2025-07-17
«Mazzette per 3,5 milioni di euro per pagare chi valutava i progetti»
Tra i protagonisti, il «re del mattone» Catella. Boeri chiamava per spingere i suoi lavori.Milano li conosce bene. Sono tra i nomi più celebrati della progettazione urbana italiana, protagonisti di convegni, riviste e masterplan. Le loro firme compaiono sui rendering dei nuovi quartieri e sui progetti delle città sostenibili. Eppure, nei documenti della Procura, emergono in un contesto opposto: al centro di un sistema corruttivo fondato su consulenze parallele, conflitti d’interesse e compensi a funzionari pubblici chiamati a valutarli. Le cifre sono ingenti. E stando ai numeri riportati nelle carte si arriva a 3,5 milioni di euro di presunte mazzette. Giuseppe Marinoni, presidente della commissione per il paesaggio del Comune, sarebbe stato al centro del sistema. Secondo la Guardia di Finanza, avrebbe ricevuto almeno 369.596 euro da J+S S.p.A., guidata da Federico Pella, per consulenze legate a progetti poi esaminati dalla commissione. I contratti sarebbero stati trovati nei suoi archivi informatici: uno del 22 maggio 2023 per «analisi urbanistiche nel Comune di Monza»; uno del 3 maggio sul nodo Famagosta; e uno del 13 maggio 2024 per un intervento in via Lecco e via Tunisia. Secondo l’accusa, sarebbero coincisi con l’esame dei progetti.Marinoni, secondo la Procura, avrebbe partecipato alle sedute, orientato i pareri e firmato dichiarazioni false, attestando l’assenza di rapporti economici. La sua struttura riceveva invece incarichi dalle stesse società che ottenevano il via libera. Tra queste Acpv Architects, studio di Citterio e Viel (12.300 euro per «Gioia 20» e «Tortona 25»), e Lombardini22 S.p.A. (26.901 euro per «Bastioni Porta Nuova» e «Corti di Bayres»). Marinoni, secondo l’accusa, non si sarebbe mai astenuto.I documenti evidenziano rapporti diretti tra Marinoni e Pella, con contatti informali relativi agli incarichi. Gli inquirenti parlano di «correlazione sistematica» tra compensi e delibere.Accuse analoghe riguardano Alessandro Scandurra, anch’egli membro della commissione. Coima Sgr, società di Manfredi Catella, gli avrebbe affidato incarichi per almeno 138.873 euro. Egidio Holding (gruppo Bluestone) per 279.136 euro, mentre la Commissione esaminava Hidden Garden, Salomone 77, Grazioli 59, Park Towers ed East Town. Castello Sgr gli avrebbe corrisposto 321.074 euro per «Torre Futura», mentre Kryalos Sgr 2.579.127 euro per via Verziere 11 e via Cavallotti 14. Anche in questi casi, nessuna astensione.Secondo gli atti, Catella avrebbe manifestato all’assessore Giancarlo Tancredi il suo disappunto per un parere negativo al progetto «P39». Tancredi lo avrebbe rassicurato. E il parere fu poi modificato.Nel fascicolo compare anche Stefano Boeri, già a processo per Bosconavigli e ora indagato. Marinoni riferisce che Boeri avrebbe contattato direttamente il sindaco Beppe Sala per accelerare l’iter del progetto «Pirellino». Ma non solo: nello smartphone sequestrato a Boeri è stato trovato un messaggio WhatsApp inviato a Sala il giorno prima della seduta del 22 giugno 2023. Boeri ricordava di aver già discusso del caso con l’assessore Tancredi, il direttore generale Christian Malangone e con Mario Vanni, capo di gabinetto di Sala fino al settembre 2023, minacciando — in caso di parere negativo — una «rottura» e contenziosi da parte di Catella. I toni erano risoluti, quasi di comando. Il messaggio si chiudeva con: «Prendilo come worming (sic, da intendersi «warning», ndr) per domani».Manfredi Catella in una nota diramata ieri in serata si difende, affermando che l’incarico affidato all’architetto Scandurra – pur essendo stato membro della commissione paesaggistica – è stato conferito nel rispetto delle regole. La società, dichiara, «ha collaborato con la magistratura», avviato «verifiche interne» e ribadisce «la propria adesione a trasparenza e legalità».Secondo la Procura, emerge un sistema consolidato in cui membri della commissione ricevevano incarichi da soggetti privati su progetti in valutazione, senza dichiarare incompatibilità. L’inchiesta non contesta ai progettisti il diritto di lavorare, ma evidenzia un controllo pubblico compromesso da rapporti economici diretti.La Procura ha chiesto sei misure cautelari: domiciliari per Tancredi e Catella; carcere per Marinoni, Scandurra, Pella e Andrea Bezziccheri. Le accuse sono di corruzione, falso e induzione indebita a dare o promettere utilità. Gli interrogatori si terranno il 23 luglio. Il gip Mattia Fiorentini deciderà se accogliere le richieste.Intanto Milano si interroga su quanto del suo futuro urbanistico sia stato discusso ufficialmente, e quanto definito altrove. Intanto le firme più acclamate dell’architettura milanese, per ora, non si confrontano con una giuria. Ma con un giudice.