2025-04-23
Messe abolite e caccia al no vax. Con lui la Chiesa si prostrò allo Stato
Durante il Covid il popolo aveva bisogno di una guida forte e autorevole. Invece il pontefice decise di ignorare le perplessità dell’ex Sant’Uffizio, seguì i diktat di politici come Draghi e rilanciò le false narrazioni sui vaccini.Le descrivono come «le immagini passate alla Storia». Non c’è televisione o quotidiano online che non rilanci le foto e le riprese del 27 marzo 2020, il giorno in cui papa Francesco «commosse il mondo» (così ripetono i più) andando a pregare in piazza San Pietro. Attorno a lui, a Pasqua, soltanto la pioggia e il silenzio. Anche Sergio Mattarella, nel messaggio di cordoglio, ha voluto ricordare «la preghiera da solo in piazza San Pietro nei giorni del Covid», presentandola come gesto altamente simbolico di un «uomo di speranza convinta contro ogni difficoltà». Erano appunto i giorni della pandemia, dei divieti e dei distanziamenti, delle reclusioni forzate e della paura sparsa a piene mani. E probabilmente sì, quelle immagini sono in effetti storiche, ma non per il motivo che i media amano evocare.Le foto di Francesco da solo nel cuore della cristianità sono il perfetto emblema dell’atteggiamento tenuto in quel periodo dalla Chiesa, e in qualche modo anche della sua debolezza di fronte alle pressioni del mondo. Negli anni della pandemia, forse ben più che in altre epoche, ci sarebbe stato bisogno di una guida forte e autorevole, capace di agire come corpo intermedio fra lo Stato e la popolazione. Una Chiesa che mettesse concretamente in pratica le lezioni di Joseph Ratzinger e di altri autorevoli pensatori sul rapporto con la scienza, sulla libertà vera dell’uomo e sul modo in cui condurre una vita piena anche in una fase drammatica. E invece abbiamo avuto una istituzione completamente allineata alle posizioni dei principali leader politici, quasi del tutto indistinguibile dallo Stato persino quando quest’ultimo si rivelava oppressivo.Passeranno alla Storia le immagini di piazza San Pietro, certo, ma anche la decisione di chiudere le chiese e cancellare le messe. Di distanziare i fedeli e di obbligarli all’utilizzo della mascherina. Passeranno alla storia i flaconi di disinfettante a sostituzione delle acquasantiere, e il silenzio terrificante di fronte alle irruzioni delle forze dell’ordine per bloccare i celebranti durante i riti.Passerà alla Storia pure il discorso di Bergoglio in un videomessaggio alle popolazioni dell’America Latina nell’agosto del 2021. «Con spirito fraterno, mi unisco a questo messaggio di speranza in un futuro più luminoso. Grazie a Dio e al lavoro di molti, oggi abbiamo vaccini per proteggerci dal Covid-19. Questi danno la speranza di porre fine alla pandemia, ma solo se sono disponibili per tutti e se collaboriamo gli uni con gli altri», disse il Pontefice. «Vaccinarsi, con vaccini autorizzati dalle autorità competenti, è un atto di amore. E contribuire a far sì che la maggior parte della gente si vaccini è un atto di amore. Amore per sé stessi, amore per familiari e amici, amore per tutti i popoli. L’amore è anche sociale e politico, c’è amore sociale e amore politico, è universale, sempre traboccante di piccoli gesti di carità personale capaci di trasformare e migliorare le società. Vaccinarci è un modo semplice ma profondo di promuovere il bene comune e di prenderci cura gli uni degli altri, specialmente dei più vulnerabili. Chiedo a Dio che ognuno possa contribuire con il suo piccolo granello di sabbia, il suo piccolo gesto di amore. Per quanto piccolo sia, l’amore è sempre grande. Contribuire con questi piccoli gesti per un futuro migliore».Presentare il vaccino come un atto di amore verso il prossimo era, a tutti gli effetti, una mistificazione, dato che le iniezioni potevano al massimo proteggere i singoli, e si è pure scoperto che non era nemmeno esattamente così. Di fatto, Francesco espose un ragionamento equivalente a quello di Mario Draghi, il tristemente celebre «non ti vaccini, ti ammali, muori». Una falsità patente servita da un lato per indurre i renitenti a sottoporsi al trattamento, dall’altro utile a giustificare la repressione e l’oppressione. La Chiesa ha taciuto davanti alla discriminazione più feroce di bambini e adulti, ha emarginato i sacerdoti che si opponevano alla tirannia e ha supportato la narrazione ufficiale di fatto abdicando a parte della sua funzione pastorale.Questo è stato fatto, pur in contraddizione con quanto aveva scritto la Congregazione della dottrina della fede - massima autorità sulle questioni teologiche - riguardo alla modalità dei vaccini Covid. Ne autorizzava l’uso, certo ma precisava: «Nello stesso tempo, appare evidente alla ragione pratica che la vaccinazione non è, di norma, un obbligo morale e che, perciò, deve essere volontaria. In ogni caso, dal punto di vista etico, la moralità della vaccinazione dipende non soltanto dal dovere di tutela della propria salute, ma anche da quello del perseguimento del bene comune. Bene che, in assenza di altri mezzi per arrestare o anche solo per prevenire l’epidemia, può raccomandare la vaccinazione, specialmente a tutela dei più deboli ed esposti. Coloro che, comunque, per motivi di coscienza, rifiutano i vaccini prodotti con linee cellulari procedenti da feti abortiti, devono adoperarsi per evitare, con altri mezzi profilattici e comportamenti idonei, di divenire veicoli di trasmissione dell’agente infettivo. In modo particolare, essi devono evitare ogni rischio per la salute di coloro che non possono essere vaccinati per motivi clinici, o di altra natura, e che sono le persone più vulnerabili». Massima precauzione e cautela, linguaggio felpato, ma un messaggio chiaro: la vaccinazione deve essere volontaria, non estorta o obbligatoria. Parole, con tutta evidenza, cadute nel vuoto.Non solo le istituzioni ecclesiastiche non si prodigarono per impedire le vessazioni sui non vaccinati, ma Francesco in persona alimentò l’astio verso i non vaccinati. Nel 2021 dichiarò: «Anche nel collegio cardinalizio ci sono negazionisti e uno di questi, poveretto, è ricoverato con il virus... ironia della vita». Una splendida ironia, come no, fatta a spese del cardinale Raymond Burke, che in quel momento era ricoverato in terapia intensiva.Può anche darsi, allora, che Bergoglio sia stato il Papa degli ultimi. Ma a quanto pare anche fra gli ultimi e i discriminati si possono fare differenze senza sentirsi troppo in colpa.
Jose Mourinho (Getty Images)