2023-09-20
Macron mette 120 soldati al confine
Ursula von der Leyen (Ansa)
La frontiera con l’Italia pattugliata anche da un elicottero. Parigi smentisce che sia coinvolto l’antiterrorismo. Antonio Tajani: «A ottobre prenderemo 4.000 tunisini regolari». L’Europa cerca di disincagliare l’esecuzione del memorandum con la Tunisia sottoscritto a luglio alla presenza della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del premier olandese Mark Rutte e del presidente tunisino Kais Saied. Un memorandum, ricordiamolo, che prevede un finanziamento europeo di 255 milioni di euro alla Tunisia, 150 milioni a sostegno del bilancio dello Stato e 105 come supporto al controllo delle frontiere. Con tutti i miliardi di euro che l’Europa spende ogni anno, sembrano diventati un problema questi 255 milioni, un paradosso talmente evidente che non si può non pensare che la questione sia politica: la lettera anti-memorandum inviata dall’Alto rappresentante per la politica estera Ue, il socialista spagnolo Josep Borrell, al commissario europeo per le politiche di vicinato, l’ungherese Oliver Varhelyi, è solo la punta di un iceberg di ostacoli disseminati sulla strada del perfezionamento dell’accordo (traduzione: del bonifico a Saied): «Il memorandum con la Tunisia», fanno sapere all’Ansa fonti della Commissione Ue, «è in piedi da un punto di vista legale e da un punto di vista operativo. Il memorandum è un contenitore politico firmato dopo l’ampio sostegno arrivato al Consiglio europeo di giugno. I singoli accordi attuativi», aggiungono le stesse fonti, «necessiteranno di determinate procedure di approvazione presso gli stati membri. Lunedì mattina, proprio sul memorandum ci sarà un incontro tra i rappresentanti permanenti dei 27, la presidenza di turno e la Commissione». La riunione, informale, è stata presa su iniziativa della presidenza spagnola con l’obiettivo di fare il punto sullo stato di attuazione dell’accordo e vedrà la partecipazione anche di funzionari della Commissione. La questione dell’intesa con la Tunisia, spiegano ancora da Bruxelles, al momento, non è nell’agenda del Coreper, la riunione dei rappresentanti permanenti dei 27, che si riunisce oggi e che sarà invece focalizzata sul patto sulla migrazione e sul piano da dieci punti presentato a Lampedusa da Ursula von Leyen e che, probabilmente, sarà sul tavolo già del Consiglio Affari interni del 28 settembre. «All’ordine del giorno del Consiglio europeo di ottobre», ha spiegato Pascual Ignacio Navarro Rìos, sottosegretario di Stato spagnolo per l’Unione europea, della presidenza del Consiglio Ue, «continueranno le discussioni dell’ultimo Consiglio europeo di marzo e giugno sull’economia e, cosa particolarmente importante, il Consiglio affronterà la dimensione esterna della migrazione alla luce della recente ondata di arrivi in molti paesi». «Olaf Scholz ed Emmanuel Macron», ha detto il leader del Ppe, Manfred Weber, «mandino un chiaro segnale che tutta l’Europa si attenga all’accordo con la Tunisia, non è una questione italiana ma di tutta l’Europa. Il documento è buono, l’Ue deve tenerlo in vita». La scorsa settimana le autorità locali non hanno autorizzato l’ingresso in Tunisia di una delegazione della Commissione Affari esteri del parlamento europeo: «Chiunque venga dall’estero per controllarci», ha detto ieri Saied commentando la notizia a quanto riferiscono media arabi, «non entrerà nella nostra terra. Non accetteremo mai che qualcuno si intrometta nella nostra sovranità». Ieri, tuttavia, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha affermato: «A ottobre andrò in Tunisia a firmare un accordo per incrementare la presenza di tunisini regolari, per aumentare di 4.000 unità il numero di quanti possono arrivare. Questo significa avere un piano». Ieri si sono diffuse voci sull’impiego dell’antiterrorismo francese nell’operazione di blindatura della frontiera di Ventimiglia, smentite in serata dalla prefettura del dipartimento francese delle Alpes-Maritimes: «Alla frontiera con l’Italia», ha fatto sapere la prefettura all’Ansa, «non c’è mai stata alcuna missione antiterrorismo. Sono dispiegati 120 militari della Border Force che assicurano, notte e giorno, azioni di sorveglianza della frontiera con missione di dissuasione, raccolta di informazioni sul terreno e individuazione di stranieri in situazione irregolare nella striscia di confine, così che poliziotti e gendarmi possano procedere al loro fermo e riconsegna alle autorità italiane». Le autorità di Parigi hanno potenziato i controlli per fronteggiare l’eventuale arrivo di migranti dall’Italia, mettendo in campo anche un elicottero. «I migranti senza permesso di soggiorno», ha sottolineato il sindaco di Mentone, Yves Juhel, «che chiedono di entrare in Francia saranno sottoposti a vigilanza. Se la loro richiesta non sarà valida, verranno riaccompagnati alla frontiera italiana». Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki ha definito «disastroso» il piano in 10 punti annunciato dalla von der Leyen a Lampedusa. «Bisogna prendere atto del fallimento del memorandum Ue-Tunisia che va dunque stracciato», afferma da parte sua l’eurodeputato del M5s Fabio Massimo Castaldo. L’accoglienza dei migranti sarà al centro del viaggio di papa Francesco a Marsiglia, il 22 e 23 settembre, per chiudere gli «Incontri del Mediterraneo».
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