2022-12-12
Nel circolino anche ex terroristi
Federica Mogherini e Antonio Panzeri (Ansa)
La Ong di Antonio Panzeri presenta un tragicomico rapporto «sull’impunità nel mondo». L’introduzione è di Sergio Segio (Prima linea). Membri onorari la Mogherini e la Bonino. Il Rapporto sui diritti globali è una pubblicazione annuale sui processi connessi alla globalizzazione e alle sue ricadute, sotto i vari profili economici, sociali, geopolitici e ambientali. Si focalizza sui diritti umani e sulla lotta contro l’impunità, a partire dalla collaborazione con Fight impunity (Association against impunity and for transitional justice), che promuove il volume. Il direttore dell’associazione è proprio Antonio Panzeri, il protagonista dello scandalo Qatargate, che nel 2019 lasciato l’europarlamento per dedicarsi ai diritti umani e fondare questa iniziativa. L’associazione fa parte di un sistema, di una rete di organizzazioni amiche. Di collaborazioni, di conoscenze. Tra i membri onorari di Fight impunity figurano anche Emma Bonino, esponente di +Europa ed ex ministro degli Affari esteri, Federica Mogherini, già ministro degli Esteri e Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Denis Mukwege ginecologo congolese vincitore del premio Nobel per la Pace nel 2018, l’ex commissario europeo Dimitris Avramopoulos e l’ex primo ministro francese Bernard Cazeneuve. L’introduzione del rapporto, inoltre, è curata da Sergio Segio, ex terrorista e figura di spicco di Prima linea. Tutto il board dopo lo scandalo si è dimesso in massa. Tanto che alcuni di loro dicono che ne avrebbero fatto parte praticamente per caso. Come Emma Bonino che ha detto: «Io nemmeno lo sapevo di far parte di questa Ong». Una leggerezza e una superficialità non molto credibili anche perché i temi della Ong sono oggettivamente molto affini alle battaglie della leader di +Europa. Per la Mogherini vale lo stesso, fonti europee raccontano che l’ex ministra ha lavorato a lungo gomito a gomito con Panzeri, ma non ha esitato un minuto solo a dimettersi una volta aperto il vaso di Pandora. In ogni caso Panzeri è cresciuto a sinistra, europarlamentare Pd è stato poi adottato dagli amici di Articolo Uno, Roberto Speranza e Massimo D’Alema, difficile oggi far finta di non conoscerlo. A sinistra poi anche i giornalisti fanno i vaghi. Lucia Annunziata durante il suo programma Mezz’ora in più parla di cricca italiana, e in parte ha ragione perché proprio di cricca si deve parlare, ma a dire italiana si fa una forzatura, si fa i vaghi. Questo sistema, nello specifico, nasce a sinistra, ha nomi e cognomi, persone arrestate, colte in flagranza di reato, soldi come se piovesse trovati nelle case. Sinistra non solo italiana, ma europea. Eva Kaili, infatti, nasce con i socialisti di Papandreu, Francesco Giorgi nasce e cresce a sinistra, quella italiana, di nuovo. Rilasciato sotto condizioni Luca Visentini che, ricordiamo, ricopre il ruolo di segretario generale della Confederazione sindacale internazionale (Ituc). Potrebbe essere null’altro che la punta di un iceberg di un trucchetto, un mestiere che certa sinistra ha imparato bene. Stranamente poi a coprire certi interessi sono sempre ex politici, che poi manovrano dal di fuori i falchi della corruzione. Il board di Fight impunity, composto con grande astuzia e scaltrezza da Antonio Panzeri in modo trasversale, inibisce tutti: Federica Mogherini viene dalla famiglia socialista, Emma Bonino si è sempre collocata nei Liberali, Dimitris Avramopulos è del Partito Popolare, molto vicino al governo italiano. Nessuno di loro è indagato, naturalmente, ma come già detto si è assistita ad una vera e propria fuga dal board. Scandalo su scandalo, la sinistra continua a fare finta di nulla, come se la cosa non li riguardasse. Solo che tutto questo non potrà durare per molto.
il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi (Ansa)
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Donald Trump (Getty Images)
Donald Trump (Getty Images)