2025-11-25
Morti «no vax» nonostante le dosi. Uno studio mostra la manipolazione
Fino a 15 giorni dopo la somministrazione, pure gli inoculati erano conteggiati tra i deceduti senza copertura. Una ricerca sull’Emilia-Romagna offre una stima sul rigonfiamento dei dati, funzionale al dogma pandemico.Del bias, errore sistematico che in uno studio di ricerca clinica può portare a una scorretta interpretazione dei risultati o addirittura a risultati erronei, più volte ha scritto la Verità raccogliendo le osservazioni di ricercatori che non danno nulla per scontato.Uno studio appena pubblicato sulla rivista Autoimmunity, riferito alla mortalità per tutte le cause nella Regione Emilia-Romagna, riesce però a rendere l’entità della distorsione compiuta attraverso un «errore di finestra di conteggio dei casi», nei dati reali, che considera i vaccinati non vaccinati per 14 giorni dopo la dose. Già sospettato da autori precedenti sulla base di simulazioni, questa pubblicazione a cura di Marco Alessandria, Giovanni Trambusti, Giovanni Maria Malatesta, Panagis Polykretis e Alberto Donzelli stima di quanto l’errore aumenti artificialmente la mortalità dei non vaccinati e diminuisca quella dei vaccinati. Lo fa perché sposta i decessi che si verificano nei primi 14 giorni dopo la vaccinazione allo stato di non vaccinati, sulla base del fatto che questo intervallo di tempo è necessario per la piena espressione della risposta immunitaria. In Italia, secondo un’indicazione dell’Istituto superiore di sanità (Iss), è prassi comune considerare come non vaccinati coloro che sono stati vaccinati da meno di 15 giorni e ripetere lo stesso turno per ogni ulteriore somministrazione di dose. Nello studio, invece, sono stati considerati «vaccinati» coloro che hanno ricevuto almeno la prima dose di vaccino contro il Covid-19, e «non vaccinati» coloro che non hanno ricevuto alcuna dose. I dati mostrano un aumento ingiustificato della mortalità dei non vaccinati durante il periodo in cui la maggior parte delle persone si era fatta somministrare dosi. Ad esempio, nel caso dei settantenni, l’aumento della mortalità dei non vaccinati si verifica dall’inizio di aprile 2021 in poi, proprio quando (all’arrivo della primavera) il numero dei positivi e dei decessi classificati come morti Covid andava ormai scemando. Si tratta di un’evidente contraddizione: la mortalità dei non-vaccinati avrebbe dovuto seguire quella della popolazione generale, ossia diminuire.La spiegazione arriva proprio dal ribaltamento della mortalità dei vaccinati sulla categoria dei non vaccinati. Gli autori si sono concentrati sull’intera popolazione dell’Emilia-Romagna e il calcolo per difetto, con i test statistici applicati, stima che in tre mesi (da aprile a giugno 2021), nella classe di età 70-79 anni, su 1.434 decessi dichiarati come non vaccinati 531 decessi (il 37%) fossero in realtà di persone che erano state vaccinate. Nella stessa Regione, ma da maggio a luglio 2021 e nella fascia 60-69 anni, su 467 decessi classificati come non vaccinati, la stima è che circa 106 decessi (il 23%) fossero in realtà vaccinati. Per la classe 50-59 anni, nei tre mesi da giugno ad agosto 2021, su 222 decessi dichiarati tra i non vaccinati la stima è che circa 93 (il 42%) fossero in realtà persone vaccinate. Stiamo parlando di percentuali di errore molto alte, nella quantificazione dei morti senza una dose. Numeri falsati, che però tornavano «utili» nella narrazione per spingere agli inoculi. I dati utilizzati sono stati acquisiti esclusivamente da fonti istituzionali. Dall’Istituto nazionale di statistica (Istat), i numeri di decessi giornalieri per tutte le cause e per ciascuna fascia di età decennale della popolazione della Regione Emilia -Romagna dal 27 dicembre 2020 (avvio della campagna vaccinale Covid-19 in Italia) al 31 dicembre 2021; dall’Anagrafe nazionale vaccini (Anv), gestita dal ministero della Salute, i dati sulla somministrazione dei vaccini Covid-19, per ciascuna classe di età quinquennale (poi aggregata in classi di età decennali per corrispondere ai dati Istat), dal 27 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021; i dati sulla mortalità Covid-19 delle persone vaccinate e sulla somministrazione dei vaccini dalla Regione Emilia-Romagna sono stati ottenuti tramite una richiesta Foia dell’avvocato Lorenzo Melacarne e rilasciati già completamente anonimizzati. Disponendo di tutti questi dati per ogni giorno, gli autori sono stati in grado di calcolare l’incidenza giornaliera di mortalità per ciascuna classe di età delle persone vaccinate e non vaccinate. Tutti i tassi sono stati calcolati per 100.000 persone.Gli autori segnalano che studi condotti dall’Office for National Statistics (Ons) del Regno Unito sembrano confermare la pratica della finestra temporale di 14 o 21 giorni dalla vaccinazione con una determinata dose, «durante la quale non solo le infezioni o i ricoveri ospedalieri da Covid-19, ma anche i decessi per qualsiasi causa vengono attribuiti al precedente stato vaccinale». Con inevitabili errori di conteggio. Forse anche per questo il Regno Unito nel giugno 2023 ha smesso di rendere pubblici i dati sulla mortalità in base allo stato di vaccinazione contro il Covid-19.Verificare l’esistenza di un «errore di finestra di conteggio dei casi» nei dati reali in altre regioni oltre all’Emilia-Romagna può evitare che la sua ripetizione sistematica possa «distorcere i risultati epidemiologici di un evento e portare a decisioni errate di sanità pubblica».
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