire i sintomi del reflusso, con le terapie farmacologiche e però mostrando anche come una corretta alimentazione svolga un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel controllo del reflusso. Uscito nel 2021 per i tipi di Demetra, il libro è sempre attuale e forse ancora di più man mano che il tempo passa, perché quegli spot pubblicitari dei farmaci antireflusso che in passato apparivano in tv occasionalmente oggi sono un appuntamento fisso e frequente del carosello televisivo e questo ci dice che, probabilmente, sempre più persone acquistano i prodotti antiacido e antireflusso che ne sono protagonisti. Ma cos’è esattamente il reflusso gastroesofageo? Il reflusso gastroesofageo, anche detto reflusso acido, è anche abbreviato con l’acronimo Rge, ed è il fenomeno della risalita del contenuto gastrico e duodenale nell’esofago (non per rigurgito o vomito): da sotto, il contenuto dello stomaco che è costituito dal bolo, cioè i bocconi che ingoiamo mentre mangiamo, e succhi gastrici ed enzimi digestivi, avanza attraverso l’esofago verso le vie aeree sovrastanti. Se nella persona in perfetta salute può esistere un reflusso cosiddetto fisiologico, per esempio una minima e soprattutto temporanea risalita dell’ingerito dopo il pasto, magari abbondante, risalita priva di qualsiasi conseguenza e permessa dallo sfintere per il tempo di un ruttino digestivo, in chi soffre di reflusso patologico la risalita si manifesta sempre, è intensa, dà luogo a diversi sintomi tipici e può dipendere da varie cause. Andiamo con ordine. Quando non è il reflusso fisiologico che abbiamo visto prima, il reflusso patologico si dovrebbe chiamare malattia da reflusso gastroesofageo, nome anch’esso sintetizzabile nella sigla acronimica Mrge, e non reflusso gastroesofageo o reflusso, come fanno molti. Il reflusso, lo abbiamo visto, può essere anche occasionale, dunque perché si parli di Mrge o malattia sovraesofagea da reflusso, il reflusso deve essere costante e procurare irritazioni e lesioni delle mucose delle prime vie aeree sovraesofagee. La mucosa delle vie aeree è composta da cellule che non sono in grado di resistere all’ambiente acido e all’azione degli enzimi digestivi e dei sali biliari che risalgono su verso l’esofago a causa della malattia da reflusso, la mucosa gastrica invece sì. Ed è importante, presentando dei sintomi di sindrome da reflusso, capire se si tratta effettivamente di malattia da reflusso perché in caso di trascuratezza assai prolungata il reflusso acido potrebbe anche danneggiare la mucosa dell’esofago tanto da modificarla (l’esofago di Barrett, per esempio, è una importante lesione della mucosa esofagea che può condurre anche al cancro dell’esofago). Gli esami utili a diagnosticare la malattia da reflusso gastroesofageo sono la gastroscopia, l’Rx dell’addome superiore con mezzo di contrasto (bario), la manometria esofagea, la pH-metria esofagea delle 24 ore o pH-metria 24 ore dell’esofago. Tra stomaco ed esofago si trova la regione del cardias, chiamato anche sfintere cardiale, valvola gastroesofagea, sfintere esofageo inferiore (Les) o valvola cardiale. Il cardias, considerato parte dello stomaco, è una piccola regione che si trova tra 2 e 4 cm sotto il diaframma. Proprio al di sopra di esso stanzia l’esofago, che è radicato nel cardias e di fatto questa parte radicale funziona come uno sfintere che apre e chiude la comunicazione tra stomaco ed esofago: a riposo, le fibre muscolari concentriche della parte radicale dell’esofago, che sono di fatto l’area dello sfintere, sono contratte; quando il cibo scende si attivano e allargano lo sfintere onde permettere che il boccone, dopo essere stato ingoiato, arrivi nello stomaco. Lo sfintere si può allargare anche in caso di vomito o di casi di eruttazione dovuta alla normale digestione, ci raccomandiamo di ricordarlo per non scambiare anche il suo funzionamento normale per patologia. Il cardias, quindi, è una sorta di chiusura antireflusso che però in casi di malfunzionamento o di totale non funzionamento non riesce ad evitare la costante risalita di succhi gastrici e aria verso l’esofago. Non sempre il reflusso si manifesta in conseguenza di un autonomo indebolimento più o meno grave dello sfintere esofageo inferiore, esso può originare anche da un aumento della pressione addominale: «Tra le sue funzioni», spiega Borrata, «il cardias ha anche quella di mantenere un certo gradiente pressorio (cioè una differenza di pressione) tra l’esofago e lo stomaco. Questo gradiente, in condizioni normali, impedisce o quantomeno ostacola fortemente il rigurgito di materiale gastrico nell’esofago. In condizioni fisiologiche, se occasionalmente si ha il superamento di tale gradiente pressorio, si verifica un rigurgito nell’esofago di sostanze gastriche, che sono caratteristicamente acide. Ma queste sostanze vengono subito reinviate nello stomaco dalla peristalsi esofagea, cioè dalle contrazioni della muscolatura dell’esofago, e i residui acidi vengono tamponati (ossia resi neutrali) dalla saliva deglutita. L’elemento base della malattia sovra-esofagea da reflusso è costituito da un malfunzionamento del cardias e/o da un’ernia iatale, che consiste nella risalita nella cavità toracica della giunzione esofago-gastrica. Per via della conformazione assunta dall’addome e a causa dell’aumentata pressione a livello della valvola cardiale, le persone obese e le donne in gravidanza sono più esposte sia al malfunzionamento del cardias sia all’ernia iatale e, di conseguenza, anche alla malattia sovraesofagea da reflusso». Può sembrare eccessivo, ma anche abiti troppo stretti, corsetti o quelle sottovesti e guaine contenitive che ora vanno tanto di moda possono causare un’insalubre pressione sull’addome, se stringono troppo. I sintomi della malattia da reflusso possono essere tanti, a partire dal bruciore retrosternale anche detto pirosi, una sensazione fastidiosa che può arrivare fino al collo e le scapole. E poi altri che non ci farebbero pensare immediatamente alla sindrome da reflusso, come tosse, mal di gola, raucedine, difficoltà a ingoiare, sensazione di un gonfiore o di un oggetto nella gola, eruttazioni, bocca amara se il reflusso gastroesofageo dipende dal reflusso biliare duodeno-gastrico, affanno, ipertrofia delle vegetazioni adenoidi, ogivalizzazione del palato, deformazione dell’arcata dentaria e perfino del setto nasale, rinite vasomotoria, disturbi uditivi e delle corde vocali come polipi, granulomi e noduli. Ovviamente, rimandiamo alla lettura del libro citato e anche la visita medica dal gastroenterologo o dall’otorinolaringoiatra se si hanno sintomi che possono essere collegati alla sindrome da reflusso. Ma ci teniamo a spiegare come l’approccio olistico, cioè complessivo al problema in questione, possa essere davvero molto utile. E olistico vuol dire anche mangiare in modo da non provocare o curare la sindrome da reflusso. I principali consigli di igiene alimentare che può far davvero bene seguire sono innanzitutto mangiare il giusto, mai troppo: viviamo in un’epoca di eccessi alimentari e anche per questo aumentano i casi di reflusso e l’offerta di farmaci per fronteggiarlo. Poi, masticare con molta calma e a bocca chiusa per evitare di fornire allo stomaco cibo non predigerito (la masticazione è una predigestione) difficile da elaborare che di conseguenza stanzierebbe troppo nell’organo, innescando iperacidità e reflusso. Masticare a bocca chiusa con energia e lentezza impedisce anche di ingoiare aria che si andrebbe ad aggiungere a quella da fermentazione del cibo nello stomaco che risale lungo l’esofago dallo stomaco in caso di reflusso. Sarà utile, poi, non stendersi appena dopo mangiato e andare a dormire almeno 2 ore dopo. Fondamentale evitare fritti, grassi, zuccheri inutili, e preferire frutta che fermenta meno, come mela, melone, uva e banana a quella che fermenta di più come pere, cachi, fichi e anguria (oppure mangiare quest’ultima in minore quantità e la prima in maggiore) e frutta non acida a quella acida. I cibi amici dello stomaco in forma sono certamente il pane, la pasta, il riso e i cereali integrali, che aiutano a tamponare l’acidità, carni e pesci magri, verdure crude o cotte al vapore e condite con olio a crudo, acqua naturale e non gassata e, tra gli aromi e le spezie, via libera a basilico, origano, salvia ma anche a sapori d’altri luoghi come la curcuma - che aiuta a digerire - mentre potrebbe essere meglio lasciar stare aglio e peperoncino. I cibi che, invece, si definiscono reflussogeni sono quelli che possono aumentare l’acidità gastrica ed esasperare un reflusso già presente oppure addirittura determinarlo se se ne abusa, come il cioccolato, l’alcol e, in generale, tutto quanto sia molto impegnativo da digerire. Per esempio, sono preferibili i legumi decorticati a quelli con la buccia, devono essere sempre ben cotti e preferibilmente non precotti: insomma, meglio uno yogurt magro e senza zucchero aggiunto alla frutta che dolci di produzione non virtuosa, non conta se artigianale o industriale, fatti con ingredienti processati o peggio ultraprocessati o essi stessi ultraprocessati. Lo stesso vale per pietanze che non sono dolci.
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri (Ansa)
Federico Marchetti, fondatore di Yoox (Ansa)
Pier Silvio Berlusconi (Ansa)