2022-11-18
«Minori nelle coop di casa Soumahoro senza acqua né luce»
Aboubakar Soumahoro (Ansa)
Indagini su Karibù e Aid per stipendi non pagati e presunti maltrattamenti verso gli ospiti. Il deputato: «Non c’entro niente».I fondi da Prefettura e ministero dell’Interno per la gestione di centri d’accoglienza per minori non accompagnati arrivavano puntuali sui conti corrente della cooperativa pontina Karibù e del Consorzio Aid. I lavoratori, quasi tutti migranti, però, come ha svelato La Verità, non venivano pagati da quasi due anni. E ora si scopre che coop e consorzio fondati da Marie Therese Mukamitsindo e da Liliane Murekatete, suocera la prima e moglie la seconda del già sindacalista di origine ivoriana Aboubakar Soumahoro (che non è indagato né coinvolto nella gestione delle coop di famiglia), eletto deputato con la lista Alleanza Verdi e Sinistra italiana, avrebbero fatto soldi pure sulla pelle dei minorenni che gli venivano affidati. Facendogli mancare, stando alle denunce, luce, cibo e acqua. La Procura di Latina ha aperto un’inchiesta, affidata ai carabinieri. E ha già acquisito le dichiarazioni rilasciate ai sindacalisti di Uiltucs dai lavoratori che sostengono di essere stati costretti a lavorare in nero e che gli accordi raggiunti davanti all’Ispettorato del Lavoro non sono stati rispettati. Documentazione alla quale si aggiungono gli screenshot delle chat tra i vertici della coop e alcuni lavoratori, oltre a una parte di documentazione della cooperativa recuperata dai carabinieri prima che finisse nell’immondizia (questione raccontata in una diretta della trasmissione Monitor dell’emittente locale Lazio tv un paio di settimane fa).Ma per ricostruire l’accoglienza con metodo Karibù bisogna lavorare su sei direttrici principali: i bilanci (dai quali emergerebbero debiti tributari per 1 milione di euro nel 2021, anno in cui la coop ha anche ottenuto 227.000 euro di contributi Covid), le convenzioni (tra le quali quella del Progetto Koala, finanziato con l’8 per mille dalla presidenza del Consiglio dei ministri), le buste paga (che come avrebbe riscontrato l’Ispettorato del lavoro non sarebbero regolari) e alcuni bonifici (che, stando a quanto riferito da alcuni dipendenti a Uiltucs e confermato davanti agli ispettori del lavoro, arriverebbero da conti ruandesi), le fatture (un paio di lavoratori hanno denunciato di aver dovuto emettere fatture false per poter ottenere la loro paga), il lavoro nero (provato, secondo il sindacato, dalle chat tra i vertici della coop e alcune maestranze che risulterebbero «non regolarizzate»). Tra i lavoratori che hanno chiesto l’intervento dell’Ispettorato del lavoro per il tramite della Uiltucs, inoltre, ci sono anche mediatori culturali e formatori che rientrano nel programma di contrasto del fenomeno del caporalato, un progetto per il quale Regione Lazio e ministero si sono impegnati con non poche risorse.Eppure, dai messaggi scambiati con i dipendenti, la Karibù sembra una coop in grave crisi di liquidità, arrivando a sostenere di non ricevere i fondi della Prefettura e a giustificare i ritardi addebitandoli a «richieste di certificazioni antiriciclaggio». Nel frattempo, oltre a lasciare i dipendenti senza paga, avrebbero pure fatto mancare il necessario agli ospiti minorenni.«L’elettricità e l’acqua sono state tagliate per molto tempo. Non c’è cibo né ci sono vestiti. Stavamo lavorando e poi ci hanno spostato in un posto a Napoli peggiore del primo e tutti quelli che lavorano qui sono razzisti», ha raccontato un ragazzino. Parole confermate da altri racconti. Tutti dello stesso tenore: «Il cibo non era buono e non c’era acqua né elettricità. Dopo tutto questo hanno chiuso a chiave questa casa perché non c’erano soldi». E c’è infine un’ulteriore questione che preoccupa il sindacato: «A valle dell’incontro in Prefettura da cooperativa e consorzio avrebbero contattato individualmente i lavoratori al fine di cercare una soluzione individualistica in spregio a quanto individuato dal prefetto, al solo scopo di sterilizzare il nostro ruolo». Per quattro dei 26 lavoratori che si sono rivolti al sindacato, la Prefettura di Latina ha disposto il pagamento diretto delle somme arretrate, evitando di liquidare ulteriori fondi alla Karibù e al consorzio Aid. «Abbiamo evidenziato al prefetto le criticità in ordine alle restanti maestranze alle dipendenze della Karibù», spiega il segretario di Uiltucs Latina Gianfranco Cartisano, «perché la cooperativa presta attività per progetti finanziati anche da Regione Lazio e da vari Comuni, tra cui quello di Latina». Cartisano spera che la vertenza si ricomponga al più presto, ma sottolinea «l’atteggiamento violativo di ogni diritto sindacale posto in essere da Aid e Karibù».Soumahoro, nel frattempo, minaccia querele: «Non c’entro niente con tutto questo e non sono né indagato né coinvolto in nessuna indagine dell’arma dei carabinieri. Non consentirò a nessuno di infangare la mia integrità morale». Da coop e consorzio, invece, fanno scena muta. Mentre il consigliere regionale leghista Angelo Tripodi evidenzia che anche «il Pd e Nicola Zingaretti tacciono». E il gruppo di Fratelli d’Italia della Camera annuncia un’interrogazione parlamentare al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, per sollecitare eventuali provvedimenti.
Nicolas Sarkozy e Carla Bruni (Getty Images)