2020-05-30
Nel cuore dello sport è nato un poltronificio gestito dai 5 stelle
Mentre il Paese affonda, il braccio operativo del Coni ha assunto 32 figure apicali. Con stipendi di prima fascia.Leggi QUI replica e contro replica all'articolo.Nell'Italia del virus arriva un nuovo carrozzone. Silenziosa ma implacabile, la costruzione della società Sport e Salute (il braccio operativo del Coni per lo sviluppo dello sport) alle dirette dipendenze del ministero dell'Economia, avanza con ritmi serrati e volumi elefantiaci come agli allegri tempi dell'Iri di democristiana memoria. E sapere che il nuovo contenitore di Stato si gonfia come lievito madre sotto l'ombrello protettivo del Movimento 5 stelle conferma una forte sensazione: chi voleva aprire il Parlamento come una scatola di tonno sta semplicemente creando una nuova casta.La società guidata da Vito Cozzoli, avvocato di Molfetta, già capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo economico al tempo di Luigi Di Maio, in poco meno di due mesi ha pubblicato bandi per 32 assunzioni. Trentadue. La prima tranche di sette per figure apicali come assistente del presidente, responsabile relazioni istituzionali, responsabile program management office, responsabile tecnico dello staff del presidente, direttore infrastruttura, sistemi e ingegneria dello sport, amministratore delegato di Coninet spa, responsabile delle relazioni con la stampa. Un poltronificio in piena regola con presumibili stipendi di prima fascia proprio nel periodo in cui il Paese boccheggia e la potenza di fuoco annunciata dal premier Giuseppe Conte è quella di uno Zippo senza benzina.Conclusa la prima fase, Cozzoli ha ingranato immediatamente la marcia per la sua personale fase 2. Come segnala in un'interrogazione parlamentare al ministero dell'Economia il deputato Marco Silvestroni (Fratelli d'Italia), è infatti in corso «la selezione di altre 25 persone divise nelle aree del project management, dell'istruttoria dei progetti, del monitoraggio, della comunicazione sociale e marketing territoriale, amministrativa e legale». Un assembramento senza droni a controllarlo. Perché nell'interrogazione si sottolinea anche che «non risulta che i relativi bandi siano stati emessi con la preventiva ricerca delle figure professionali all'interno della stessa società Sport e Salute come prescritto dalla normativa vigente». Silvestroni aggiunge un particolare che aumenta lo sconcerto: «Suscita perplessità il fatto che gli stessi bandi siano stati pubblicati nell'area riservata del sito della società, dove li può trovare solo chi è stato preventivamente informato, in apparente spregio di qualunque principio di trasparenza. E con il rischio di abusi».Il lockdown non è stato un danno per tutti. C'è chi ha approfittato della situazione per conferire incarichi e attribuire poltrone. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha cambiato i vertici della multiutility più importante d'Italia (A2a) nominando amministratore delegato Renato Mazzoncini, renzianissimo, nonostante due procedimenti giudiziari in corso. Cozzoli sta costruendo il suo faraonico staff. Nominato presidente di Sport e salute in gennaio, il manager aveva comunque trovato a capo degli uffici una ventina di dirigenti, risultato dell'accorpamento di alcuni dipartimenti e di una cura dimagrante voluta dal predecessore Rocco Sabelli, numero uno ai tempi del delegato governativo allo Sport Giancarlo Giorgetti. Senza contare che il Coni, con oltre 600 dipendenti, è già di suo un ministero. Si tratta di spoil system puro: il nuovo direttore di Infrastrutture e sistemi sarà Luigi Valerio D'Andrea, già commissario dei mondiali Cortina 202, nominato da Luca Lotti. In arrivo anche Marco Salzano, vicecapo di gabinetto di Spadafora. Fra i candidati per il ruolo di ad di Coninet c'è l'assessore allo Sport di Roma, Daniele Frongia.Nessuno nel governo ha mosso un dito riguardo alla pesca miracolosa. Cozzoli è il classico manager pubblico trasversale ai partiti, benvoluto da Di Maio ma con un passato molto vicino a Maria Elena Boschi e a Gianni Letta, in una sorta di Nazareno reloaded. Superò indenne anche la tempesta che travolse nel 2016 il ministro Federica Guidi, della quale era capo di gabinetto. Nelle intercettazioni veniva chiamato «testa di brioche». L'unica fibrillazione al momento della nomina, Cozzoli l'ha avvertita proprio nel M5s. All'annuncio del ministro allo Sport, Vincenzo Spadafora, i grillini duri e puri hanno arricciato il naso ritenendo che fosse «l'ultimo colpo di coda del sistema Di Maio».L'interrogazione di Silvestroni ai ministri Gualtieri e Spadafora pone tre quesiti chiave: «Com'è possibile che in un momento di estrema difficoltà economica vi siano per alcune aree disponibilità tali da poter garantire l'assunzione di 32 persone? Sono state rispettate tutte le normative vigenti per la selezione del personale? Non si delinea un sistema di assunzioni potenzialmente volto a favorire soggetti vicini a esponenti pentastellati?». Poiché in Italia il virus della lottizzazione è sempre il più resistente, l'ultima è una domanda retorica.