2019-05-26
Mercatone Uno chiude in faccia a Di Maio
Falliscono i punti vendita del celebre marchio del mobile. I dipendenti lo scoprono nottetempo guardando Facebook. Il ministro si scandalizza e annuncia un tavolo, ma la pratica c'è già e giace presso il suo ministero.Ad Avellino il ministro del lavoro, Luigi Di Maio, ha preso un po' di fischi. Erano gli operai della ex Irisbus, infuriati perché la gestione della crisi d'azienda targata Giorgio Sorial e Mise è riuscita al momento solo a far perdere commesse e regalarle ai turchi. Ad Ankara, invece che ad Avellino, è finita la produzione dei 500 bus ordinati dalla romana Atac. Ieri è accaduto qualcosa di altrettanto grave, anzi ancor più grave. Fallimento scoperto via social network, negozi chiusi all'improvviso e 1.800 lavoratori senza più un lavoro. La Cgil di Reggio Emilia ha fatto sapere che Shernon holding, la società che gestiva gli oltre 50 punti vendita di Mercatone Uno, è stata dichiarata fallita. Secondo la ricostruzione del sindacato, i lavoratori della catena del mobile sarebbero giunti a conoscenza del fallimento attraverso il passaparola su Facebook, soltanto nella notte di venerdì.Una bomba deflagrata in pieno silenzio elettorale, tanto che nessuno dei due vice premier ha resistito. Il più veloce a twittare è stato Matteo Salvini che pur senza alcuna delega specifica ha scritto: «Mi impegnerò personalmente incontrando sindacati, lavoratori, fornitori e proprietà, non si possono lasciare dipendenti a casa senza rispettare gli impegni presi. Anche su questo la nuova Europa che nascerà domani dovrà essere più forte nel difendere il lavoro». Pochi istanti dopo è stata la volta di Di Maio. «Da ministro del Lavoro non posso che essere preoccupato per la notizia della chiusura dei punti vendita Mercatone Uno in tutta Italia», ha detto specificando di aver deciso «di anticipare a dopodomani, lunedì 27 maggio, il tavolo che servirà prima di tutto a salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti, ma anche a fare chiarezza sulla responsabilità della proprietà nella loro gestione. Su questo mi aspetto responsabilità e collaborazione da parte di tutti. Fisso quindi appuntamento a tutti al tavolo ministeriale di lunedì (domani, ndr)». È a dir poco folle che 1.800 persone abbiano scoperto da Facebook che il proprio luogo di lavoro non esiste più; che 500 fornitori rischino di non essere pagati e qualche migliaio di clienti di perdere le rispettive caparre. Ma è altrettanto incomprensibile che Di Maio senta la necessità di fissare un tavolo per un'azienda che è già nell'elenco delle 130 crisi sotto la supervisione del Mise. Il ministero che presiede conosce bene la lunga storia del Mercatone Uno, celebre marchio degli anni Ottanta, che finisce nel tritacarne dell'ecommerce già nell'aprile del 2015. L'azienda viene ammessa proprio dal Mise alla procedura di amministrazione straordinaria con tre commissari. A giugno del 2016 viene pubblicato un bando per lo spezzatino. Va deserto. Idem nel 2017, quando parte anche un'inchiesta penale a Bologna a carico di ex amministratori del gruppo. A giugno dell'anno scorso una società di logistica, appunto la Shernon holding, controllata a sua volta da una società maltese acquista 55 dei 79 negozi. Altri 13 punti vendita finiscono a un gruppo abruzzese nel luglio del 2018. La doppia operazione consente di salvare nel complesso 2.700 posti di lavoro. Il gruppo maltese però molla subito l'osso e ad aprile del 2019 porta i libri in tribunale spiegando ai giudici milanesi che la nostra legislazione di concordato preventivo è ottima per ristrutturare le aziende. Oggi quel messaggio suona un po' come una presa in giro, ma non si può dire che l'allarme non fosse stato suonato.I primi a saperlo erano i delegati di Di Maio al Mise e i colleghi di partito. Il sottosegretario Davide Crippa tre settimane prima di ricevere l'incarico da Giuseppe Conte ribadiva in post pubblici l'importanza di migliorare gli accordi di salvataggio di Mercatone Uno. Nel 2015 la senatrice 5 stelle Nunzia Catalfo chiedeva una apposita audizione in Commissione Lavoro. Soprattutto il Mise ha riunito i sindacati lo scorso 18 marzo garantendo piena occupazione per i 1.800 lavoratori. Da lì in avanti nulla più. Eppure il mese successivo, ad aprile, la società maltese ha portato i libri in tribunale. Un'azione che se senza alcun intervento di parte, che sia il Mise o un nuovo acquirente porta a una sola conseguenza: ciò che è avvenuto venerdì, vale a dire il fallimento. In pratica. Mercatone Uno ha chiuso in faccia a Di Maio e a Sorial, responsabile di tutti i 130 tavoli di crisi del Mise. Il tweet di Salvini si può anche leggere così: insofferenze per il triplo incarico del collega grillino. Chissà se, dopo le elezioni, al Mise si vedranno uscire scatoloni da trasloco.
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)