2022-04-24
No all’oro azzurro di Mosca in vista di un aiuto sul debito Washington apre a Roma
Assist di Janet Yellen a Mario Draghi alla vigilia del tour negli Stati Uniti: «Irragionevole il Patto di stabilità». Il premier cercherà sponde per tamponare crisi energetica e finanziaria.Non è facile studiare le mosse di Mario Draghi né è semplice valutare gli obiettivi del suo mandato. L’ex uomo forte della Bce parla poco e non fa proclami di lungo termine. Non è infatti lì per conto di alcun partito. I risultati del suo esecutivo si valuteranno dunque nel corso degli anni, però il viaggio che sta preparando negli Stati Uniti potrebbe essere la prima vera cartina al tornasole della postura che l’Italia assumerà nel prossimo ventennio. Capiremo un po’ di più di che cosa potrebbe finire sul piatto della bilancia. Da un lato il governo Draghi sembra pronto a essere il diretto interlocutore della Casa Bianca nel progetto di cesura dei rapporti con la Russia. Tagliare il gas significa tagliarsi almeno un braccio. E far cadere l’Italia in una crisi economica che durerà anni. Dall’altra parte, a fronte del braccio mozzato, potremmo forse trovare il solo e vero alleato del nostro debito pubblico. Una massa di 2.700 miliardi destinata ad aumentare anche per via della guerra in Ucraina, ma che sarebbe comunque - a prescindere dalle recentissime novità belliche - insostenibile di fronte ai parametri Ue del Patto di stabilità e alle nuove mosse della Bce. La strana intervista rilasciata da Janet Yellen ad Alan Friedman e pubblicata da Repubblica è un messaggio fortissimo mandato a Roma e soprattutto a Bruxelles. L’ex capo della Fed, nonostante tenga a precisare di parlare a titolo personale e non da segretario al Tesoro, va dritta al sodo. Il Patto di stabilità non va bene per l’Italia. In generale è anacronistico per l’Ue, ma soprattutto rischia di affossare un Paese come il nostro - spiega - che pur gravato da enorme debito offre importante ritorni sugli investimenti esteri. La Yellen un po’ ci lusinga e un po’ ci descrive come un discount. Qualcuno si sentirà urtato nell’animo. In ogni caso ha ragione e in un momento come questo vale la pena di ascoltarla. Vale la pena non solo per opportunismo, ma anche perché ha un rapporto di conoscenza molto stretto con Draghi, visto i percorsi paralleli che hanno imboccato. E infine perché nella vita le casualità non esistono. Infatti, il prossimo 9 maggio il nostro premier è atteso a Washington. Dove incontrerà Joe Biden per definire la testa di ponte anti russa. In quell’occasione avrà con sé anche i risultati del cdm della prossima settima nel quale il governo farà il punto dei nuovi accordi africani sul gas. In pratica, i due politici cercheranno di comprendere quanto vale esattamente per l’Italia l’eventuale chiusura degli approvvigionamenti da Mosca. Quanto male ci farà l’amputazione. Non sappiamo che verrà deciso, né quanto peserà sull’incontro la posizione di Berlino. In ogni caso a rendere il viaggio ancor più strategico saranno gli appuntamenti di Draghi a New York e forse a Boston. L’11 maggio il presidente del Consiglio sarà premiato all’Atlantic Council come politico dell’anno. Ed è qui il momento in cui il premier si rivolgerà alla comunità finanziaria americana. Magari proprio per dare un seguito al messaggio lanciato ieri dalla Yellen. E capire quali opportunità possono esserci per i grandi fondi Usa che vogliono investire nelle nostre infrastrutture o per quelli pronti a sostenere i nostri titoli di Stato nel momento in cui - e succederà - verrà meno il grande paracadute della Bce. D’altronde non è possibile immaginare che dalle parti di Palazzo Chigi non si stia pensando a un qualche salvagente in vista della tempesta perfetta di ottobre. Il prossimo autunno avremo la stretta sui rifornimenti energetici, un nuovo picco di inflazione dovuto alle ulteriori strette alla supply chain e un potenziale rialzo dello spread. Anche se Draghi in quel momento dovesse già aver abbandonato la plancia di comando sono questi i giorni per trattare i contrappesi geopolitici del nostro debito. Una volta che la Germania avrà risolto la propria impasse energetica e ridefinito i propri rapporti, gli Usa, c’è da scommettere, torneranno a essere i falchi di sempre. Berlino tornerà a insistere sul Patto di stabilità e sul pericolo dei conti italiani. Senza un bilanciamento ed esposti come saremo, il rischio della Troika sarebbe elevato. D’altro canto resta ancora aperta la partita del trattato del Quirinale. E di come Roma e Parigi vogliano giocare d’anticipo, pianificando strategie congiunte da portare a Bruxelles. Anche in questo contesto, senza una protezione Usa, la Francia è un grande pericolo. Al contrario supportata dagli Usa, Parigi potrebbe diventare la giusta partner per evitare l’assalto tedesco al nostro debito. Resterà da capire quali saranno gli effetti sulla stabilità europea. Immaginare due Paesi importanti, come Italia e Francia, che si muovono in autonomia è un po’ come portare avanti la teoria dell’euro a due velocità. A maggior ragione con un partner privilegiato come gli Usa. Certo, fin qui è tanta teoria. La pratica è altra cosa. Quali fondi ci sosterranno? In quali partite? Tim, Autostrade, il cloud, i porti e l’industria della Difesa. È qui che si farà l’Italia. Nel frattempo a Draghi toccherà andare da Volodymyr Zelensky per trattare nuove armi e nuovo sostegno all’Ucraina.
«Sherlock & Daughter» (Sky Italia)
Dopo l’interpretazione iconica di Benedict Cumberbatch, il detective di Conan Doyle rivive in «Sherlock & Daughter», serie con David Thewlis in uscita il 4 ottobre su Sky, tra paternità inattesa e una nuova cospirazione.
Luigi Lovaglio, ad di Mps (Imagoeconomica)
JD Vance con Papa Leone XIV (Ansa)