2021-06-05
Non solo Ferrarini: il ministro Franco ora passa al setaccio i salvataggi di Amco
Controlli anche sul caso del Parco degli Erzelli di Genova. La società del Mef intervenne dopo la crisi di Banca CarigeNon c'è solo il caso Ferrarini, l'azienda agroalimentare di Reggio Emilia in concordato preventivo con 360 milioni di euro di debiti, a tenere banco in questi giorni al ministero dell'Economia. Le scelte fatte nell'ultimo anno da Amco, la società del Tesoro che dovrebbe occuparsi della gestione di crediti deteriorati delle banche, vengono ora passate al vaglio dal nuovo ministro dell'economia Daniele Franco. I fari sono puntati da mesi sulla società dove da ormai due mandati l'amministratore delegato è Marina Natale, storica manager di Unicredit, dopo l'ultima riconferma proprio nell'aprile del 2020, sotto il secondo governo Conte.C'è - come anticipato ieri dalla Verità, un'indagine della Corte dei Conti - che nella sua ultima relazione pubblicata in aprile ha scritto proprio su Ferrarini e sull'intervento portato avanti da Amco insieme con il gruppo Pini (legato a ai cinesi di Wh Group), in corsa per il concordato preventivo. Nelle 102 pagine la magistratura contabile approva la gestione finanziaria per l'esercizio 2019. Ma allo stesso tempo ha anche sollevato alcune criticità sulla società controllata dal Tesoro. Rispetto al capitolo Ferrarini, oltre a snocciolare i numeri in ballo (dati i crediti deteriorati di Veneto Banca, Amco vanta un credito con Ferrarini di 93 milioni di euro), la Corte si limita a sottolineare di voler evitare interferenze con l'attività giudiziaria. Si attende in questi giorni la decisione della Cassazione sul tribunale che avrà competenza sul concordato preventivo, tra Bologna e Reggio Emilia. A pagina 35 la relazione redatta dal magistrato contabile Giulia De Franciscis segnala però anche anomalie su corsi di formazione che non sono mai stati erogati ai dipendenti. «La vicenda oggetto di esame» si legge «evidentemente scaturisce da un contesto di regolazione interna deficitaria e, al contempo, da comportamenti inadeguati e/o irregolari dei funzionari preposti, che hanno in concreto avallato un'esternalizzazione di tale tipologia di formazione, consentendo pratiche sostanzialmente violative degli ordinari canoni di sana gestione e corretta rendicontazione». Oltre alla magistratura contabile è anche attiva l'Unione europea su Amco. Nel settembre dello scorso anno l'azienda diretta da Marina Natale, dove il presidente è il direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera, è stata accusata di aiuti di Stato proprio per il suo piano di salvataggio sul produttore italiano di prosciutti Ferrarini. La denuncia è stata recapitata negli uffici del commissario alla concorrenza Margareth Vestager. All'interno si spiega del rischio salvataggio. Perché potrebbe portare al «trasferimento indiretto di risorse pubbliche», imputabile allo Stato e allo stesso tempo pregiudicare «le società interessate e legittimate a presentare una proposta di concordato concorrente, le quali a differenza di Pini Italia, non hanno beneficiato della partnership con Amco». L'altra cordata concorrente, come noto, è quella Grandi Salumifici Italiani-Opas-Bonterre, insieme con Intesa Sanpaolo e Unicredit.Del resto sotto la gestione di Gualtieri, oltre al caso della società emiliana gravata da 360 milioni di euro di debiti, c'è stato anche il caso del Parco degli Erzelli di Genova, polo tecnologico e scientifico, sede di multinazionali, finito in una difficile crisi economica durante la vecchia gestione del centrosinistra, quando il governatore era Claudio Burlando. Di mezzo c'era anche la crisi di Banca Carige. Non a caso, nel 2015, l'allora assessore allo Sviluppo Economico, Edoardo Rixi spiegava così la situazione, in un'intervista a Primo Canale: «Abbiamo ereditato un disastro. Questo progetto è nato come un villaggio tecnologico e si è trasformato in qualcos'altro. Il problema vero è uno: o c'è un vantaggio competitivo per andarsi a insediare in quell'area o nessun'azienda privata ci andrà […]. Ho fatto numerosi incontri e cominciato a ragione su Erzelli, dove una nuova scommessa è possibile, ma ci vuole un progetto industriale forte». Pochi mesi fa è stata ancora Amco a intervenire dopo la cessione di quasi 3 miliardi di crediti deteriorati da parte di Carige. La banca genovese era impegnata sulla società pubblica che gestisce il polo tecnologico con mutui fondiari a vent'anni concessi per 230 milioni di euro. Ora, con il passaggio ad Amco, ci sarà un nuovo riassetto del capitale. Anche questo può essere rietenuto un aiuto di Stato? Nel frattempo si attende la nuova audizione di Marina Natale in commissione banche dopo quella di febbraio, quando spiegò di preferire l'offerta del gruppo Pini a quella di Bonterre per questioni economiche. All'epoca però aveva spiegato di aver comparato le due offerte, cosa impossibile anche perché arrivate a distanza di mesi l'una dall'altra. Nel frattempo i lavoratori di Ferrarini aspettano risposte e puntano il dito sul fallimento di Vismara, una controllata del gruppo.
Jose Mourinho (Getty Images)