2025-09-24
Misteriosi droni a Copenaghen e Oslo. Gli States: Paesi Nato abbattano i jet russi
Il Danish security and intelligence service intorno all’aeroporto di Copenaghen (Ansa)
Le parole di Trump dopo altri sconfinamenti. Il Cremlino smentisce. Il Papa: «Qualcuno vuole l’escalation...».Lo spazio aereo europeo è stato di nuovo invaso da droni: questa volta è stato il turno dei cieli della Danimarca e della Norvegia. E nonostante sia ancora «troppo presto per esprimersi» sul colpevole, come ammesso dal segretario generale della Nato, Mark Rutte, è iniziato lo scambio di accuse e smentite tra l’Ue e Mosca. Facendo un passo indietro, nella serata di lunedì sono stati avvistati alcuni droni sopra gli aeroporti dei due Paesi scandinavi. A Copenaghen si è parlato di «3-4» velivoli senza pilota «di grandi dimensioni», mentre vicino alla pista di atterraggio di Oslo sono stati visti almeno due droni. Da qui la decisione, per motivi di sicurezza, di chiudere in via temporanea gli aeroporti, che però sono stati riaperti poco dopo nella notte. Il bilancio è di almeno 50 voli cancellati in Danimarca. Sul caso danese, il vice ispettore di polizia, Jakob Hansen, ha raccontato che i droni non sono stati abbattuti perché sono spariti da soli. Nel frattempo, la polizia della Danimarca ha avviato una collaborazione con la Norvegia per comprendere se i due episodi siano collegati. Dopo questi incidenti l’Europa ha puntato il dito contro la Russia. Si è trattato «del più grave» attacco «mai visto contro un’infrastruttura critica danese» ha detto il premier danese, Mette Frederiksen. Che ha aggiunto di non poter «escludere in alcun modo» la pista russa dietro ai droni. Il primo ministro norvegese, Jonas Gahr Store, ha reso noto che Mosca ha violato lo spazio aereo della Norvegia tre volte quest’anno: due sul mare e una su territori disabitati. Bruxelles si è accodata al timore danese e quindi il portavoce della Commissione Ue, Anitta Hipper, ha commentato che con l’incursione dei droni si è visto «uno schema chiaro» con la Russia che «sta testando i nostri confini». Anche il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che Bruxelles «risponderà a questa minaccia con forza e determinazione». Peraltro, il commissario Ue alla Difesa e allo Spazio, Andrius Kubilius, ha reso noto che «circa il 40% dei voli in Europa attraversa aree disturbate da apparecchiature russe». Mosca però ha negato il suo coinvolgimento, con il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha parlato di «accuse infondate» con le «dichiarazioni» che quindi «non vengono più prese in considerazione». Sulla stessa linea è stato il commento dell’ambasciata russa in Danimarca, secondo cui «la Russia non vuole aggravare ulteriormente le tensioni in Europa». Intanto la Nato si è espressa sull’incursione nello spazio aereo estone. E ha concluso che «la Russia è pienamente responsabile di queste azioni, che costituiscono un’escalation, rischiano di portare a valutazioni errate e mettono in pericolo vite umane: devono cessare». Intanto Rutte ha fatto sapere che la Nato «reagirà sempre con calma e determinazione» e «in modo proporzionato». Più perentorio è stato il presidente americano, Donald Trump: rispondendo alla domanda di un giornalista, ha affermato che i Paesi della Nato dovrebbero abbattere gli aerei russi che violano lo spazio aereo. Sull’ipotesi di un intervento americano in tal caso ha replicato che dipenderebbe dalle circostanze. Monito del Papa sulla necessità di non cercare lo scontro diretto: «Qualcuno sta cercando una escalation, e ogni volta è più pericoloso. Io ancora insisto sulla necessità di lasciare le armi» e di «avvicinarci al tavolo del dialogo».Oltre alla questione dei droni, l’attenzione della comunità europea è stata rivolta ieri al Palazzo di vetro di New York dove il presidente americano, Donald Trump, è intervenuto all’Assemblea generale Onu con un discorso sulla guerra in Ucraina. Il tycoon non ha risparmiato critiche nei confronti dei «Paesi europei» che continuano a comprare il petrolio russo, definendo la questione «imbarazzante». Anche perché in questo modo «finanziano la guerra contro loro stessi». Successivamente, a commentare le dichiarazioni di Trump, è stato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che rispondendo a una domanda ha affermato: «Non credo che l’Europa sia ambigua nei confronti dell’Ucraina, credo che dobbiamo però lavorare insieme come Occidente se vogliamo portare a casa una pace giusta e duratura. È quello che stiamo cercando di fare, c’è bisogno dell’Europa, c’è anche bisogno degli Stati Uniti». La stessa Von der Leyen, in un punto stampa con Trump (con cui ha avuto un bilaterale), ha fatto il mea culpa, sostenendo che il tycoon «ha assolutamente ragione e l’Europa deve ridurre sensibilmente l’approvvigionamento energetico dalla Russia». Dall’altra parte, il presidente americano è convinto di riuscire a convincere il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, a fermare l’acquisto dell’energia russa. Tornando al discorso di Trump all’Onu, dopo aver biasimato Bruxelles, ha accusato la Cina e l’India di essere «i principali finanziatori» della Russia. E riguardo a Mosca, il tycoon ha lanciato sia una provocazione che un avvertimento. Ha detto infatti che la Russia «sta facendo una brutta figura» visto che doveva vincere la guerra «in tre giorni». Ma ha anche avvisato il Cremlino che «se la Russia non fosse pronta a sedersi a un tavolo, gli Usa sarebbero pronti a imporre un round potentissimo di dazi doganali». Ma si tratta di «tariffe» che risulterebbero «efficaci» se «le nazioni europee» adottassero «esattamente le stesse misure». Il presidente americano ha poi avuto un incontro bilaterale con Volodymyr Zelensky. Il tycoon, dopo aver definito «coraggioso» il leader di Kiev, ha ammesso che la guerra «sembra che non finirà presto», ribadendo però che «la Russia non appare così brillante» perché «l’economia è in condizioni disastrose».
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