2022-10-29
Non esiste solo l’Italia dei pagamenti smart
Secondo la sinistra, il contante è un relitto del passato e i cittadini non vedono l’ora di passare alla sola moneta elettronica. Sfugge loro che c’è anche il Paese dei borghi, degli anziani, delle piccole località senza banche e con scarsa banda Internet.«Andando avanti, penso che gli italiani vogliano pagare con questo, senza transazioni», ha detto l’altra sera, indicando il suo telefonino, il senatore del Pd, Francesco Boccia, a Piazza pulita, partendo a testa bassa contro l’innalzamento del tetto al contante.Chissà se questo valeva anche per il pastore maremmano di Monica Cirinnà, ex senatrice del Pd, detentore nella cuccia a sua insaputa di 24.000 euro in biglietti da 500. È una boutade per dire come il Pd e la sinistra che passano le estati a Capalbio s’impalcano rivelando totale ignoranza del Paese reale. C’è chi il pastore maremmano ce l’ha per badare le pecore, c’è chi vive in borghi di cento anime dove i contanti sono l’unico modo per fare la spesa nell’unica bottega. C’è un’Italia di anziani che ha bisogno di contare i soldi, che paga le medicine ai volontari che gliele portano, per la quale «pos» è solo un’imprecazione. Eppure si è scatenata una bagarre sulla richiesta della Lega di alzare il tetto al contante a 10.000 euro. Leonardo Sciascia disse che esistono i professionisti dell’anti-mafia, sono i cugini dei professionisti dell’anti-evasione. Mario Draghi aveva posto il limite al contante a mille euro, Giorgia Meloni propone di alzarlo a 5.000 euro con la prossima legge di bilancio ricordando che l’ex ministro Pier Carlo Padoan affermò che non vi è nesso tra contanti ed evasione. Per Giuseppe Conte capo dei pentastellati aumentare il contante «significa premiare chi va in giro a fare pagamenti con 10.000 euro di banconote in una valigetta, e non sono persone povere. I poveri di solito non vanno in giro con 10.000 euro in contanti». Sì, ci sono dei cosiddetti poveri che comprano la mucca, il maiale, che aggiustano la casa o la stalla pagando in contanti soprattutto se lo Stato si dimentica di loro che come formichine hanno messo i sodi sotto il mattone. Siamo al sesto anniversario del terremoto del Centro Italia. Ricostruzione al palo, paesi deserti. Chi è rimasto e abita nelle casette di fortuna (sono almeno 30.000) può pagare solo in contanti ammesso che trovi dove fare la spesa. Giuseppe Conte nel decreto rilancio del 19 maggio 2020 - quando era presidente del Consiglio col Pd - depenalizzò il reato di mancato versamento della tassa di soggiorno ai Comuni. Del resto la card del reddito di cittadinanza viene spesso barattata con prelievi in nero. Cerchiamo di capire perché, con giusta ragione, Giorgia Meloni può dire che alzare il tetto ai contanti aiuta i più poveri. Il 7% della popolazione italiana non può accedere ai servizi bancari: in 3.062 Comuni mancano gli sportelli. Sono il 62% dei paesi italiani. I Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti sono il 69,5% e ci vivono quasi 10 milioni di italiani che non hanno né supermercati, né centri commerciali, né servizi aggregati. Il 10,2 % della popolazione è ultrasettantenne (sono poco meno di 10 milioni, tra cui 17.000 ultracentenari) e quindi potrebbe avere qualche difficoltà con i pagamenti elettronici e on line. Senza contare che nei paesini privi di banca non funziona neppure internet. Eurostat ha sancito che l’Italia è il terzo peggior paese in Europa per collegamento al Web: solo il 44% della popolazione è coperta dalla banda larga. Leggendo lo studio della Banca d’Italia (gennaio di quest’anno) su «La ricchezza dei settori istituzionali in Italia» si ricava che «a fine 2020 la ricchezza netta delle famiglie italiane è pari a 10.010 miliardi di euro, 8,7 volte il loro reddito disponibile. Le abitazioni rappresentano quasi la metà della ricchezza lorda per un valore di 5.163 miliardi. Le attività finanziarie hanno raggiunto 4.800 miliardi. Nel confronto con alcune economie avanzate, la ricchezza netta resta elevata se rapportata al reddito lordo disponibile mentre è tra le più basse se rapportata alla popolazione». Gli investimenti in tecnologia sono meno di 4 miliardi, un quarto di quelli in mezzi di trasporto (un dato di necessità visto come sono messi i trasporti pubblici) e la liquidità è inferiore a 1.600 miliardi. C’è poca moneta e per nulla elettronica! Il contante è per almeno metà della popolazione italiana indispensabile per vivere. Pagare con moneta elettronica costa oltre ad essere, per molti, complicato. Ogni prelievo al bancomat sottrae 50 centesimi, gestire una carta di credito costa mediamente sui 70 euro all’anno senza contare le spese di tenuta conto e il fatto che sui prelievi si arriva fino al 5% di commissione. Un vecchio adagio vuole che 50 euro di carta le puoi scambiare miliardi di volte, ma sempre 50 euro restano. Considerando una commissione dello 0,5% dopo cento transazioni elettroniche i 50 euro sono svaniti. Per chi è anziano e solo anche questo conta. Spiegarlo a chi rappresenta le Ztl e va a caccia di evasori col cane è complicato.
Jose Mourinho (Getty Images)