2022-06-17
Flavio Cattaneo: «Mascherine in treno? Solo l’Italia. C’è un uso prepotente delle norme»
Il vice presidente di Italo e fondatore di Itabus attacca: «Nel mondo nessuno va così a singhiozzo. Roberto Speranza è in mano ai suoi tecnici, il governo dovrebbe intervenire su di lui. Del resto se lo attaccano pure i sindacati...».«Noi faremo tutte le valutazioni legali secondo le normative, anche internazionali poi, se la politica non risolve il problema, ci sarà un giudice a Berlino… Bisogna piantarla con l’uso prepotente delle norme contraddittorie e discriminatorie». Flavio Cattaneo, vice presidente di Italo e fondatore di Itabus, non ha proprio digerito la proroga dell’uso obbligatorio delle mascherine Ffp2 sui bus e sugli altri mezzi di trasporto quali metro, treni ma non aerei, (il ministro Massimo Garavaglia è riuscito a far valere la prassi su tutti i voli europei) inserita nel decreto trasporti e decisa dal Consiglio dei ministri mercoledì sera dopo le insistenti richieste del ministro della Salute Roberto Speranza, attualmente a casa con il Covid. Da ieri, invece, le mascherine saranno raccomandate ma non più obbligatorie nei cinema, teatri e palazzetti dello sport e agli esami di maturità. Siamo alle comiche o al terrorismo psicologico?«Siamo l’unico Paese al mondo che ancora impone le mascherine, in alcuni settori e non in altri, creando confusione tra i cittadini e, devo dire con franchezza, senza alcun risultato tangibile rispetto al resto del mondo».Il consigliere di Speranza, Walter Ricciardi, il più rigorista nei due anni di pandemia, continua a ribadire che «la curva è in risalita forte».«Sì, però ieri la professoressa Gismondi diceva una cosa contraria: a chi dobbiamo dar retta? È sconcertante quello che dice Ricciardi che dall’alto della sua posizione, evidentemente non toccata da guerre e pandemie, continua a sostenere le ragioni dei pasdaran della mascherina. È evidente, invece, che i contagi salgono e scendono nel mondo indipendentemente dalla mascherina».Decisioni politiche, più che sanitarie, senza tener conto del mondo imprenditoriale?«Abbiamo subito due anni di limitazioni perché c’era un problema sanitario, l’emergenza Covid, poi ci siamo vaccinati. Gli italiani sono stati bravi cittadini, responsabili, ma come imprese abbiamo fatto quello che ci era stato richiesto. Noi di Italo a metà maggio 2021, unica impresa ferroviaria in Italia e nel mondo, abbiamo investito 50 milioni per dotare i mezzi di filtri Hepa, della stessa tipologia di quelli degli aerei e il governo ci ha detto che con questo sistema di areazione non ci sarebbero stati problemi, non sarebbe servito neanche più il distanziamento, come in aereo».E invece?«Invece sono due volte che si parla di eliminazione delle mascherine e siamo tornati all’obbligo. Nel mondo nessuno segue questa prassi a singhiozzo».Ma il governo si rende conto delle conseguenze per l’imprenditoria?«Noi non solo paghiamo gli investimenti ma stiamo pagando i danni della guerra: i treni funzionano ad energia elettrica il cui costo è triplicato, i bus vanno a gasolio, anche questo aumentato. Stanno crescendo in modo esponenziale i danni economici e le difficoltà che interi settori, cittadini e turisti compresi, devono ancora affrontare per queste decisioni».Nel frattempo anche le imprese del trasporto pubblico locale Agens, Anav e Asstra, che rappresentano le imprese del tpl e una componente qualificata dell’intero settore dell’autotrasporto passeggeri, definiscono l’obbligo della mascherina Ffp2 come durante l’emergenza «una grave sperequazione». «Siamo tutti preoccupati per i nostri clienti/passeggeri. Si immagina un autobus o un treno pieno di turisti stranieri che non hanno proprio più la mascherina in tasca, perché nei loro Paesi sono mesi che non si usa più?».Il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi invece dice i conducenti del trasporto locale obbligati, con le alte temperature del periodo estivo a svolgere il loro lavoro con mascherine Ffp2 per ore su mezzi spesso sprovvisti di sistemi di condizionamento funzionanti avranno problemi di salute. «Certo con il caldo di questi giorni è pesante tenere la mascherina. Vedremo sempre più gente con la mascherina che non copre il naso o calata. Del resto quando si prendono certe decisioni…»Diciamo che il governo ha dato retta a Speranza.«Purtroppo ha dato retta a un ministro che è in mano ai suoi tecnici e non fa la sintesi politica necessaria. Gli altri ministri alla fine tutelano il loro comparto non fanno la guerra a un collega… Del resto se un ministro di sinistra viene attaccato pure dai sindacati…».Il nostro giornale da tempo ne chiede la sostituzione«Ricorda Petrolini che diceva? Io non ce l’ho con te ma con chi non ti butta di sotto. Mutatis mutandi… il governo dovrebbe intervenire»Cattaneo, è più arrabbiato o deluso?«Deluso sicuramente. Non si capisce cosa succede, ci mettono sotto il naso leggi inapplicabili, ci sentiamo presi in giro. Certo un imprenditore alla fine può vendere tutto ma è inaccettabile subire provvedimenti voluti da un signore fuori dalla realtà. Vedremo cosa diranno i nostri legali».