2024-01-12
No a Solinas, ma si tratta sul terzo mandato
La Lega sarebbe pronta a sacrificare il governatore della Sardegna per incassare la legge che consentirebbe il via libera alle ricandidature di big come Luca Zaia, Attilio Fontana e Massimiliano Fedriga. La mossa spaccherebbe pure il fronte tra il Pd e Vincenzo De Luca in Campania.La Sardegna a Fratelli d’Italia, il terzo mandato alla Lega. Sarebbe questo, a quanto apprende La Verità da fonti molto attendibili, la quadratura del cerchio trovata nel centrodestra in relazione alle regionali. Ieri si sono incontrati a Palazzo Chigi la premier Giorgia Meloni e i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, rispettivamente leader di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia: al di là delle smentite di rito, i tre leader del centrodestra hanno discusso della questione delle candidature a presidente delle regioni al voto nel 2024, Sardegna, Piemonte, Basilicata, Umbria e Abruzzo, tutte già governate dalla attuale maggioranza di governo. È la Sardegna il tema più spinoso, considerato che manca poco più di un mese alle elezioni, previste per il 15 febbraio. La Lega ha tenuto duro, fino ad ora, sulla ricandidatura del presidente uscente Christian Solinas, mentre Fratelli d’Italia vorrebbe, forte anche di una decisione presa dai vertici regionali dei partiti, candidare al suo posto il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu. Il braccio di ferro andato in scena in questi giorni, con dichiarazioni roventi, nasconde in realtà una trattativa che ieri, a quanto ci risulta, avrebbe fatto un significativo passo in avanti. Non è certamente un caso che il deputato del Carroccio e segretario della Lega veneta, Alberto Stefani proprio ieri abbia depositato a Montecitorio una proposta di legge che prevede di estendere da due a tre il limite dei mandati possibili per la carica di presidente delle regioni. La norma, se approvata, consentirebbe ai leghisti Luca Zaia (già al terzo mandato, ma per la legge regionale è il secondo), Massimiliano Fedriga e Attilio Fontana, governatori leghisti di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lombardia, di potersi ricandidare alla guida delle rispettive regioni. In particolare, Matteo Salvini non avrebbe il problema di «ricollocare» un pezzo da novanta della Lega come Zaia, che nel 2025 si potrebbe ricandidare alla guida del Veneto. Tra l’altro, è bene ricordarlo, Christian Solinas non è un esponente del Carroccio, ma è il leader del Partito Sardo D’azione, «gemellato» con la Lega. «Oggi andare con i governatori uscenti», sottolinea il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, esponente di rilievo del Carroccio, «vorrebbe dire sicuramente vincere senza problemi tutte le regioni, poi le scelte si fanno insieme e sicuramente questo non comporterà nessuna tensione a livello governativo. È evidente che Solinas non è della Lega, è del Partito Sardo D’Azione». A Solinas saranno fischiate le orecchie: non a caso ha convocato per oggi la direzione del Psd’Az, di cui è segretario. «I rapporti con la Lega sono ottimi», dice alla Verità il deputato sardo di Fdi Salvatore Deidda, «il centrodestra è compatto. Una soluzione si troverà». Molto più esplicita, ma sotto garanzia di anonimato, una fonte autorevolissima del centrodestra nazionale: «Con il terzo mandato», riflette il nostro interlocutore, «si darebbe la possibilità ai presidenti uscenti di sottoporsi al giudizio dei cittadini, e del resto questo limite esiste solo per sindaci e governatori, non per deputati e senatori». Vero, ma fornireste anche un assist a pezzi grossi del Pd come Stefano Bonaccini, Vincenzo De Luca e Michele Emiliano, tutti e tre al secondo mandato e con le regionali in Emilia-Romagna, Campania e Puglia in programma nel 2025: «Ha fatto i nomi», replica la nostra fonte, «di tre governatori nessuno dei quali ha sostenuto Elly Schlein alle primarie dem. È sicuro che faremmo un assist al Pd? Io credo che invece aumenterebbero i grattacapi per la Schlein: soprattutto in Campania, dove De Luca non avrebbe il sostegno del partito nazionale, il centrosinistra si spaccherebbe, De Luca correrebbe con una sua coalizione e il centrodestra potrebbe conquistare la regione». Fantapolitica? Tutt’altro: chi frequenta i meandri della politica italiana ha già ascoltato più volte questo ragionamento da parte di esponenti del centrodestra. Del resto, in conferenza stampa, la stessa Giorgia Meloni a una domanda sul terzo mandato ha risposto lasciando aperta ogni possibilità: «Sul terzo mandato», ha detto la Meloni lo scorso 7 gennaio, «io personalmente ravviso pro e contro, sono abbastanza laica su questa materia per quello che riguarda il merito; per quello che riguarda il metodo, però, penso che sarebbe corretto che un’iniziativa di questo tipo venisse presa dal Parlamento più che dal governo, sinceramente. Quindi, se il Parlamento intende prendere un’iniziativa di questo tipo per il terzo mandato, io ne parlerò col mio partito di riferimento e prenderemo la nostra posizione. Non credo che sarebbe una buona iniziativa farlo dal governo». Guarda caso, proprio ieri la Lega ha depositato in Parlamento la relativa proposta di legge. C’è da registrare la contrarietà al terzo mandato di Forza Italia, ma anche in questo caso ai berlusconiani, per ammorbidire la posizione, verrà offerta una compensazione politica. Infine, sarà molto difficile per Elly Schlein mantenere fermo tutto il partito su un “no” al terzo mandato.
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