Le cure non sostituiscono la puntura, ma possono aiutare durante la malattia. Le più avanzate si basano sui monoclonali. In attesa di autorizzazione al commercio due immunosoppressori e un antinfiammatorio.
Le cure non sostituiscono la puntura, ma possono aiutare durante la malattia. Le più avanzate si basano sui monoclonali. In attesa di autorizzazione al commercio due immunosoppressori e un antinfiammatorio.Nel cassetto dell'Ema ci sono in questo momento sette terapie in valutazione. Tutte da affiancare all'uso dei vaccini. Solo un farmaco è già stato approvato (lo scorso novembre) ed è il Remdesivir. È solo un piccolo plotone, ma necessario per portare avanti la strategia affiancata, ciò che il ministro Roberto Speranza non ha mai preso in considerazione. Tradotto: evita di ammalarti gravemente, vaccinandoti. Ma se ti ammali, quali cure possono aiutarti? La risposta può arrivare dalle terapie a cui stanno lavorando le case farmaceutiche. Gli attuali approcci generalmente si concentrano sugli antivirali, che impediscono al virus di moltiplicarsi, e sugli immunomodulatori, che aiutano il sistema immunitario a combattere il virus o a impedire che reagisca in modo eccessivo in modo pericoloso. Alcune potenziali terapie agiscono in modo diverso o attraverso meccanismi multipli. Ma tutte funzionano in un approccio integrato con il vaccino, non sono un'alternativa ad esso. Va ricordato che oggi non sono in commercio farmaci sviluppati appositamente contro il virus Sars-Cov2. Quelli in valutazione sono stati sviluppati originariamente per trattare altre malattie. Inoltre, alcuni anticorpi monoclonali possono essere efficaci solo contro alcune varianti. Infine, gli anticorpi monoclonali vengono somministrati per infusione venosa, il che li rende poco adatti per applicazioni che non coinvolgano almeno un ambulatorio.Partiamo dalle terapie in stato più avanzato che sono già sotto esame dall'Ema, l'agenzia europea del farmaco. Che le divide in tre categorie. La prima è quella dei trattamenti per i quali è stata già attivata la cosiddetta rolling review (revisione progressiva) che è stata fatta anche con i vaccini. In questo momento sono quattro, tutti basati su anticorpi monoclonali ovvero su un tipo di proteina che è stata progettata per legarsi a una struttura specifica (antigene). C'è la coppia Bamlanivimab-etesevimab sviluppata dalla Eli Lilly e sotto revisione da marzo: la decisione dell'Ema di avviare la revisione continua si basa sui risultati preliminari di due studi, uno che esamina la capacità dei farmaci di trattare Covid quando combinati, l'altro quando il bamlanivimab viene usato da solo. Tuttavia, l'Ema non ha ancora valutato l'intero set di dati. Idem per il Regdanvimab della Celltrion, in revisione da fine febbraio sui risultati preliminari di uno studio in corso che esamina la capacità del medicinale di trattare il virus. In generale, quando si lega alla proteina spike, la capacità del virus di entrare nelle cellule del corpo è ridotta e questo dovrebbe diminuire la necessità di ospedalizzazione nei pazienti con Covid da lieve a moderato. Regeneron Pharmaceuticals e la Roche hanno sviluppato il REGN-COV2, in revisione dall'11 febbraio dopo i risultati preliminari di uno studio che indicano un effetto benefico del medicinale nel ridurre la quantità di virus nel naso e nella gola. Mentre la Glaxo insieme alla Vir Biotechnology ha puntato sul Sotrovimab. È già in corso una revisione separata di Sotrovimab per fornire raccomandazioni a livello dell'Ue a sostegno delle autorità nazionali che potrebbero decidere sull'uso del medicinale per il Covid prima dell'autorizzazione all'immissione in commercio.C'è poi una seconda categoria, quella dei trattamenti su cui l'Ema ha già avviato la valutazione dell'autorizzazione al commercio. Al momento sono tre: il Kineret (anakinra) sviluppato dalla Swedish orphan biovitrum è un immunosoppressore autorizzato nell'Ue dal marzo 2002 per il trattamento di una serie di condizioni infiammatorie, ma lo scorso 19 luglio l'Ema ha iniziato a valutare una domanda per estenderne l'uso al trattamento del Covid in pazienti adulti con polmonite che sono a rischio di sviluppare una grave insufficienza respiratoria. Il suo principio attivo, anakinra, blocca l'attività dell'interleuchina 1, un messaggero chimico coinvolto nei processi immunitari che portano all'infiammazione. Si pensa che ciò potrebbe anche aiutare a ridurre l'infiammazione e il danno tissutale associati al Covid. La decisione dell'Ema è attesa entro metà ottobre. In Italia, il 7 luglio scorso, l'Aifa ha espresso un parere non favorevole sull'inserimento dell'anakinra per il trattamento dei pazienti ritenendo che le evidenze disponibili non siano sufficienti. In realtà, attendendo le mosse dell'Ema.L'agenzia europea sta poi valutando anche l'estensione dell'uso di un altro immunosoppressore, l'Olumiant sviluppato dalla Eli Lilly e finora autorizzato per gli adulti affetti da artrite reumatoide da moderata a grave o dermatite atopica (eczema). Il suo principio attivo, baricitinib, blocca l'azione di enzimi chiamati Janus chinasi che svolgono un ruolo importante nei processi immunitari che portano all'infiammazione. E questo potrebbe anche aiutare a ridurre l'infiammazione e il danno tissutale associati a una grave infezione dal virus. Il 16 agosto è infine partita la valutazione del RoActemra di Roche, un medicinale antinfiammatorio autorizzato in Ue dal 2009, per estenderne l'uso al trattamento di pazienti adulti ospedalizzati con Covid grave che stanno già ricevendo un trattamento con corticosteroidi e richiedono ossigeno extra o ventilazione meccanica. Il RoActemra ha la capacità di bloccare l'azione di una sostanza prodotta dal sistema immunitario del corpo in risposta all'infiammazione. Ultima categoria è quella dei trattamenti già autorizzati. In questa l'Ema ne cita soltanto uno, con lo status di «autorizzazione condizionale». Si tratta del Veklury sviluppato dall'americana Gilead, un medicinale antivirale utilizzato per il trattamento del coronavirus negli adulti e negli adolescenti con polmonite che richiedono ossigeno supplementare. Veklury contiene il principio attivo remdesivir. Ovvero un antivirale per epatite C e poi testato contro l'Ebola. Il principio attivo del Veklury «è un inibitore della Rna polimerasi virale. Interferisce con la produzione di Rna virale. Questo può aiutare il corpo a superare l'infezione da virus e può aiutare i pazienti a stare meglio più velocemente», spiega l'Ema. In ogni caso non si tratta di una cura, ma di una terapia.
Roberto Gualtieri (Ansa)
Gualtieri avvia l’«accoglienza diffusa», ma i soldi andranno solo alla Ong.
Aiutiamoli a casa loro. Il problema è che loro, in questo caso, sono i cittadini romani. Ai quali toccherà di pagare vitto e alloggio ai migranti in duplice forma: volontariamente, cioè letteralmente ospitandoli e mantenendoli nella propria abitazione oppure involontariamente per decisione del Comune che ha stanziato 400.000 euro di soldi pubblici per l’accoglienza. Tempo fa La Verità aveva dato notizia del bando comunale con cui è stato istituito un servizio di accoglienza che sarà attivo dal 1° gennaio 2026 fino al 31 dicembre 2028. E ora sono arrivati i risultati. «A conclusione della procedura negoziata di affidamento del servizio di accoglienza in famiglia in favore di persone migranti singole e/o nuclei familiari o monogenitoriali, in possesso di regolare permesso di soggiorno, nonché neomaggiorenni in carico ai servizi sociali», si legge sul sito del Comune, «il dipartimento Politiche sociali e Salute comunica l’aggiudicazione del servizio. L’affidamento, relativo alla procedura è stato aggiudicato all’operatore economico Refugees Welcome Italia Ets».
2025-12-03
Pronto soccorso in affanno: la Simeu avverte il rischio di una crisi strutturale nel 2026
True
iStock
Secondo l’indagine della Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza, dal 2026 quasi sette pronto soccorso su dieci avranno organici medici sotto il fabbisogno. Tra contratti in scadenza, scarso turnover e condizioni di lavoro critiche, il sistema di emergenza-urgenza rischia una crisi profonda.
Il sistema di emergenza-urgenza italiano sta per affrontare una delle sue prove più dure: per molti pronto soccorso l’inizio del 2026 potrebbe segnare una crisi strutturale del personale medico. A metterne in evidenza la gravità è Alessandro Riccardi, presidente della Simeu - Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza - al termine di un’indagine che fotografa uno scenario inquietante.
Ansa
Secondo indiscrezioni Stellantis valuta di usare l’alleato Leapmotor per produrre vetture elettriche a basso costo in Spagna da rivendere poi con lo storico brand italiano. La stessa operazione può riguardare Opel.
Perché Stellantis dovrebbe spendere tempo e risorse per sviluppare modelli full electric, quando ha a disposizione le vetture a batteria di Leapmotor che per costi e tecnologia sono le «migliori» in circolazione? La domanda circola da tempo negli ambienti più vicini alle cose della casa automobilistica italo-francese ed è diventata ancor più pertinente dopo il susseguirsi dei dati poco lusinghieri per le e-car in Italia.
2025-12-03
Dimmi La Verità | Elena Bonetti (Azione): «Manovra, riforma della giustizia e situazione politica»
Ecco #DimmiLaVerità del 3 dicembre 2025. Il presidente di Azione Elena Bonetti commenta la manovra, la riforma della Giustizia e la situazione politica generale.






