2021-12-27
Nicola Molteni: «Sbarchi fuori controllo mentre agli italiani vengono imposti divieti»
Il sottosegretario leghista: «Abbiamo bisogno di barche di turisti, non di taxi del mare».«La tragica conta di morti e dispersi in mare è arrivata a quota 1.500, il dato più alto degli ultimi anni. Le Ong sono tornate a farla da padrone nel Mediterraneo. I tunisini, che sono in testa nella classifica degli sbarchi sulle nostre coste, non scappano da guerre o da persecuzioni. E i rimpatri sono solo 3.500, meno dell’anno scorso e la metà rispetto a quelli del 2019. Un’altra stagione come questa davvero non possiamo permettercela». Nicola Molteni, sottosegretario leghista all’Interno, mette in evidenza con La Verità tutte le criticità legate ai flussi migratori che hanno caratterizzato il 2021. Sottosegretario, siamo tornati a livelli d’emergenza davvero difficili da sostenere.«A oggi abbiamo la rotta orientale, quella che approda in Puglia e in Calabria, che è arrivata al 200 per cento in più di sbarchi rispetto allo scorso anno. E quella del Mediterraneo centrale a più 300 per cento. Sono numeri allarmanti. Ma la situazione è più complessa, perché nel frattempo si annuncia un decreto flussi (quello che regola l’ingresso dei lavoratori non comunitari, ndr) che sale a quota 70.000, con una percentuale elevata dedicata ai contratti non stagionali. Inoltre, le redistribuzioni non hanno funzionato come si immaginava». Come pensate di correre ai ripari?«L’unica considerazione che si può fare è che difendere i confini e le frontiere è diventata un’esigenza, oltre che un dovere, come ci insegnano gli altri Stati. Se non lo fa l’Europa dobbiamo farlo noi».La soluzione quindi qual è? «Sono i decreti sicurezza. In questo momento ci sono altre Ong che stanno puntando verso l’Italia con carichi di migranti irregolari. E non possiamo accettare che l’Europa immagini di modificare Schengen pensando solo ai movimenti secondari (quelli dei rifugiati che si spostano dal Paese in cui sono arrivati per cercare protezione o reinsediamento permanente altrove, ndr) e lasciando soli, così, i Paesi che affacciano sul Mediterraneo (Italia, Spagna, Grecia, Malta e Cipro ndr). Dimenticano che non ci sarebbe alcun problema di movimenti secondari risolvendo quello dei movimenti primari. L’unica soluzione è la difesa delle frontiere esterne. Non possiamo attendere che le istituzioni comunitarie decidano con i loro tempi di affrontare il problema migratorio. In periodo di Covid chiediamo agli italiani sacrifici e limitazioni e non possiamo consentire che l’immigrazione non gestita si scarichi sui territori provocando tensioni sociali». È un fenomeno che impatta con la percezione della sicurezza e, d’altra parte, su ogni tre detenuti uno è straniero.«Quella di origine straniera è una delittuosità elevata. È ovvio che chi arriva e non ha un lavoro, una casa e un reddito, può diventare facile preda della criminalità e finisce per andare a intasare i nostri istituti di pena. Per questo non si può non rivendicare la stagione di Matteo Salvini al Viminale, quando in 14 mesi abbiamo fatto cose straordinarie. L’ho già detto e lo ripeto, serve un cambio di passo. Abbiamo bisogno di traghetti di turisti, non di traghetti di immigrati».