2025-09-23
Mps prende Mediobanca con l’86,3% e Unicredit si ritira dalle Generali
Opas conclusa: la Cenerentola del settore, dopo anni di guai, conquista il salotto buono e diventa regina. Ora può pensare a fusioni e delisting. Il board di Piazzetta Cuccia si dimette con 90 milioni da spartire.Chi l’avrebbe mai detto? Monte dei Paschi di Siena, la banca che per decenni è stata sinonimo di guai, ricapitalizzazioni pubbliche e commissariamenti, oggi si prende una rivincita che sembra scritta per i romanzi di suspense. L’Opas su Mediobanca si chiude con un risultato da applausi: 86,33% del capitale in mano senese. Cinque giorni di riapertura dei termini dell’offerta, 128.874.081 azioni aggiuntive apportate, e il gioco è fatto: la scalata è completa, oltre ogni più rosea aspettativa. Un trionfo che dimostra come la pazienza e la determinazione possono battere il blasone e la presunta invincibilità dei salotti finanziari di Piazzetta Cuccia. Partiamo dai numeri: l’Opas era stata annunciata il 24 gennaio e avviata il 14 luglio, chiudendosi l’8 settembre con adesioni pari al 62,3% del capitale. Non abbastanza, a quanto pare, per i progetti di possibile integrazione. Così, ecco i tempi supplementari, dal 16 al 22 settembre, con il risultato finale di un ulteriore 24% di capitale portato a casa. Il Monte ha giocato fino a superare nettamente la soglia dei due terzi del capitale. Superata questa soglia, Mps può controllare non solo il board, ma anche l’assemblea straordinaria, deliberare fusioni e pensare al probabile delisting di Mediobanca. Insomma, il Monte non è più una comparsa, ma il regista della scena.E cosa succede ora a Piazzetta Cuccia? Il vecchio board ha rassegnato le dimissioni, efficaci a partire dalla prossima assemblea del 28 ottobre. Il Monte è già al lavoro per definire la lista dei candidati al nuovo cda, con l’assistenza dell’advisor Korn Ferry. Meno di due settimane per ristrutturare completamente la governance: un cambio di scena che non ha precedenti nella storia recente della finanza italiana. I vecchi dirigenti di Piazzetta Cuccia hanno perso il potere ma hanno irrobustito il loro patrimonio in maniere considerevole: l’amministratore delegato Alberto Nagel, il presidente Renato Pagliaro e il direttore generale Francesco Saverio Vinci si sono spartiti un tesoro di 90 milioni vendendo le loro azioni Mediobanca. Ora toccherà a Siena disfare il salotto buono e dare una nuova missione a Piazzetta Cuccia.Le implicazioni industriali non sono da poco. Si parla di fusioni, sinergie, riallocazione delle attività, e magari di un ridisegno dell’intera rete di partecipazioni, a partire da Compass fino al 13% di Generali che rappresentava, fin dall’inizio, il vero tesoro da conquistareMa il colpo di scena non finisce qui. Se da un lato Mps conquista Piazzetta Cuccia, dall’altro lato Unicredit compie lentamente la sua uscita dal capitale di Generali. Dopo aver accumulato il 6,49% tra fine 2024 e inizio 2025, la banca guidata da Andrea Orcel ha progressivamente ridotto la partecipazione fino al 2% attuale. Una scelta annunciata, coerente con la strategia di considerare Generali un investimento finanziario e non strategico. Nel frattempo, Orcel ha spostato l’attenzione su Mediobanca, creando un pacchetto dell’1,9% che, seppur piccolo, ha avuto un ruolo decisivo durante l’assemblea di agosto su Banca Generali, contribuendo al fallimento della mossa difensiva di Piazzetta Cuccia contro l’Opas di Mps.In altre parole, la finanza italiana sta vivendo una stagione di colpi di scena: il Monte dei Paschi, la Cenerentola delle banche italiane, diventa regina; Mediobanca, simbolo di continuità e potere, viene rimodellata a ritmo record; Unicredit, prudente e strategica, esce di scena progressivamente, riducendo la propria esposizione e preparandosi a lasciare il palcoscenico a chi oggi detta legge. E l’ironia della storia? Il Monte dei Paschi, dato per spacciato ora comanda. Mediobanca, che fino a ieri parlava di «operazione distruttiva di valore», oggi deve accettare il nuovo ordine. E Unicredit, che aveva cercato di giocare le sue carte a Piazzetta Cuccia, si ritira con la discrezione.
Dall'alto a sinistra in senso orario: Mikey Mccoy, Laura Loomer, Candace Owens e Brett Cooper
Emmanuel Macron all'assemblea generale dell'Onu (Ansa)
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