2022-11-09
Midterm: i repubblicani verso la riconquista della Camera. Senato per ora in bilico
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I risultati sono ben lungi dal potersi dire definitivi. E' battaglia serrata per il controllo del Senato. Alle ore 12 italiane, la situazione dello spoglio si è fatta un po’ più chiara, anche se per i risultati definitivi bisognerà aspettare ancora diverse ore (se non addirittura giorni). Donald Trump ha rimediato due significative batoste in Pennsylvania, dove il suo candidato senatore, Mehmet Oz, e il suo candidato governatore, Doug Mastriano, sono stati entrambi battuti dai rispettivi avversari dem. Per l’ex presidente si tratta di un brutto colpo, anche perché il fallimento di Oz ha consentito all’asinello di conquistare un seggio senatoriale che era detenuto dai repubblicani. Cattive notizie per i repubblicani arrivano anche dall’Arizona, dove – a spoglio ancora in corso – il senatore dem uscente, Mark Kelly, risulta saldamente avanti: va ricordato che Kelly è un democratico di centrodestra e, proprio per questo, risulta più difficilmente scalzabile da parte dell’elefantino. Notizie maggiormente positive per il Gop giungono invece dal Nevada: qui, a spoglio ancora in corso, il repubblicano trumpista Adam Laxalt è avanti di oltre due punti sulla senatrice dem uscente, Catherine Cortez Masto: se Laxalt dovesse aggiudicarsi il seggio, ciò permetterebbe all’elefantino di controbilanciare la perdita in Pennsylvania. Occhi puntati infine sulla Georgia. Qui il senatore dem uscente, Raphael Warnock, è avanti dello 0,9% sullo sfidante repubblicano Herschel Walker: entrambi non superano tuttavia il 50% dei consensi a causa del candidato del Libertarian Party, che ha conquistato il 2%. In base alla legge statale, questa situazione rende quindi quasi certo un ballottaggio, che si terrà in caso il prossimo 6 dicembre. Per quanto riguarda la Camera dei rappresentanti, resta al momento probabile che l’elefantino possa riuscire a riprendersi la maggioranza. Si prevede tuttavia che il margine non sarà troppo ampio.Ottime notizie per i repubblicani arrivano inoltre dalla Florida, dove è stato riconfermato il senatore uscente Marco Rubio e, soprattutto, il popolare governatore Ron DeSantis, da molti considerato un probabile avversario di Trump alle prossime primarie presidenziali: la tornata elettorale di stanotte evidenzia quindi come il cosiddetto Sunshine State sia ormai diventato a tutti gli effetti uno Stato saldamente conservatore. Riconfermati sono stati anche il governatore repubblicano del Texas, Greg Abbott, e quello della Georgia, Brian Kemp (una figura piuttosto destrorsa, sì, ma ai ferri corti con Trump a causa delle polemiche sui presunti brogli elettorali del 2020). Al momento, si sta inoltre verificando un testa a testa nella corsa senatoriale della Georgia, con il rischio di un ballottaggio che potrebbe in caso aver luogo a inizio dicembre: un ballottaggio che, qualora avvenisse, rischierebbe di lasciare sospeso ancora per settimane il destino della maggioranza alla camera alta. I democratici, dal canto loro, possono per ora consolarsi su vari fronti. La senatrice Maggie Hassan ha respinto con successo lo sfidante repubblicano Don Bolduc per il seggio senatoriale del New Hampshire. Ad essere rieletta è stata anche la deputata dem virginiana Abigail Spanberger, che era considerata particolarmente vulnerabile. Buone notizie per l’asinello arrivano inoltre dallo Stato di New York, dove è stata riconfermata la governatrice uscente, Kathy Hochul. Tutto questo, mentre in Pennsylvania il candidato governatore dem, Josh Shapiro, ha battuto largamente il trumpista Doug Mastriano. La situazione complessiva apparirà più chiara nelle prossime ore. Non è tuttavia affatto detto che si avrà un quadro definitivo già nella giornata di oggi. Numerosi ricorsi legali erano già stati intentati prima dell’Election Day, senza contare alcuni probabili testa a testa che potrebbero portare a richieste di riconteggio. Dovranno inoltre essere scrutinate le votazioni avvenute per posta: un’operazione, questa, che – soprattutto in alcuni Stati – può richiedere molto tempo. Non è quindi escluso che, per i risultati definitivi, si debba attendere addirittura la fine della settimana.Come che sia, qualora i repubblicani dovessero riuscire a conquistare anche la sola Camera, per Joe Biden si profilerebbe un incubo all’orizzonte. Non solo il presidente americano sarebbe infatti destinato a diventare la proverbiale anatra zoppa, ma rischierebbe seriamente un processo di impeachment (come già preannunciato, negli scorsi mesi, da vari esponenti del Partito repubblicano).