2025-07-15
Napoleone Macron fa sogni di guerra: «Raddoppio il bilancio dedicato alla Difesa»
Celebrando la Bastiglia il capo dell’Eliseo esonda: «Europa mai così in pericolo dal 1945, dobbiamo difenderci da soli».Il 14 luglio, per la Francia, è un giorno di festa nazionale. Per il suo presidente, Emmanuel Macron, quella del 2025 è stata un’occasione per mostrare i muscoli e immaginarsi nuovamente a capo di un inesistente esercito europeo. E così ieri, la tradizionale parata militare sugli Champs-Élysées è stata un tripudio di carri armati e blindati, come non se ne vedevano da anni. Ma la ciambella non è venuta del tutto col buco. Nel bel mezzo della parata, due cavalli hanno fatto le bizze dando vita a una scena un po’ fantozziana. Il primo si è staccato dalla formazione della cavalleria della Guardia repubblicana, il secondo è invece caduto e ha disarcionato il cavaliere.La dimostrazione di forza era già iniziata di buon mattino con le parole del generale Loïc Mizon, governatore militare della città di Parigi e responsabile dell’evento che, ai microfoni della radio Rtl , ha dichiarato che le Forze armate francesi hanno voluto evidenziare la «credibilità operativa» nonché la «solidarietà strategica» con i loro alleati. Anche per questo, ha spiegato il generale, «l’Esercito sfila in brigata in assetto di guerra, che vuol dire, pronta a combattere». Secondo l’alto ufficiale «si tratta di mostrare che l’esercito è in grado, se il presidente della Repubblica glielo ordina, di lanciare una brigata». Per questo sulla celebre avenue parigina ieri c’erano i soldati della settima brigata blindata in assetto di guerra, a bordo di carri armati Leclerc e veicoli blindati dotati di cannoni Caesar. Altri militari hanno sfilato anche su veicoli da combattimento Vbci e teleguidato droni i sistemi anti aerei Samp/t. Nel cielo sopra Parigi hanno invece sfilato degli Airbus A400M, dei caccia Rafale, Mirage e Alphajet.Le alleanze e i partenariati militari sono stati incarnati da vari contingenti armati stranieri. Il Paese ospite d’onore della parata del 2025 era l’Indonesia, presente con un contingente di soldati ricoperti da curiosi copricapi a forma di teste di animale. Il Paese musulmano più popolato del mondo, era anche rappresentato dal suo presidente, l’ex generale Prabowo Subianto che, scriveva ieri il quotidiano comunista L’Humanité, «ha anche partecipato al genocidio di Timor Est, a partire dal 1975». Tra gli ospiti d’onore presenti nella tribuna di Place de la Concorde c’era anche l’emiro del Kuwait, Mechaal al-Ahmad al-Jaber al-Sabah. Una nota dell’Eliseo ha indicato che Parigi e Kuwait City intendono «intensificare la coordinazione per affrontare le grandi crisi regionali». Altri militari stranieri hanno sfilato sull’avenue o nei cieli parigini. È il caso di una compagnia belgo-lussemburghese, della forza franco-finlandese della missione Onu Unifil in Libano, un A400M e un caccia Typhoon spagnoli, altri caccia dello stesso tipo britannici e tedeschi, un F18 svizzero nonché un elicottero Caiman della marina militare italiana.Ma il tripudio di uomini in divisa, cannoni e carri armati tanto caro a Macron è stato solo l’ultimo «segnale» di forza inviato al mondo intero e, in particolare, alla Russia. In effetti, meno di 24 ore prima della parata, il presidente francese aveva tenuto un discorso davanti ai vertici militari transalpini. Il presidente francese ha dichiarato che «stiamo vivendo un momento di cambiamento», visto che «mai dal 1945 la libertà è stata così minacciata e la pace nel continente è dipesa dalle nostre decisioni attuali». Non è chiaro di chi siano le «nostre decisioni», ma siccome Macron parlava del continente, si potrebbe pensare che si riferisse all’Ue. Poi il capo di Stato transalpino ha rinnovato la richiesta di uno sforzo nazionale. Questo perché «la minaccia russa è stata preparata, organizzata e duratura», ha detto Macron, aggiungendo che «dobbiamo essere in grado di affrontarla» e «scoraggiarla». Poi l’affondo: «Per essere liberi in questo mondo, bisogna essere temuti. Per essere temuti, bisogna essere potenti». Gli antichi romani avrebbero parafrasato con: si vis pacem para bellum. Macron ha anche inviato due stoccate a Israele e agli Stati Uniti parlando del diritto internazionale «sfregiato» in Medio Oriente e della «messa in discussione della solidarietà» tra alleati.Le parole del presidente francese hanno confermato una volta di più la campagna di riarmo da lui lanciata tempo fa. Una campagna che è stata precisata anche da una rivista strategica pubblicata ieri e nella quale si legge che «è chiaro ormai che stiamo entrando in una nuova era», caratterizzata «da un rischio particolarmente alto di guerra ad alta intensità fuori dal territorio nazionale, in Europa». La stessa rivista ha anche indicato che «in un orizzonte al 2030» tale minaccia vedrebbe «implicati la Francia e i suoi alleati, in particolare europei». Inoltre il territorio francese sarebbe interessato da «azioni ibride massicce». Anche per questo, Parigi punta a portare il budget della difesa fino alla soglia dei 64 miliardi di euro, entro il 2027.Ma mentre Macron mostrava i muscoli al mondo intero, in varie città del suo Paese, tra cui Brest, Agen e Digione, si registravano le «solite» scene di guerriglia urbana con auto incendiate e fuochi d’artificio sparati contro le forze dell’ordine. In totale, secondo il ministero dell’Interno, nella notte tra il 13 e il 14 luglio sono state arrestate 389 persone.
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