2024-07-29
Maduro vince, ma l'opposizione non si ferma. «La lotta continua»
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Il presidente uscente avrebbe ottenuto il 51% dei voti, superando il candidato dell'opposizione Edmundo Gonzalez, che si sarebbe fermato al 44%. Denunciati brogli. «I venezuelani e il mondo intero sanno cosa è successo».È scontro politico, in Venezuela, dopo le elezioni tenutesi domenica. Il capo del Consiglio elettorale nazionale, Elvis Amoroso, ha affermato che il presidente uscente, Nicolas Maduro, avrebbe ottenuto il 51% dei voti, superando il candidato dell'opposizione Edmundo Gonzalez, che si sarebbe fermato al 44%. Tuttavia le accuse di irregolarità nel processo elettorale stanno fioccando e l’opposizione ha rivendicato la vittoria. «I venezuelani e il mondo intero sanno cosa è successo», ha dichiarato Gonzalez. «La nostra lotta continua e non ci fermeremo finché non sarà rispettata la volontà del popolo venezuelano», ha proseguito. «Sappiamo cosa è successo oggi. Il regime lo sa. L'intera comunità internazionale lo sa. La cosa più importante è che noi, i venezuelani, lo sappiamo. Non solo lo abbiamo sconfitto, politicamente, moralmente e spiritualmente, lo abbiamo sconfitto con i voti in tutto il Venezuela», ha aggiunto la principale leader dell’opposizione, Maria Corina Machado. Maduro, dal canto suo, ha elogiato il sistema elettorale locale, parlando di un «livello molto alto di fiducia, sicurezza e trasparenza».La spaccatura all’interno del Paese sta avendo delle ripercussioni anche sul piano internazionale. Se il presidente cubano Miguel Díaz-Canel si è congratulato con Maduro, Washington si è mostrata piuttosto fredda. «Abbiamo serie preoccupazioni sul fatto che il risultato annunciato non rifletta la volontà o i voti del popolo venezuelano», ha dichiarato il segretario di Stato americano, Tony Blinken, per poi aggiungere: «La comunità internazionale sta osservando la situazione molto attentamente e risponderà di conseguenza». Lo stesso presidente cileno, Gabriel Boric, ha affermato che i risultati elettorali comunicati dalle autorità di Caracas siano “difficili da credere”. «Garantire la piena trasparenza nel processo elettorale, incluso il conteggio dettagliato dei voti e l'accesso ai registri di voto nei seggi elettorali, è fondamentale», ha detto, dal canto suo, l’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera, Josep Borrell. Ricordiamo che il regime di Maduro è storicamente stato caratterizzato da comportamenti significativamente autoritari. E che l’attuale presidente venezuelano ha visto, durante il suo mandato, un vero e proprio crollo dell’economia nazionale. Tra l’altro, sul fronte della politica estera, Maduro ha rafforzato i legami di Caracas con Pechino, Mosca, L’Avana e Teheran, contribuendo così a spostare l’America Latina sempre più lontano dall’orbita statunitense. Una vittoria di Gonzalez avrebbe invece assai probabilmente portato Caracas maggiormente vicino all’Occidente e all’Argentina di Javier Milei. Non è affatto escludibile, infine, che la crisi venezuelana in corso possa avere delle conseguenze sulla campagna elettorale per le presidenziali statunitensi: soprattutto in Florida risiedono infatti numerosi esuli e attivisti anti-Maduro.
Volodymyr Zelensky (Ansa)
Elly Schlein con Eugenio Giani (Ansa)