2020-01-11
Mentre si indaga sul rave di capodanno nel palazzo occupato si prepara il prossimo
La Procura di Roma studia il «modello di business» del centro sociale benedetto dall'Elemosiniere. Ma il 25 gennaio c'è il bis.«Una realtà imprenditoriale occulta, che fa incassi lontano dagli occhi dello Stato con queste feste all'interno dello Spin time». Parola degli investigatori che continuano a indagare sul rave abusivo di fine anno nel palazzo occupato, dal 2013, di via Santa Croce in Gerusalemme, nella Capitale, su cui la Procura di Roma ha aperto un fascicolo partendo proprio dalla mancanza di autorizzazioni in chiave di ordine pubblico e malgrado già la mattina del 31 dicembre il questore, Carmine Esposito, avesse inviato una diffida agli organizzatori, occupanti storici del palazzo. Ma ora come allora, sono proprio gli animatori dell'occupazione e della festa a non preoccuparsi del lavoro dei magistrati anzi li sfidano con la promessa «Continueremo a organizzare eventi».Infatti sulla pagina Facebook dell'associazione (dove sono pubblicate le foto del «Capodanno più bello di Roma»), c'è già l'invito per il prossimo 25 gennaio a «Double trouble, reggae dance hall yard, dalle 22.00 alle 03.00 two sound inna di area, One love hi powa, Baracca sound, Special guest Panza da Berlino». Biglietto 5 euro.Non solo. Sempre in un lungo post, a sottolineare tutte le falsità che sono state scritte, dagli incassi 33.000 euro e non 80.000, alla ressa, alla mancanza di servizio di sicurezza e a ribadire la regolarità dell'attività culturale ci pensa Pietro Forti, uno dei fondatori della rivista Scomodo, tra gli organizzatori dell'evento «frocio»: «Del Capodanno a Spin time labs si è parlato solo con parole come mafia, camorra, racket, truffa e organizzazione criminale. Vogliamo fare chiarezza: “L'ultimo nel grattacielo" è stato un evento che ha accolto famiglie, ragazzi, adulti e anziani. Migliaia di persone di più di 20 nazionalità diverse hanno festeggiato insieme, dimostrando che un'altra idea di città è possibile. Il paradosso della legalità è che si possono dire cose completamente false scagliandosi contro persone che, purtroppo, non hanno i mezzi per tutelarsi». Per la verità le indagini, guidate dal procuratore Francesco Caporale e dal sostituto procuratore Eugenio Albamonte, vertono sul business dei rave con ingresso a pagamento e sono scattate immediatamente sugli organizzatori della serata, perché già nella a notte del 31 dicembre diversi agenti in borghese avevano vigilato sulla festa nello stabile occupato, constatando come migliaia di persone avevano varcato le porte dell'edificio. Persone che senza sicurezza e permessi partecipavano a un veglione pagando biglietti dai 10 ai 20 euro, mentre moltissimi ragazzi restavano fuori pur avendo pagato un biglietto in prevendita. E proprio loro hanno protestato perché l'organizzazione di Spin time non ha rimborsato il ticket.Attualmente sul tavolo della Procura di Roma è finita un'informativa con tre nomi degli organizzatori dello Spin time: si tratta di Andrea Alzetta, alias Tarzan, leader di Action, la più importante sigla della galassia dei movimenti per la casa, nata in seno all'estrema sinistra romana, Paolo Perrini, presidente di Spin time labs e Tommaso Salaroli , leader di Scomodo.Secondo gli investigatori dietro l'organizzazione di questi eventi nel palazzo dell'Esquilino ci sarebbe «un modello imprenditoriale» per cui bisognerà fare gli accertamenti sul conto corrente utilizzato per le prevendite dei biglietti, a chi è intestato, dove sono finiti gli incassi, non dichiarati al fisco, anche se Forti ritiene che dei 33.000 euro entrati, e non 80.000 come si ipotizza, 22.000 sono stati di spese. Ma, intanto, Spin time, pensa già alla festa del reggae a 5 euro a biglietto d'ingresso mentre le presentazioni dei libri sono gratis. Del resto Spin time, «bene comune per la rigenerazione urbana» vanta una programmazione musicale molto intensa con serate a pagamento, con moltissimi giovani, alcol venduto a chiunque, giri di droga e nessun tipo di controllo, tra le lamentele di locali e ristoranti vicini, che rispettano le regole, e quelle dei residenti costretti a sopportare chiasso, risse e ogni genere di sporcizia all'indomani di ogni evento. Per la cronaca, pochi giorni prima di un evento musicale dal titolo «Amen rave», l'Elemosiniere del Papa, Konrad Krajewski, si calò nella centralina elettrica del palazzo per riallacciare ai condòmini abusivi (circa 450 persone) la luce che era stata staccata cinque giorni prima a causa della morosità, pari a circa 300.000 euro. Dopo il caso di don Bolletta, su un post del Spin time labs si comunicava: «A causa dei problemi di distacco di acqua e energia elettrica accorsi a Spin time labs e le conseguenti minacce politiche e mediatiche dopo il riallaccio, abbiamo congiuntamente deciso che era più impellente e importante il bisogno di aprire alla cittadinanza le porte dello spazio per festeggiare insieme e far conoscere le sue attività. Pertanto ci vediamo domani e sabato all'Open day».