2022-12-30
Messa al capezzale di Ratzinger. Il Papa emerito rifiuta il ricovero
Benedetto XVI sta «stabilmente male», ma con una stola concelebra dal letto. Testamento pronto, così come il luogo della sepoltura: la tomba appartenuta a Giovanni Paolo II. Oggi la funzione del Vicario di Francesco.«Stabilmente male», con queste due parole ieri si descriveva nelle sacre stanze la situazione di salute del Papa emerito, Benedetto XVI, che si era aggravato «nelle ultime ore», come indicato dal comunicato del direttore della sala stampa vaticana di mercoledì. Dopo l’annuncio di papa Francesco al termine dell’udienza, tutto il mondo è in preghiera per Joseph Ratzinger che è vigile, sebbene passi molto tempo nel sonno o in un dormiveglia, sotto stretto controllo medico.Lo conferma anche il comunicato diramato ieri. «Il Papa emerito è riuscito a riposare bene la notte scorsa», si legge nel testo, ed «è assolutamente lucido e vigile. Oggi, pur restando gravi le sue condizioni, la situazione è stabile. Papa Francesco rinnova l’invito a pregare per lui e ad accompagnarlo in queste ore difficili». Non solo, dal monastero Mater Ecclesiae filtra anche che l’Emerito «è estremamente sereno», si trova nella stanza da letto al primo piano dell’ex monastero, indossa un camice, e durante la messa con una stola che gli viene poggiata sulle spalle riesce in qualche modo a concelebrare. Mentre la Bild ha aggiunto un dettaglio molto interessante: Benedetto XVI «non vuole essere portato in ospedale, nonostante sia gravemente malato». Segno che proprio nell’ex monastero vuole concludere gli ultimi giorni della sua vita terrena. Oggi nella Basilica di San Giovanni in Laterano, alle 17.30, sarà celebrata una messa per Benedetto XVI, come indicato da un comunicato del cardinale Angelo De Donatis, Vicario di Francesco per la diocesi di Roma. L’invito è rivolto a tutti i sacerdoti e i religiosi, con l’intenzione che il Signore sostenga il Papa emerito «in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine». Inviti di questo tipo si stanno moltiplicando in tutto il mondo. Intorno a Ratzinger c’è la sua famiglia, il suo storico segretario, monsignor Georg Ganswein, e le quattro memores domini di Comunione e liberazione, che hanno vissuto con lui questi quasi dieci anni dopo la sua storica rinuncia al papato del febbraio 2013. Una situazione più unica che rara, visto che le sue dimissioni sono di fatto un unicum nella storia della Chiesa e hanno aperto l’inusuale coabitazione di due vescovi di Roma, uno regnante, Francesco, e l’altro emerito, Benedetto appunto. La situazione ha creato frizioni, fazioni e speculazioni, nonostante i due abbiano sempre lanciato messaggi di reciproca stima e riconoscimento. Soprattutto, papa Benedetto XVI ha più volte indicato la sua libera scelta nelle dimissioni e il fatto che il Papa è uno solo, ed è Francesco. È innegabile però che la figura di quest’uomo di bianco vestito che si lascia chiamare Papa emerito, solleva alcune questioni di natura canonica che meritano un chiarimento, proprio per evitare che avventurieri e speculatori si avventino come iene sul corpo della Chiesa cattolica.Papa Benedetto è vivo, anche se con i suoi 95 anni e la situazione di salute, sembra davvero, come ebbe a dire a suo tempo padre Ganswein, che si stia «spegnendo lentamente, come una candela». Tanto che molti si stanno chiedendo cosa accadrebbe nell’insolita situazione di dover celebrare le esequie di un Papa emerito, un fatto non previsto e che pertanto non trova risposte in nessun protocollo vaticano. Al momento l’unica cosa certa è il luogo della sepoltura, perché indicato nel 2020 dallo stesso Ratzinger, ossia la tomba appartenuta a Giovanni Paolo II prima della canonizzazione, nelle grotte vaticane. Il Papa emerito ha già redatto un testamento, che verrà letto dopo la sua morte e che sarebbe da una parte un lascito spirituale per la Chiesa e il mondo, e dall’altra conterrebbe anche dettagli pratici proprio sul rito delle esequie, per cui c’è da pensare, dato lo stile sobrio che lo caratterizza, che la cifra sarà quella della semplicità.In ogni caso l’ultima volta che si è proceduto alla sepoltura di un Papa dimissionario è stato nel caso di papa Celestino V (1215-1296). Per questo liturgisti e canonisti stanno cercando di interpretare i vari passaggi. Chi darà l’annuncio al mondo? Nel caso di un Papa regnante dovrebbe essere il cardinale vicario, quindi il già citato De Donatis, ma in questo caso? La salma dovrà essere esposta ai fedeli? E indosserà ancora il colore bianco? E chi celebrerà i funerali? Saranno di Stato? E poi: ci saranno le novendiadi (il periodo di lutto di nove giorni previsto per i Papi)? Tutte domande a cui non c’è una risposta prestabilita. È difficile pensare che a celebrare le esequie non sia il papa regnante, Francesco, così come a dare l’annuncio al mondo. Probabile anche che Benedetto conservi la talare bianca con la mozzetta. In ogni caso Ratzinger con la sua presenza rende davvero unica questa fase della vita della Chiesa, fino in fondo. Il suo «esserci», anche nel silenzio - da mesi praticamente non parla più - è già un segno dei tempi. È già un segno di una Chiesa che ha vissuto gli ultimi dieci anni come sospesa tra due Papi, sebbene entrambi abbiano chiaro che il Papa è uno solo.
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