2024-12-19
Domani il voto, poi il testo passerà in Senato. Tagli all’Ires, ma spuntano 500.000 euro per l’educazione affettiva a scuola.Se i mercati sono il miglior giudice della politica economica del governo, si può dire che la legge di bilancio 2025 va nella direzione giusta; ovvero la capacità di coniugare la prudenza nella gestione dei conti pubblici con gli impegni elettorali di ridurre la pressione fiscale e con l’attenzione ai ceti meno abbienti. Un gioco di equilibrismo, considerate le poche risorse disponibili e l’obbligo di rispettare il nuovo Patto di stabilità, che uno spread mai così basso ha promosso in pieno. A fronte delle critiche del Pd sulla «mancanza di coraggio» del testo, sta di fatto che, pure a fronte di una coperta molto corta, gli scaglioni Irpef sono stati rivisti, i fondi per la sanità salgono, viene irrobustito il piano casa e non mancano alcune novità come la flessibilità sulle pensioni, tema totem della sinistra. Come pure c’è attenzione per le imprese che investono e per il mercato dell’auto. Ma soprattutto ci si muove nei binari definiti dalla Ue, il che riconcilia il governo con le agenzie di rating e toglie dalle spalle del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti la preoccupazione di dover piazzare il debito pubblico sui mercati. Dopo l’esame di un centinaio di emendamenti, il testo licenziato dalla commissione bilancio della Camera oggi approda in Aula con la fiducia che sarà votata domani. Poi l’ultimo passaggio in Senato di un testo di fatto blindato, per il via libero definitivo previsto per dopo Natale e comunque entro la fine dell’anno. L’impianto è di circa 30 miliardi di euro, oltre metà dei quali usati per il taglio del cuneo fiscale e per le tre aliquote Irpef. Vediamo nel dettaglio le misure.FiscoTaglio delle detrazioni per i redditi superiori a 75.000 euro con tetti diversi in base al numero di figli. Per quanto riguarda il cuneo, non è stato possibile ridurre la seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% per redditi oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro perché le risorse in arrivo dal concordato per le partite Iva sono state inferiori alle attese. Le altre due aliquote sono al 23% fino a 28.000 euro e al 43% oltre 50.000 euro. Sale da 30.000 a 35.000 euro il limite di reddito per lavoratori dipendenti e pensionati oltre il quale non è possibile accedere alla tassa del 15% o 5% per nuove attività. I compensi per lavoro straordinario erogati agli infermieri dipendenti del Ssn, inoltre, verranno assoggettati a una tassa sostitutiva dell’imposta sull’Irpef e delle addizionali regionali e comunali del 5%.ImpreseIres premiale dal 24 al 20% per le aziende che accantonano gli utili, investono e assumono. Per accedere al beneficio è necessario che si verifichino precise condizioni: accantonamento a riserva dell’80% dell’utile netto 2024, investimenti in beni 4.0 e 5.0 non inferiori al 24% del maggiore tra utile 2023 e utile 2024, incremento occupazionale a tempo indeterminato dell’1% e assenza nel biennio 2024-2025 del ricorso alla Cig.Stipendi dei ministriInvece dell’equiparazione dello stipendio dei ministri, viceministri e sottosegretari non parlamentari ai colleghi eletti, ci sarà un rimborso spese fino a 2.500 euro al mese. FerrovieAlle Ferrovie vanno 1,096 miliardi per il fabbisogno finanziario delle opere Pnrr e 1,334 miliardi irrobustiscono il contratto di programma di Rfi. Un miliardo in più alla Tav Torino-Lione, 200 milioni alla Sibari-Catanzaro e 708 milioni al Piano nazionale per le infrastrutture idriche.MattoneAl Piano casa Italia per far fronte al disagio abitativo sono destinati 560 milioni che dovranno essere ripartiti dal 2028 al 2030. Confermati (al 50% per il 2025 per le prime case e al 36% per le seconde) il bonus per ristrutturare casa e l’Ecobonus. L’acquisto di caldaie a gas non potrà più essere portato in detrazione. Stanziati 50 milioni per i bonus destinati all’acquisto di elettrodomestici a elevata efficienza energetica non inferiore alla nuova classe B, prodotti in Europa. Il contributo dovrà essere non superiore al 30% del costo e comunque di un massimo di 100 euro, elevato fino a 200 euro per le famiglie con Isee entro 25.000 euro.Birra e manceSconti dal 20 al 50% sulle accise delle birre artigianali. Mance più ricche per i camerieri: saranno tassate al 5% fino al 75% dei redditi percepiti (ora è sul 50%).Web e pedaggiLa Web tax colpirà le grandi società che hanno ricavi da servizi digitali, ovunque realizzati, non inferiori a 750 milioni l’anno e non verrà estesa alle Pmi. Per incentivare l’apertura di nuove attività artigiane e del commercio, la manovra introduce uno scontro contributivo del 50% per i primi tre anni. La proroga delle concessioni elettriche passa da 40 a 20 anni. Il maggior gettito andrà a ridurre le bollette. Salta l’aumento delle tariffe autostradali dell’1,8%.IstruzioneGli studenti con disabilità avranno, dal prossimo anno scolastico, 1.866 insegnanti di sostegno in più, ai quali nel 2026-2027 se ne aggiungeranno altri 134. Stanziati 10 milioni per il 2025 e 18,6 per il 2026 per lo psicologo nelle scuole. Nota dolente: passa l’emendamento di Riccardo Magi di +Europa che prevede un fondo da mezzo milione per promuovere «interventi educativi e corsi di informazione e prevenzione rivolti a studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, relativamente alle tematiche della salute sessuale e dell’educazione sessuale e affettiva». Una definizione dietro cui spesso si nasconde la propaganda pro gender.OspedaliIl Fondo sanitario salirà nel 2025 di 2,5 miliardi a 136,5 miliardi. Per il finanziamento del nuovo piano pandemico viene autorizzata la spesa di 50 milioni di euro per il 2025, 150 milioni di euro per il 2026 e 300 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027. Vengono incrementate le indennità per i lavoratori del pronto soccorso, così come la parte fissa e variabile del trattamento economico dei medici in formazione specialistica. Borse di studio per specializzazioni sanitarie non mediche (veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici, psicologi). Fondo da 3 milioni in tre anni, per la cura e prevenzione dell’obesità. Stop alla ricetta cartacea. Niente da fare invece per le nuove assunzioni.<div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/manovra-contenuti-2670492175.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="in-pensione-prima-usando-la-previdenza-integrativa" data-post-id="2670492175" data-published-at="1734555030" data-use-pagination="False"> In pensione prima usando la previdenza integrativa Di grande importanza all’interno della legge di bilancio è il tema pensioni. A partire dall’anno prossimo, i lavoratori con sistema contributivo potranno combinare previdenza obbligatoria e complementare per andare in pensione anticipatamente a 64 anni. Grazie a un emendamento riformulato della Lega, sarà possibile utilizzare questa opzione per raggiungere la soglia minima, pari a tre volte l’assegno sociale. Per accedere a questa misura, i lavoratori dovranno aver maturato almeno 25 anni di contributi effettivi, rispetto ai 20 anni previsti inizialmente. «Per la prima volta nella storia della previdenza italiana», ha dichiarato il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, «sarà consentito il cumulo tra previdenza obbligatoria e complementare per ottenere un assegno pensionistico pari a tre volte il minimo, permettendo così di anticipare il pensionamento a 64 anni». Con il provvedimento, ha continuato, «si interviene in tema pensionistico affrontando concretamente il problema delle pensioni povere, destinate ad aumentare a fronte di un sistema contributivo che sarà più prevalente». <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/manovra-contenuti-2670492175.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="fondi-alleditoria-ridotti-in-totale-100-milioni" data-post-id="2670492175" data-published-at="1734558103" data-use-pagination="False"> Fondi all’editoria ridotti: in totale 100 milioni Tra le novità della legge di bilancio che arriverà in aula ci sono anche i fondi per l’editoria. Il Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria riceverà un incremento di risorse, portando la cifra stanziata a 50 milioni di euro nella nuova legge di bilancio. L’incremento è motivato dagli «effetti economici derivanti dall’eccezionale aumento dei costi di produzione» e mira a sostenere la domanda di informazione. In aggiunta, lo stesso articolo estende fino al 2025 il contratto tra il ministero dello Sviluppo economico e la società Centro di produzione spa. Per garantire il servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari, è stata inoltre autorizzata una spesa di 8 milioni di euro per il 2025. Per l’editoria, insomma, all’interno di questa legge di bilancio vengono stanziati 50 milioni (in precedenza ne erano stati preventivati solo 20), cifra che si aggiunge ad altri 50 che verranno successivamente stanziati per un totale di 100 milioni. Si tratta, a ogni modo, di un taglio rispetto al totale di 180 milioni circa stanziati per il settore nel 2024. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/manovra-contenuti-2670492175.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="bitcoin-slitta-la-stangata-al-ponte-altri-14-miliardi" data-post-id="2670492175" data-published-at="1734555030" data-use-pagination="False"> Bitcoin, slitta la stangata. Al Ponte altri 1,4 miliardi Addio alla stangata prevista inizialmente a livello fiscale sulle criptovalute. Bocciata, insomma, l’idea di tassare al 42% i rendimenti sulle cripto, ora l’idea è di avere un’aliquota al 26% anche nel 2025, con un incremento al 33% dal 2026. Questa soluzione rappresenterebbe un compromesso per bilanciare l’esigenza di una maggiore entrata fiscale con la necessità di non penalizzare eccessivamente il mercato di questi nuovi strumenti decentralizzati. In arrivo, poi, nuovi fondi per il Ponte sullo stretto di Messina. Nel pacchetto di proposte di modifica alla manovra dei gruppi, riviste dal governo per essere approvate, arriva un emendamento presentato dalla Lega, che della grande opera ha fatto una bandiera, che aumenta di 1,4 miliardi il finanziamento complessivo dell’infrastruttura rispetto agli 11,6 miliardi già stanziati nella precedente legge di bilancio, portando così a 13 miliardi il totale delle risorse destinate al progetto fino al 2032. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem4" data-id="4" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/manovra-contenuti-2670492175.html?rebelltitem=4#rebelltitem4" data-basename="per-le-quattro-ruotein-arrivo-400-milioni" data-post-id="2670492175" data-published-at="1734558103" data-use-pagination="False"> Per le quattro ruotein arrivo 400 milioni Addio all’obbligo di revisori del Mef all’interno delle società che percepiscono contributi pubblici. La modifica abroga due commi dell’articolo 112, introducendo invece un rafforzamento dei controlli sui bilanci delle società beneficiarie di «contributi significativi», la cui soglia verrà definita tramite un decreto del presidente del Consiglio entro 90 giorni dall’approvazione della manovra. I controlli intensificati includeranno l’invio di una relazione annuale al ministero sull’uso delle risorse e saranno svolti dagli organi di controllo già esistenti. Aiuti anche per il mondo delle quattro ruote. Il ministero delle Imprese e del made in Italy, infatti, riceverà 400 milioni di euro in due anni, destinati anche a ripristinare le risorse del Fondo automotive. La variazione assegna 200 milioni di euro per il 2025 e altri 200 milioni per il 2026. Fonti del Mimit precisano che tali risorse saranno destinate al Fondo automotive, per compensare i tagli previsti nella manovra. In totale per la filiera dell’automotive ci saranno circa 750 milioni in più tra manovra e contratti di sviluppo finanziati con i bandi del Pnrr.
Vincenzo Bassi, presidente della Fafce (Ansa)
Ursula von der Leyen chiude i rubinetti alla cattolica Fafce. Carlo Fidanza: «Discriminazione ideologica».
Dica l’associazione candidata se al centro della propria attività figura la promozione della disparità di genere. Se non c’è, niente finanziamenti Ue. È quanto si è vista rispondere la Federazione europea delle associazioni familiari cattoliche europee (Fafce), incredibilmente esclusa dai fondi per progetti europei perché, secondo la Commissione Ue, pone la promozione della famiglia composta da uomo e donna al centro della propria attività e dunque «fornisce informazioni limitate sulla disparità di genere», contravvenendo alle «misure europee per l’uguaglianza».
Kaja Kallas (Ansa)
I ministri della Cultura lanciano un appello per far fronte alla presunta minaccia di Vladimir Putin, invocando perfino l’uso del cinema per promuovere i valori dell’Unione. E Kaja Kallas manipola la storia: «Russia mai attaccata negli ultimi 100 anni». Scorda i nazisti...
Il circolo culturale di Bruxelles è salito in cattedra. Non trovando una strada percorribile e condivisa per mettere fine alla guerra in Ucraina, l’Unione europea ha deciso di buttarla sulla Storia, sulle infrastrutture culturali, sulla «resilienza democratica», «sui contenuti dai valori comuni». Armiamoci e studiate. Così ti viene il dubbio: stai a vedere che Fedor Dostoevskij torna ad essere praticabile nelle università italiane e il presidente Sergio Mattarella fra otto giorni va alla prima della Scala ad applaudire Dmitrij Sciostakovic. Niente di tutto questo, con la Russia non si condivide nulla. Lei rimane fuori, oltrecortina: è il nemico alle porte.
Volodymyr Zelensky e il suo braccio destro, Andriy Yermak (Ansa)
Perquisiti dall’Anticorruzione uffici e abitazione del «Cardinale verde»: parte dei fondi neri sarebbe servita a procurargli una casa di lusso. Lui e l’indagato Rustem Umerov dovevano strappare agli Usa una pace meno dura.
Alì Babà. Nelle mille ore (e mille e una notte) di registrazioni, che hanno permesso alle autorità ucraine di ascoltare i «ladroni» della Tangentopoli di Kiev, era quello il nome in codice di Andriy Yermak, braccio destro di Volodymyr Zelensky. Ieri, dopo un blitz degli agenti, è stato costretto a lasciare il suo incarico di capo dello staff del presidente. La Procura anticorruzione (Sapo) e l’Ufficio anticorruzione (Nabu) hanno condotto perquisizioni nel suo appartamento e nei suoi uffici. Non risulta indagato, ma la svolta pare imminente: la testata Dzerkalo Tyzhnia sostiene che a breve saranno trasmessi i capi d’imputazione.
Sergio Mattarella (Getty Images)
Rotondi: «Il presidente ha detto che non permetterà di cambiare le regole a ridosso del voto». Ma nel 2017 fu proprio Re Sergio a firmare il Rosatellum a 4 mesi dalle urne. Ora si rischia un Parlamento bloccato per impedire di eleggere un successore di destra.
Augusto Minzolini riferisce una voce raccolta da Gianfranco Rotondi. Durante un incontro tenuto con l’associazione che raggruppa gli ex parlamentari, Sergio Mattarella si sarebbe lasciato andare a un giudizio tranchant: «Non permetterò che si faccia una legge elettorale a ridosso del voto. Abbiamo avuto l’esperienza del Mattarellum, che fu approvato poco prima delle elezioni, e diversi partiti arrivarono alle urne impreparati. Bisogna dare il tempo alle forze politiche di organizzarsi e prepararsi alle nuove elezioni». Lasciamo perdere il tono usato dal capo dello Stato («non permetterò…» sembra una frase più adatta a un monarca che al presidente di una Repubblica parlamentare, ma forse l’inquilino del Quirinale si sente proprio un sovrano) e andiamo al sodo.






