2018-08-27
«Non si può stare in silenzio. Il Papa adesso deve chiarire»
Il cardinale Usa Raymond Leo Burke: «Il testo del vescovo è sconvolgente, bisogna indagare e dare risposte per superare la crisi. Le carte di Ratzinger sulla lobby gay? Non so dove siano finite».«Questa mattina (ieri, ndr) ho letto sulla Verità la testimonianza di monsignor Viganò ed è stata una cosa sconvolgente. La Chiesa si trova in una situazione gravissima, l'unico modo è andare avanti e purificare la corruzione alla radice».Il cardinale Raymond Leo Burke, già prefetto al Tribunale della Segnatura apostolica, ha 70 anni. Americano, più di altri ha i titoli e il peso per parlare del memoriale di Carlo Maria Viganò, nel quale è peraltro citato. Accetta con coraggio di parlare del contenuto pubblicato ieri in esclusiva su queste colonne per la firma dell'ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, che conosce ovviamente da tempo.Eminenza, cosa pensa di questo testo drammatico per la Chiesa?«Il memoriale di Viganò riporta dichiarazioni di una natura gravissima. Tutto questo merita una investigazione secondo la giusta procedura, per verificarle e quindi applicare le giuste pene. Questo, a mio parere, è l'unico modo per rispondere a un memoriale circostanziato come quello pubblicato da un prelato della statura di un nunzio apostolico negli Stati Uniti. Si tratta di un fatto molto, molto serio che non può essere risolto passandolo sotto silenzio».Nel «memoriale Viganò» si riporta una frase che il Papa stesso avrebbe detto all'allora nunzio: «Non voglio una chiesa americana ideologizzata ma voglio dei pastori…non devono essere di destra come l'arcivescovo di Filadelfia…». Cosa significa, a suo avviso?«Posto che non posso di certo interpretare la mens del Papa in questa frase riportata, mi sembra però che il riferimento che avrebbe fatto al vescovo di Filadelfia (monsignor Charles Chaput, ndr) come pastore “di destra" e quindi “ideologizzato" non sia molto chiaro. Per quanto ne so, il vescovo di Filadelfia è un ottimo pastore che insegna le verità della fede con grande carità pastorale, io non capisco come questa possa chiamarsi “ideologia". Questa non è per nulla “ideologia", ma semplicemente obbedienza a Cristo. La chiesa non si interpreta con categorie politiche, per quanto di comodo».Molti commentatori negli Stati Uniti hanno scritto che le chiacchiere sulla condotta del cardinale Theodore McCarrick erano note da tempo negli ambienti ecclesiali, come del resto scrive Viganò. A lei risulta?«Personalmente non sono mai stato coinvolto con le diocesi che lui serviva. Posso però dire che le voci circolavano, ma non ho mai avuto report e verifiche dirette sui fatti; cosa che, invece, sembra emergere dal memoriale Viganò». Dal testo del nunzio emerge chiaramente il quadro di una lobby gay nella Chiesa, addirittura con altissimi prelati che avrebbero favorito la carriera di omosessuali in posti di responsabilità. Il dramma degli abusi può essere correlato al proliferare di una sorta di cultura gay nella chiesa?«Tutte le investigazioni indipendenti che sono state fatte intorno alla crisi del 2002 negli Stati Uniti dimostravano che la grande maggioranza degli atti di abuso sono stati atti di natura omosessuale commessi con adolescenti maschi. Non ho mai avuto dubbi fin d'allora che vi fosse un problema di una cultura omosessuale che stava diffondendosi nella Chiesa. Può essere che il clericalismo sia un ulteriore problema che favorisce la copertura degli abusi, attraverso il nascondimento e la mancanza di onestà, ma questo non toglie il punto di una cultura omosessuale che si è stabilita nella Chiesa e che può essere correlata con il dramma degli abusi perpetrati verso adolescenti e giovani adulti».Eminenza, Viganò fa anche nomi e cognomi. Lei cosa pensa?«Il testo è molto coraggioso, e immagino che l'ex nunzio sia ben preparato a rispondere agli attacchi anche personali che potrebbe ricevere».Viganò chiede le dimissioni di Bergoglio. Cosa dovrebbe fare ora il Papa, a suo avviso?«Se quello che c'è scritto è vero, cioè che il Papa fosse stato a conoscenza della situazione del cardinale McCarrick almeno dal 2013, allora deve affrontarla personalmente chiarendo la sua posizione. E poi c'è la questione di tutti questi alti prelati che non hanno risposto nel modo giusto alla denunce che hanno ricevuto. Ma è chiaro che una qualche azione deve essere compiuta, perché questi sono fatti che se sono veri devono avere una giusta risposta».Del famoso dossier che fece preparare Benedetto XVI sulla cosiddetta lobby gay in Vaticano non si è mai saputo nulla in concreto. Lei sa dove è finito?«Non lo so. E anch'io mi sono domandato che cosa è successo con quel documento, una volta consegnato a Papa Francesco nel 2013. Posso solo dire che la Chiesa si trova in una gravissima crisi e dobbiamo affrontarla onestamente, pregare e agire nel modo giusto per riparare al danno fatto a tante anime».
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson
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