
Con il voto Baa3 arriva il consiglio di usare i risparmi dei cittadini per finanziare lo Stato. L'idea piace all'Europa. Mario Draghi potrebbe sostituire il Qe con garanzie sui titoli.Inutile girarci intorno: per quanto previsto, il downgrading deciso da Moody's rende la situazione dell'Italia più complicata.I tempi, intanto: non è un buon segnale che il nuovo rating sia stato diffuso con 12 giorni di anticipo rispetto al calendario che era stato preannunciato da Moody's, e addirittura prima che la Commissione Ue si pronunci sulla manovra (il governo Conte invierà domani le sue controdeduzioni, e una riunione della Commissione è fissata per dopodomani). Senza neanche aspettare, Moody's ha dato il suo verdetto.E, come accade in questi casi, il rischio è quello di alimentare un clima sfavorevole: brutte aperture sui mercati domani, ulteriori effetti sullo spread e un implicito condizionamento del prossimo giudizio di un'altra agenzia, Standard & Poor's.Se invece vogliamo andare in cerca degli aspetti positivi (esercizio non facile), l'elemento di consolazione sta nel fatto che Moody's prevede un outlook stabile, quindi non prefigura ulteriori peggioramenti.L'altro elemento rassicurante (ricorderete che La Verità valorizzò molto la notizia) sta nelle parole pronunciate da un uomo di punta della banca americana Jp Morgan, Nick Gartside, che una settimana fa dava testualmente per «scontata» una bocciatura da parte di Moody's, ammetteva che ci sarebbe stata «da aspettarsi molta volatilità in vista delle decisioni delle agenzie di rating», ma aggiungeva anche che «bisognerà farci l'abitudine». Gartside aveva anche fatto riferimento a circostanze come Brexit e le presidenziali francesi, a loro volta motivo di fibrillazioni in passato. E soprattutto il banchiere chiudeva annunciando l'impegno di Jp Morgan non solo a mantenere, ma addirittura ad «aumentare», gli acquisti di titoli italiani, spiegando che la situazione potrebbe addirittura essere «un'opportunità: altrimenti non compreremmo Btp».Anche qui, la cosa può essere letta in due modi. In chiave ottimistica, si può dire che l'atmosfera pro italiana creata dall'amministrazione Trump è stata fatta propria da una banca importantissima, che dunque decide di aprire e «allargare» un ombrello protettivo. In chiave meno ottimistica, è evidente che i rendimenti cresceranno ancora: chi prende titoli italiani vorrà un premio di rischio molto elevato. E non va dimenticato che, per gli interessi sul debito, l'Italia paga ogni anno un conto di circa 65 miliardi di euro, destinato a questo punto a salire.Tra le righe del verdetto di Moody's c'è invece una parte inquietante: è quella in cui l'agenzia dice che «le famiglie italiane dispongono di elevati livelli di ricchezza, un significativo cuscinetto contro futuri shock, e anche una fonte potenzialmente importante di finanziamento per lo Stato». Insomma, senza tanti giri di parole, un invito alla patrimoniale. Mancherebbe solo questa sciagura alle famiglie italiane, la cui ricchezza (immobiliare) è stata già massacrata da Mario Monti triplicando le tasse sul mattone nel 2011, con conseguenze che sono tuttora sotto i nostri occhi: svalutazione delle case, calo di prezzi e compravendite. Manca solo che a qualcuno venga in mente di mettere ancora mano (o manina) al patrimonio mobiliare e immobiliare degli italiani.Restano infine un auspicio e un interrogativo. L'auspicio riguarda una battaglia che a questo punto l'Italia dovrebbe avviare in Ue (perfino, a nostro modesto avviso, minacciando di mettere il veto su ogni altra cosa, a partire dal bilancio comunitario): è urgente sostituire le regole che subordinano gli acquisti della Bce a un certo rating, e introdurre il principio di una libera valutazione della Bce sui titoli sovrani degli Stati, al di là del rating.Quanto all'interrogativo, nessuno può rispondere, se non Mario Draghi in persona: al di là del calendario in esaurimento del Qe, la Bce potrà e vorrà mettere in campo, se questo si rendesse necessario, altre forme di garanzia dei titoli del debito pubblico degli Stati membri? La garanzia, a questo punto, può essere ancora più importante dell'acquisto.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
iStock
In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






