2024-01-16
Mittal a un passo dall’addio a Ilva chiede «garanzie» sulla Morselli
Lucia Morselli (Imagoeconomica)
Aumentano le possibilità di divorzio consensuale con lo Stato: in cambio di circa 250 milioni e la manleva sulle responsabilità dell’ad. Via libera del Tar al blocco gas. Acciaierie ricorre: le forniture vanno avanti.Prima è stata ufficializzata la notizia di Mittal che ha deciso di investire in Francia, quindi sono trapelate le indiscrezioni sul prezzo dell’indennizzo che gli indiani stanno trattando con Invitalia per togliere il disturbo da Taranto con una possibile manleva sull’operato dell’ad Lucia Morselli e infine è arrivata la decisione del Tar (attesa da qualche giorno) che ha nella sostanza dato il via libera allo stop per le forniture di gas all’impianto pugliese. Se si guardano in controluce e si mettono in fila, le tre notizie che riguardano le ultime ore della tormentata storia dell’ex Ilva portano dritto dritto alla stessa conclusione: mai come in questo momento l’addio degli indiani ad Acciaierie Italia è vicino, mai come in questo momento gli avvocati in azione (Cleary Gittlieb per gli asiatici e Chiomenti per il socio pubblico) stanno trattando sul prezzo e mai come in questo momento la discussione verte sui dettagli. C’è ancora tempo, nell’incontro con i sindacati il governo aveva fatto capire che la deadline era il 17 gennaio, poi il 18 ci sarebbe stato un nuovo vertice con le parti sociali per riferire. L’investimento in Francia ha un duplice significato. Da un lato evidenzia che ormai da tempo gli indiani avevano cambiato target (si parla di 1,8 miliardi con 850 milioni messi sul piatto dallo Stato francese per portare a termine la decarbonizzazione dell’impianto di Dunkerque) e dall’altro che non avevano nessun timore che potesse influire sulla trattativa con lo Stato italiano. Anche perché si tratta di una comunicazione ufficiale del ministro delle Finanze transalpino Bruno Le Maire, quindi evidentemente concordata con il colosso dell’acciaio. Il prezzo poi. Sull’entità dell’indennizzo le versioni confliggono. Sembra che l’accordo possa sbloccarsi anche con una cifra decisamente inferiore ai circa 400 milioni di cui si era parlato e che Invitalia verserebbe in tempi abbastanza rapidi nelle casse di Mittal. Alcune fonti parlano della possibilità di un maxi-sconto che arriva fino a un indennizzo da 250 milioni. Oggi gli indiani hanno il 62% e Invitalia il 38%, ma con la conversione del prestito obbligazionario da 620 milioni, lo Stato dovrebbe salire al 60% e il socio privato scendere al 40%. Insomma si tratta di valorizzare questo 40%. Non solo. Perché secondo quanto risulta alla Verità, nelle trattative di queste ore è entrato in gioco anche il nome dell’amministratore delegato Lucia Morselli che era stato indicato proprio dagli indiani. Come mai? Sembra che nel tira e molla del «dare» e dell’«avere» tra le due parti, il colosso asiatico abbia evidenziato come i patti parasociali sottoscritti all’epoca del governo Conte non sarebbero stati rispettati, mentre lo Stato avrebbe fatto notare che sarebbe potuto sorgere anche un problema relativo alla negligenza nella gestione aziendale da parte del manager indicato dagli indiani. Insomma, la possibilità concreta è che su entrambe le pretese (sugli accordi parasociali e sul manager) le parti decidano di soprassedere. Vedremo. Ieri è stata poi la giornata del via libera del Tar al blocco della fornitura di gas all’Ex Ilva di Taranto. Prima di raccontare i fatti, però, anticipiamo le conclusioni: la fornitura andrà avanti. E non sembra neanche tanto causale che la decisione (si tratta di una responsabilità di Mittal) sia arrivata proprio nel bel mezzo del tavolo legale. Comunque, Acciaierie d’Italia ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato, che di fatto comporta il «congelamento» del provvedimento. Un’eventuale decisione sulle forniture di gas quindi potrà essere presa solo a valle delle interlocuzioni tra l’autorità di regolazione, l’Arera, e Snam, il fornitore di ultima istanza. Da ricordare che la questione verte sul mancato pagamento di bollette per 109 milioni di euro. Nelle more della decisione, Snam ha continuato a fornire il gas agli stabilimenti, accumulando un ulteriore credito di 69 milioni a fine 2023. Cosa succederà adesso? Con Ilva è quasi impossibile fare dei pronostici, perché si rischia di essere smentiti nel giro di qualche ora. Se però i legali di Mittal e Invitalia dovessero firmare un accordo entro un paio di giorni, davvero si potrebbe aprire una prospettiva nuova. Evitando l’amministrazione straordinaria (uno spauracchio anche per le aziende dell’indotto con decine di fornitori che non sono stati pagati) e accelerando sulla ricerca del famoso socio privato italiano. Più fonti puntano su Arvedi, ma le stesse fonti evidenziano come, l’investimento sulle acciaierie di Terni insegna, il gruppo cremonese sia molto accorto nelle sue mosse. E prima di aprire il portafoglio e metterci la faccia vuol avere rassicurazioni che le grane con gli indiani riguardino il passato e che le questioni giudiziarie siano «superabili». Non poco.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.