2023-05-10
Uteri in affitto a un festival a Milano
L’evento sulla fertilità (blindato come se si trattasse del G7) è in programma in via Mecenate la prossima settimana. Ufficialmente non si parla di maternità surrogata perché in Italia è proibita. Ma basta chiedere per essere indirizzati alla pratica. Via Germania.Si chiama Wish for a baby, il nome è anche accattivante, ed è una fiera dove, promettono gli organizzatori, si potranno incontrare i «migliori esperti di fertilità di tutto il mondo». L’evento del 20 e 21 maggio a Milano (si terrà in via Mecenate), però, nasconde altro. Perché sulla kermesse, blindatissima - visto che si rischiano perquisizioni e, addirittura, l’espulsione - aleggia lo spettro dell’utero in affitto. In Italia la maternità surrogata è proibita. Ed è probabile che, almeno apertamente, di questa cosa non si parlerà nell’appuntamento milanese. Ma della rete internazionale che la sostiene, permettendo così di aggirare le leggi italiane, invece, sì. Perché basta chiedere direttamente agli organizzatori maggiori delucidazioni per ricevere, come risposta, i dettagli per essere indirizzati alla pratica: «Si possono avere informazioni nei nostri show tedeschi». Al solito, la proposta è molto allettante e suggestiva. Arriva tramite una invitante email: «Sia che abbiate appena iniziato il vostro viaggio verso il diventare genitore», leggiamo, «sia che sentiate di avere utilizzato ogni possibilità, nel nostro evento Wish for a baby potrete incontrare gratuitamente i migliori esperti di fertilità di tutto il mondo. Con un’esperienza larga alle spalle di più di dieci anni, il nostro team ha riunito il gruppo più completo di medici e cliniche disponibili, pronti a consigliarvi e informarvi durante questo weekend in un posto unico e impareggiabile per creare la speranza e l’apprendimento positivo».Il posto «unico e impareggiabile» è, appunto, Wish for a baby, la «fiera della fertilità» che si terrà a Milano il 20 e 21 maggio, in via Mecenate. Gli organizzatori ci invitano a partecipare (basta richiedere un biglietto gratuito) e ci spiegano che potremo «visitare la zona terapeutica, avere molti incontri diretti, assistere a seminari e partecipare a sessioni di domande e risposte».In un’era di gelido inverno demografico, un bell’evento dedicato alla natalità dovrebbe senz’altro essere accolto con entusiasmo. Eppure, nel tono delle email che abbiamo ricevuto, qualcosa ci ha insospettito. All’inizio si è trattato semplicemente di una sensazione negativa. Purtroppo è bastato indagare un po’ per trasformare la sensazione in qualcosa di ben più concreto. Sul sito ufficiale di Wish for a baby gli organizzatori spiegano che, nel corso della fiera, «relatori ed esperti esploreranno argomenti come la Pcos, l’endometriosi, la fertilità maschile e le implicazioni emotive dei problemi di fertilità. Spiegheranno i diversi approcci per aumentare la fertilità, compresi i metodi di trattamento disponibili sia a livello locale che in tutto il mondo. Wish for a Baby», aggiungono, «è uno spazio di incontro e di approfondimento in un ambiente sereno, ricco di consigli e informazioni preziose fondate su prove cliniche». Interessante, come no. Ma ci domandiamo: che bisogno c’è di una grande fiera, per altro a ingresso gratuito, se chiunque può chiedere informazioni sulla procreazione al proprio ginecologo e può essere indirizzato senza problemi lungo il percorso più adatto? Non è che dietro questa kermesse si nasconde altro e, cioè, la possibilità di entrare in contatto con cliniche o società che si occupano di procreazione con metodi illegali in Italia tipo l’utero in affitto? Il dubbio è molto forte, del resto non sarebbe la prima volta che a Milano si organizzano rassegne o incontri più o meno privati con professionisti stranieri della surrogazione per coppie omo e etero.Qualche domanda se la sono poste intellettuali e attiviste femministe come Marina Terragni. Dopo aver fatto richiesta di un biglietto gratuito, ha ricevuto, sempre via mail, precise informazioni su come dovrà comportarsi chiunque voglia visitare la fiera. Si tratta, ha scritto Marina su Feministpost, di «un rigoroso e dettagliato codice di comportamento imposto a chi parteciperà a Wish for a baby, salone della fecondazione assistita. Badge strettamente personale, divieto di filmare e di distribuire volantini, minaccia di espulsione, addirittura abbigliamento consono, perquisizione delle borse e scanner. E poliziotti in divisa o in borghese a vigilare. Perché tante cautele? Non si tratta di un semplice evento informativo sulle varie tecniche? Forse si parlerà anche di utero in affitto, la cui propaganda in Italia è reato?».Già: il livello elevatissimo di sorveglianza e tutte le limitazioni indicate fanno pensare che ci sia qualcosa sotto. Va bene tutelare la privacy dei partecipanti, come no. Ma per le fiere, di solito, si può girare liberamente, senza timore che la vigilanza controlli borse e valigette.In ogni caso, a fare chiarezza sono direttamente i portavoce di Wish for a baby: è bastato scrivere a loro per avere risposte piuttosto dettagliate. Una nostra fonte ha inviato una email ai responsabili dell’evento chiedendo se ci sarebbe stata la possibilità di avere informazioni sulla maternità surrogata. La risposta è stata rapida e gentile: «Non ci saranno informazioni sua surrogata perché è proibita in Italia. In ogni caso si possono avere informazioni nei nostri show tedeschi». E qui sta il nodo della questione. Wish for a baby non si svolge soltanto in Italia ma anche in altre nazioni europee. Quasi sempre il discorso sull’utero in affitto resta in ombra o non è richiamato, ma come vedete basta chiedere e si ottiene un link al sito della kermesse tedesca. Apriamo la pagina ed ecco che cosa leggiamo: «Vuoi fondare o allargare una famiglia? Wish for a baby copre argomenti come l’inseminazione artificiale, la maternità surrogata, l’adozione, il congelamento sociale, l’infertilità maschile, la gravidanza dopo i 40 anni, l’endometriosi, la Pcos, la donazione di sperma, il coaching sulla fertilità, le opzioni terapeutiche alternative, le opzioni per la comunità Lgbtq+ e molto altro».Visto quanto è facile? È sufficiente domandare e veniamo informati di tutte le opzioni. Ci sono servizi dedicati alle coppie etero ed è stata creata, a Berlino, una splendida «Rainbow seminar room (sponsorizzata con amore da California fertility partners e Same love surrogacy). Quest’area speciale della fiera fornirà informazioni importanti per coppie e single Lsbt*q per due giorni. Gli argomenti presentati nella sala seminari arcobaleno offrono informazioni per tutti coloro che desiderano creare o espandere una famiglia. Incoraggiamo tutti a venire a vedere di cosa si parla». Esplorando il sito della versione tedesca della kermesse troviamo una nostra vecchia conoscenza. Si chiama Stephanie Caballero e dirige il Surrogacy law center. Eravamo entrati in contatto con lei lo scorso anno, più o meno in questo periodo, poiché la signora e i suoi esperti avevano organizzato una serie di incontri «molto riservati» a Milano. I contatti avvenivano sempre tramite posta elettronica con coppie e singoli interessati e gli appuntamenti erano fissati presso un hotel milanese nel più assoluto riserbo. Comprensibile: non solo ricorrere alla surrogata è proibito in Italia ma anche promuoverla costituisce reato. Dopo che alcune brave colleghe giornaliste erano riuscite a farsi fissare un colloquio, Stephanie e soci - annusato il pericolo - sono scomparsi. Ma il loro vizio è duro a morire. Prima del Covid era il marito della Caballero a proporre questo genere di riunioni a Milano e a Roma. Ogni volta sono stati i cronisti a mandare a monte il giochino, anche perché i politici - soprattutto quelli molto schierati a favore della registrazione all’anagrafe dei bambini nati da utero in affitto - non sono mai apparsi troppo interessati a contrastare il fenomeno, per quanto si tratti di una gravissima violazione delle leggi vigenti, rimarcata da tribunali di ogni ordine e grado.Questo è il poco piacevole contesto in cui si inserisce Wish for a baby a Milano. Una manifestazione che certo non si presenta come promozionale della surrogata, ma che si inserisce in una rete che della surrogazione si occupa eccome. E come per noi è stato facile ottenere informazioni sulla pratica dagli organizzatori, viene da pensare che lo possa essere anche per quanti parteciperanno all’evento di Milano. Per il 20 maggio gruppi di attiviste femministe hanno organizzato un presidio pacifico (dalle 9 alle 13 in via Mecenate, vicino allo spazio in cui si svolge la fiera) per protestare contro la commercializzazione della vita. «Che a Wish for a baby si parli di surrogata è quasi certo», ci dice Marina Terragni. «Perché l’evento gemello a Berlino ha avuto la sua parte sulla surrogazione, che è il core business dell’industria della fertilità, e le misure di sicurezza annunciate per l’evento di Milano lo fanno pensare. In ogni caso, il nostro obiettivo critico, oltre alla Gpa, è il mercato della vita umana: non è accettabile che ci siano fiere del genere. La risposta alla infertilità non può venire da un mercato alla costante ricerca di profitti». Condividiamo parola per parola. Vedremo se, almeno questa volta, anche le autorità milanesi concorderanno, magari dandosi da fare per evitare che una pratica disumana e illegale sia promossa - più o meno surrettiziamente - in una nazione che ha deciso, non da oggi, di condannarla con forza (sulla carta, per lo meno).
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.