2023-12-29
«Ora la maternità torni a essere “cool”»
Lavinia Mennuni (Imagoeconomica)
La senatrice di Fratelli d’Italia, Lavinia Mennuni, bersagliata per aver detto che «la massima aspirazione di una donna deve essere diventare madre», replica: «Mettere al mondo bimbi è una missione. La sinistra se n’è infischiata e le femministe non tollerano le voci dissonanti».«Mia mamma mi diceva sempre che “la tua prima aspirazione deve essere quella di essere mamma a tua volta”. Non dobbiamo dimenticare che esiste la necessità, la missione (la vogliamo chiamare così? perché io penso sia una cosa bella) di mettere al mondo dei bambini, che saranno i futuri cittadini e italiani. Dobbiamo aiutare le istituzioni, il Vaticano, le associazioni a far sì che la maternità torni a diventare di nuovo cool. Dobbiamo far sì che le ragazze e i ragazzi di 18-20 anni vogliano sposarsi e vogliano mettere su una famiglia». Sono esattamente queste le parole con cui la senatrice di Fratelli d’Italia, Lavinia Mennuni, ha fatto stracciare le vesti alla sinistra. Che, per criticarle, ha dovuto rispolverare tutto il suo armamentario ideologico sulla cultura maschilista e sul patriarcato, vero o (più spesso) presunto. Mennuni, lei parla e poi scoppia il putiferio. Che cosa ha detto di così grave per far indignare sinistra e femministe?«Ho solo affermato la necessità stringente, per una Italia tristemente preda di un drammatico inverno demografico, di invertire questa tendenza favorendo la natalità. George Orwell direbbe che nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario». Ha fatto la magia di unire la sinistra, dal Pd al Movimento 5 stelle fino a Italia viva. Che cosa risponde a chi dice che le sue sono parole pericolose?«Il vero pericolo è questa levata di scudi vetero femminista in cui il pensiero unico sembra non tollerare le voci dissonanti. La verità è che chi ha governato prima di noi nulla ha fatto sui temi della natalità e dell’infanzia e oggi prova fastidio non solo per le misure concrete messe in campo dal governo Meloni su questi temi, ma soprattutto quando la battaglia per riempire le culle si sposta anche nell’ambito culturale. La sinistra dell’intolleranza non accetta un’altra visione culturale che privilegia la cultura della vita contro il relativismo e il nichilismo. Temo che se ne dovranno fare una ragione».Le sue parole sono state travisate? Vuole spiegarci bene cosa intendeva? «Il problema della natalità non si risolve soltanto sostenendo economicamente chi mette al mondo un bambino, c’è un problema culturale profondo. Oggi i ragazzi e le ragazze sono focalizzati sul presente, non si fanno progetti, anche a causa della precarietà che viviamo, si pensa al qui e ora e invece è importante che oltre ad aspirare a un’affermazione personale, lavorativa, si ponga al centro anche il tema della natalità. Una donna può aspirare a essere lavoratrice e madre, e credo sia bene che anche chi oggi è genitore ponga l’attenzione educativa sul fatto che la donna e l’uomo possono lavorare, ottenere risultati importanti, ma non devono dimenticare l’importanza di mettere al mondo dei figli. Ai miei figli cerco di ricordarlo, come mia mamma fece con me». È la prima volta che la sinistra reinterpreta le sue dichiarazioni? «In effetti mi sembra che da qualche tempo ci sia una volontà polemica che non capisco. Il mio disegno di legge sul presepe per esempio, firmato da molti parlamentari, non impone il presepe, come hanno raccontato in molti erroneamente, ma vieta di vietarlo. Quindi è esattamente il contrario di un obbligo, si tratta di preservare una libertà. Oggi la polemica insorge perché ho detto che dobbiamo sostenere in ogni modo i ragazzi affinché vogliano avere figli e si è scatenato un fuoco di fila incomprensibile. Se abbiamo un calo demografico drammatico, credo sinceramente che si debba lavorare per invertire una condizione molto seria e mi aspetterei trasversalità su questi temi, non strumentali e gratuiti attacchi. Spero che si scelga di lasciare da parte le polemiche e si decida invece di lavorare seriamente per trovare soluzioni. Bisogna unire la concretezza dei nostri interventi con una grande azione culturale per rendere la maternità e la paternità attraenti tra i giovani». La politica ha le sue responsabilità?«Certo, in Francia, per esempio, per 30 anni si sono attuate politiche a sostegno della donna lavoratrice e madre: le donne sono sostenute in ogni modo e il figlio viene percepito dalla società come una ricchezza di tutti. Il risultato è che oggi in Francia c’è il più alto tasso di natalità che si coniuga con il più alto tasso di inserimento delle donne nel mondo del lavoro. È possibile sostenere un trend positivo, ma siamo in forte ritardo e penso servano politiche forti ed emergenziali». Le donne oggi hanno bisogno di lavorare e fare figli nel 2024 rimane un ostacolo alla carriera. Si può fare di più?«Il tema dell’empowerment femminile è assolutamente rilevante e anche su ciò si deve lavorare, donne e uomini, nella condivisione della responsabilità genitoriale, devono avere entrambi possibilità di affermazione secondo le proprie capacità e professionalità. Il sostegno alla genitorialità che lo Stato può svolgere credo sia fondamentale». Quali politiche per invertire la rotta?«Abbiamo già messo in campo politiche concrete a favore della famiglia e della natalità con questa finanziaria. Non bisogna dimenticare che riempire le culle a medio e lungo termine significa anche rafforzare l’economia e la produttività di una nazione. La strada maestra deve essere quella di uno Stato che sostiene chi vuole mettere su famiglia e arricchirla con dei figli. Favorire la donna lavoratrice a essere anche madre, rimodulare un welfare attento alla natalità, sostenere economicamente lo sforzo di chi fa più figli, concretizzando la parola d’ordine: più figli fai, più ti sostengo. Risorse necessarie che costituiranno un investimento per il futuro della nostra nazione».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.