2024-10-13
«Bari, oltre 6.000 accessi abusivi». Messina blinda Intesa col generale
Il bancario Vincenzo Coviello avrebbe spiato 3.572 clienti tra cui 34 politici, 43 vip e 70 manager dell’istituto.Chi c’è dietro il ragionier Coviello, quel bancario di Bitonto che ha spiato mezzo Paese? I magistrati baresi indagano, convinti che il cinquantaduenne non possa aver fatto tutto da solo. Le ultime indiscrezioni, però, sembrano validare la romanzesca tesi di uomo qualunque ossessionato dal controllo. Resterebbe, certo, il fattaccio: uno sconosciuto impiegato che riesce per più di due anni a scandagliare conti correnti e carte di credito di celebrità, politici, concittadini e parenti. Difatti, l’inchiesta sta verificando anche eventuali responsabilità della banca: ha avvisato tempestivamente gli inquirenti degli accessi abusivi? Di sicuro, ha licenziato lo scorso agosto Vincenzo Coviello. Lavorava in una piccola filiale di provincia, a Bisceglie. Ma era comunque un dipendente dell’istituto di credito più importante d’Italia. Così Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, corre lestamente ai ripari. Annuncia che la prossima settimana proporrà al cda la nomina del generale di corpo d’armata dei carabinieri, Antonio De Vita, fresco di pensionamento. Sarà il nuovo responsabile della sicurezza nel gruppo. Una mossa che serve a dare un segnale di stabilità.Il mite bancario ha spiato anche la premier, Giorgia Meloni, sua sorella Arianna, molti politici di maggioranza. Ma pure ex presidenti del consiglio come Mario Draghi, Massimo D’Alema o Matteo Renzi. E poi il ministro della Difesa, Guido Crosetto, già vittima dei dossieraggi. Dunque: quello di Coviello è l’ennesimo assalto alla sicurezza nazionale o un delirante passatempo scoperto in un momento già di massima allerta? Tra febbraio 2022 e aprile 2024, avrebbe fatto 6.637 accessi abusivi su 3.572 clienti di 679 filiali. Nello sterminato elenco ci sono 34 politici, 43 vip, 70 manager dell’istituto. Il resto sono correntisti, parenti e conoscenti. Vedi il bitontino Antonio Moschetta, medico e professore universitario. La banca gli aveva segnalato una serie di accessi abusivi. L’inchiesta barese è partita proprio dalla sua seguente denuncia. Il garante della privacy è allarmato: «Abbiamo acceso un faro su un fenomeno inquietante». Il governatore del Veneto, Luca Zaia, uno degli spiati, è divertito: «A me spiace che nel conto corrente non si vedano i mutui, almeno avevano un quadro generale delle attività e delle passività».Coviello, che gli ex colleghi definiscono «stacanovista», assicura di non aver mai venduto dati sensibili. Presenta una perizia psicologica: «Soffro di disturbo di adattamento misto». Ansia e depressione l’avrebbero spinto alla maniacalità. In ogni caso, giura di aver cancellato tutto. Era insana curiosità, assicura: in effetti, gli accessi abusivi coincidono spesso con la pubblicazione di notizie su politici e star spiati. C’è un altro elemento che potrebbe deporre a favore della tesi del bancario voyeurista: i dati non sarebbero stati scaricati o salvati. E neppure condivisi con colleghi o complici. Insomma, non sono saltati fuori i dossier del caso Striano. Infine: Coviello non s’è focalizzato solamente su personaggi influenti o famosi.I primi accessi sarebbero stati a parenti, conoscenti e concittadini. Come la moglie o la cognata. E avrebbe interrogato, ripetutamente, anche i conti della madre, pur non avendo alcuna delega. Per non parlare di quell’incolpevole coetaneo, su cui il cinquantaduenne s’è particolarmente accanito: 310 spiate. Ma quando gli investigatori gli contestano quel numero abnorme, lui sorvola: «Non lo conosco». Ma come? E tutti quegli accessi? «Non ricordo il motivo». L’ultimo feuilleton giudiziario è già pronto per una fortuna trasposizione televisiva.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.