2022-11-19
La nuova stretta Bce: «Venderemo i bond, altri rialzi dei tassi»
L’annuncio di Christine Lagarde: «Bisogna normalizzare il bilancio». Le fa eco la Bundesbank. Le rate dei mutui saliranno ancoraEra un dubbio, ora è diventata una certezza. La Banca centrale europea guidata da Christine Lagarde alzerà ancora i tassi di interesse e attuerà una nuova stretta sul settore bancario. «Ci aspettiamo di alzare ulteriormente i tassi. Togliere l’accomodamento monetario potrebbe non essere sufficiente», ha detto il presidente della Bce ieri al Congresso bancario europeo a Francoforte, con parole che fanno presagire che l’istituto centrale porterà i tassi ben oltre l’attuale 2%.Nel corso del suo intervento la numero uno della Bce ha anche fatto sapere che l’Eurotower si appresta a varare «altri strumenti» contro l’inflazione oltre i tassi d’interesse. «A dicembre definiremo i principi chiave per ridurre il portafoglio di bond», ha detto. Per ridurre il proprio bilancio la Bce ha inoltre inasprito le condizioni dei maxi prestiti Tltro: per questo nella prima finestra dopo tale decisione, le banche hanno dovuto rimborsare 296 miliardi di euro.Ieri, insomma, la Lagarde ha detto chiaramente che la quiete dopo la tempesta deve ancora arrivare e ci vorrà un po’. Con l’economia dell’area euro giunta in una nuova fase di alta inflazione, «è opportuno che il bilancio, in modo misurato e prevedibile, sia normalizzato», ha puntualizzato facendo riferimento ai titoli nel portafoglio della Banca centrale acquisiti durante gli anni del quantitative easing.Proprio su questo tema il presidente ha confermato che «a dicembre definiremo i principi chiave per ridurre il portafoglio di bond» pur mantenendo la flessibilità nei reinvestimenti e lo «scudo» anti spread.«Abbiamo bisogno di banche che continuino ad essere parte della soluzione», ha detto la Lagarde, «minare le solide fondazioni che abbiamo costruito non aiuterebbe», e «diluire eccessivamente la regolamentazione lascerebbe le banche più esposte agli shock e meno in grado di dare sostegno alle transizioni da cui dipenderà la nostra crescita futura». Alla fine «alzeremo i tassi a livelli che riportino l’inflazione al nostro obiettivo di medio termine in modo tempestivo». Dello stesso avviso anche Joachim Nagel, presidente della Bundesbank e quindi membro del consiglio direttivo della Bce. Intervenendo allo European banking congress ha detto che «con tre importanti aumenti consecutivi dei tassi, abbiamo compiuto passi importanti sulla via della normalizzazione della politica monetaria. Ma non possiamo fermarci qui. Sono necessari ulteriori passi decisivi». «Ci troviamo», ha continuato Nagel, «in un contesto con proiezioni di inflazione molto al di sopra del nostro obiettivo e rischi al rialzo per l’inflazione. In un tale contesto, l’attuale livello dei tassi ufficiali non può garantire un tempestivo ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo del 2%. Per garantire il ritorno alla stabilità dei prezzi, i tassi di interesse nominali e reali a lungo termine devono aumentare sufficientemente, motivo per cui i tassi ufficiali devono aumentare ulteriormente».È chiaro, però, che le intenzioni della Bce di alzare ancora i tassi di interesse metteranno in grande difficoltà l’economia italiana e il suo debito pubblico. Il nostro debito monstre, infatti, diventerà sempre più costoso e questo metterà a dura l’economia del nostro Paese già fiaccata dall’inflazione galoppante e dalla crisi energetica. Secondo un articolo di Bloomberg, con questi tassi in aumento, il rapporto debito/Pil potrebbe arrivare a quasi il 190% entro il 2040, rispetto al 150%.Il problema, inoltre, avrà un forte impatto sui mutui, già in salita negli ultimi mesi. Gli italiani, non è una novità, sono da sempre molto amanti del mattone e ora, a questi livelli, si troveranno schiacciati e nell’impossibilità di poter rinegoziare un mutuo. Il motivo? Chiunque abbia acceso un finanziamento negli anni passati non potrà trovare nulla di meglio in base a quanto oggi offre il mercato. «Nella situazione attuale, con i tassi in costante aumento, la surroga rimane una possibilità per i mutuatari, ma la convenienza o meno dell’operazione va valutata caso per caso», spiega alla Verità Ivano Cresto, managing director prodotti di finanziamento di Facile.it, «È bene considerare alcuni fattori. Ad esempio, se si è titolari di un mutuo a tasso fisso siglato tre o quattro anni fa, quando i tassi erano bassissimi, non ha gran senso ricorrere oggi alla surroga, ma se è stato sottoscritto un finanziamento a tasso variabile con uno spread molto alto o se si vuole avere la tranquillità di fare i conti con una rata fissa o massima, allora si potrebbe valutare l’opzione di passare a un fisso o variabile con cap. È vero che oggi potrebbero portare a un aumento della rata, ma comporterebbero una maggior tutela in vista di ulteriori rialzi. La convenienza della surroga, inoltre, dipende anche dallo stato di avanzamento del proprio piano di ammortamento; più si va avanti nel rimborso delle rate, più gli interessi da pagare alla banca si alleggeriscono e una surroga potrebbe non essere quindi conveniente».
«Ci sono forze che cercano di dividerci, di ridefinire la nostra storia e di distruggere le nostre tradizioni condivise. La chiamano la cultura woke». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un video messaggio al gala 50esimo anniversario della National Italian American Foundation a Washington. "È un tentativo di cancellare la storia fondamentale degli italoamericani e di negare il loro posto speciale in questa nazione. Non glielo permetteremo. Il Columbus Day è qui per restare», ha aggiunto il presidente del Consiglio ringraziando Donald Trump per aver ripristinato quest'anno la celebrazione.
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L'amministratore delegato e direttore generale di Gruppo FS Stefano Antonio Donnarumma premiato a Washington
L’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane ha ricevuto il Premio Dea Roma della National Italian American Foundation per il contributo alla modernizzazione delle infrastrutture di trasporto e alla crescita sostenibile del Paese.
La NIAF (National Italian American Foundation) ha conferito a Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo FS Italiane, il Premio NIAF Dea Roma come leader nell’eccellenza ingegneristica per la crescita nazionale e l’infrastruttura sostenibile.
La cerimonia si è svolta sabato 18 ottobre 2025 durante il Gala del 50° Anniversario della NIAF, all’Hotel Washington Hilton di Washington D.C. negli Stati Uniti d’America. Il riconoscimento è stato assegnato per evidenziare il ruolo cruciale svolto da Donnarumma nella trasformazione e modernizzazione delle infrastrutture di trasporto italiane, con un forte impegno verso la sostenibilità e l’innovazione.
«È un vero onore ricevere questo premio che ho il piacere di dedicare a tutti gli italiani che creano valore sia nel nostro Paese che all’estero e diffondono principi volti a generare competenze specifiche nell’ambito dell’ingegneria, della tecnologia e dell’innovazione. Nel Gruppo FS Italiane abbiamo avviato quest’anno un Piano Strategico da 100 miliardi di euro di investimenti che rappresenta un motore fondamentale per la crescita e lo sviluppo del Paese». ha dichiarato Stefano Antonio Donnarumma.
Sotto la guida di Donnarumma, il Gruppo FS sta promuovendo importanti progressi nello sviluppo di linee ferroviarie ad Alta Velocità e nelle soluzioni di mobilità sostenibile, contribuendo a collegare le comunità italiane e a supportare gli obiettivi ambientali nazionali. Il Piano Strategico 2025-2029 include diversi interventi per migliorare la qualità del servizio ferroviario, costruire nuove linee ad alta velocità e dotare la rete del sistema ERTMS per garantire maggiore unione fra le diversi reti ferroviarie europee. Più di 60 miliardi è il valore degli investimenti destinati all'infrastruttura ferroviaria, con l'obiettivo di diventare leader nella mobilità e migliorare l’esperienza di viaggio. Questo comprende l’attivazione di nuove linee ad alta velocità per collegare aree non ancora servite, con l'obiettivo di aumentare del 30% le persone raggiunte dal sistema Alta Velocità. Sul fronte della sostenibilità, inoltre, il Gruppo FS - primo consumatore di energia elettrica del Paese con circa il 2% della domanda nazionale – si pone l’obiettivo di decarbonizzare i consumi energetici attraverso la produzione da fonti rinnovabili e l’installazione di oltre 1 GW di capacità rinnovabile entro il 2029, pari al 19% di tutti i consumi del Gruppo FS, e di circa 2 GW entro il 2034. Fondamentale è anche il presidio internazionale, con una previsione di crescita del volume passeggeri pari al 40%.
Il Gruppo FS ha infatti inserito lo sviluppo internazionale tra le sue priorità, destinando una quota significativa degli investimenti al rafforzamento della propria presenza oltre confine. L’obiettivo è consolidare il posizionamento del Gruppo in Europa, ormai percepita come un’estensione naturale del mercato domestico, e promuovere una rete ferroviaria sempre più integrata e in linea con i principi della mobilità sostenibile.
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