2024-12-17
«No Good Deed», la nuova dark comedy targata Netflix
True
La serie televisiva, otto episodi con protagonisti Lisa Kudrow e Ray Romano, si regge sulla commistione di toni (e intenti) che gli americani hanno ribattezzato dramedy. Si ride, dunque. ma di una risata che, a tratti, si fa amara. Imbarazzata, goffa.Costruire una serie televisiva non sull'immensità della giungla immobiliare, ma sulla fatica specifica che la anima: quel piccolo incubo che la compravendita di una casa può generare. Liz Feldman, brillante sceneggiatrice hollywoodiana, madre e mente di Two Broke Girls e Dead to Me, l'ha pensata così. Un'epifania subitanea, avuta fra le vie di Los Angeles, nei mesi del Covid-19. Cercava casa, con la frenesia tipica del momento, la fretta ansiogena che invita alla corsa. L'idea per No Good Deed, su Netflix dallo scorso giovedì, le è venuta così, un fulmine nel cielo di una mente rannuvolata ormai da metri quadri e valutazioni amatoriali. «L'ho avuta dopo la mia stessa ricerca, maniacale, sui siti immobiliari online. Cercavo una casa da comprare durante la pandemia e sono eternamente grata a Netflix per avermi dato la possibilità di incanalare le mie stesse nevrosi in un progetto creativo», ha detto la Feldman, raccontando come - di norma, negli anni della sua carriera - si sia sempre trovata a fare una mimesi della propria realtà. «Io scrivo la vita così come mi accade, con i suoi drammi, le sue nevrosi e le sue ridicolaggini. Perciò, i copioni che scrivo abbracciano generi vari, perché la vita fa altrettanto». E, pure, come No Good Deed.La serie televisiva, otto episodi con protagonisti Lisa Kudrow e Ray Romano, si regge sulla commistione di toni (e intenti) che gli americani hanno ribattezzato dramedy. Si ride, dunque. ma di una risata che, a tratti, si fa amara. Imbarazzata, goffa. Paul Morgan e sua moglie Lydia, di primo acchito, sembrerebbero una coppia felice, perfetta. I figli sono ormai grandi e, ufficialmente, è stato il loro passaggio alla vita autonoma a spingerli a vendere casa. La villa che hanno sempre abitato, sontuosa e magnifica, in stile spagnolo, è diventata immensa, troppo per contenere due sole vite e la loro mole di ricordi. Così, i Morgan hanno deciso di metterla in vendita. E qui la commedia si mescola con il dramma. I segreti dei Morgan, le vere ragioni che li hanno spinti a rinunciare alla magione di famiglia, con una sofferenza che lo sguardo superficiale di cui sopra non è in grado di cogliere, sono stemperati dalla voracità del mercato, dei suoi attori. Margo Starling, il volto di Lidia Cardellini, JD Campbell, attore di soap sul viale del tramonto, Mikey, ex detenuto, le coniugi Fisher sono alcuni degli acquirenti disposti a tutto pur di far loro l'ex dimora Morgan. E, come spesso accade nell'economia della narrazione televisiva, sono corredati ciascuno di un passato problematico. Piccole bugie, microtrame, volontà nascoste agitano la commedia di No Good Deed, rendendo la serie, se non indimenticabile, di certo piacevole.
La maxi operazione nella favela di Rio de Janeiro. Nel riquadro, Gaetano Trivelli (Ansa)
Nicolas Maduro e Hugo Chavez nel 2012. Maduro è stato ministro degli Esteri dal 2006 al 2013 (Ansa)
Un disegno che ricostruisce i 16 mulini in serie del sito industriale di Barbegal, nel Sud della Francia (Getty Images)
Situato a circa 8 km a nord di Arelate (odierna Arles), il sito archeologico di Barbegal ha riportato alla luce una fabbrica per la macinazione del grano che, secondo gli studiosi, era in grado di servire una popolazione di circa 25.000 persone. Ma la vera meraviglia è la tecnica applicata allo stabilimento, dove le macine erano mosse da 16 mulini ad acqua in serie. Il sito di Barbegal, costruito si ritiene attorno al 2° secolo dC, si trova ai piedi di una collina rocciosa piuttosto ripida, con un gradiente del 30% circa. Le grandi ruote erano disposte all’esterno degli edifici di fabbrica centrali, 8 per lato. Erano alimentate da due acquedotti che convergevano in un canale la cui portata era regolata da chiuse che permettevano di controllare il flusso idraulico.
Gli studi sui resti degli edifici, i cui muri perimetrali sono oggi ben visibili, hanno stabilito che l’impianto ha funzionato per almeno un secolo. La datazione è stata resa possibile dall’analisi dei resti delle ruote e dei canali di legno che portavano l’acqua alle pale. Anche questi ultimi erano stati perfettamente studiati, con la possibilità di regolarne l’inclinazione per ottimizzare la forza idraulica sulle ruote. La fabbrica era lunga 61 metri e larga 20, con una scala di passaggio tra un mulino e l’altro che la attraversava nel mezzo. Secondo le ipotesi a cui gli archeologi sono giunti studiando i resti dei mulini, il complesso di Barbegal avrebbe funzionato ciclicamente, con un’interruzione tra la fine dell’estate e l’autunno. Il fatto che questo periodo coincidesse con le partenze delle navi mercantili, ha fatto ritenere possibile che la produzione dei 16 mulini fosse dedicata alle derrate alimentari per i naviganti, che in quel periodo rifornivano le navi con scorte di pane a lunga conservazione per affrontare i lunghi mesi della navigazione commerciale.
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Viktor Orbán durante la visita a Roma dove ha incontrato Giorgia Meloni (Ansa)